“Underdogs”, il nuovo EP di STON e Seabass
Fuori dal 9 dicembre “Underdogs”, l’ep di STON e Seabass anticipato dal singolo “The Pac-man effect”. Sei brani con beat elettronici a cui si legano sound diversi. Abbiamo brani con un retrogusto rock e alcuni più vicini al pop, ma la base di tutti e un’accattivante elettronica anni ’80.
“Underdogs” ha un sound che cattura l’ascoltatore fin dalla prima nota. Ci sono brani, come “The Pac-man effect” e “Just an underdog” che giocano con i beat tipici dei videogiochi anni ’80, questo rende il tutto familiare e nuovo allo stesso tempo. Il progetto ricorda un po’ i synth e la dance degli anni ’80, ma non c’è solo quello. “Hard to Please” ad esempio è molto più rock, più aggressiva. Abbiamo dei brani come “11 You and I” e “What if” che suonano come delle ballad pop con un pizzico di elettronica che le rende ballabili e irresistibili.
“Underdogs è un progetto nato un paio di anni fa, ma che per diverse ragioni ha visto la luce solo ora. Ho scelto Seabass come collaboratore per la sua impostazione che privilegia una componente più elettronica ed atmosferica. Riprendendo alcuni elementi delle mie bozze originali e combinandole ai suoi suoni, le canzoni sono state completamente rivisitate in chiave più moderna e il tutto è risultato più coinvolgente ed accattivante. Nonostante tutto non eravamo ancora convinti, abbiamo lasciato depositare i pezzi fino a dopo la pandemia.
Ci siamo ritrovati e abbiamo preso la decisione di pubblicarlo nuovamente, sistemando l’equalizzazione dei brani e aggiungendo alcuni nuovi elementi e migliorie.
Il risultato è stato un prodotto più maturo dal punto di vista di masterizzazione, ma che mantiene lo spirito di gioco, sperimentazione e ricerca del suono che caratterizzava il progetto originale.
Questa è la storia di Underdogs e l’opinione di chi ha lavorato intensamente e con passione a questo EP, ma ovviamente entrambi siamo ansiosi di vedere come gli ascoltatori recepiranno i brani per cui abbiamo dato il meglio delle nostre attuali capacità”, così STON descrive il proprio lavoro.
Recensione dell’ep:
“Just un underdog” presenta questi refrain electro simil-videogame e kick dritto che fa scuotere la testa. Scatena tanto appeal questa canzone. Non manca un solo di chitarra stupefacente come bridge a metà pezzo più o meno. Bello come viene creato il climax senza il kick e con beat diverso: poi ti aspetti la botta del kick invece arriva di nuovo lo stesso solo di chitarra di prima…
“Through the haze” è ambient, atmosferica con delle variazioni senza dubbio indovinate. Ottime le melodie scelte. Tanto psych, tanto viaggiante questa canzone della quale bisogna notare anche l’eccellente songwriting. “11 You and I” e “What if” si offrono come delle “ballad pop” con qualche striatura elettro che le rende ballabili, tanto fighe. Soprattutto per “What if” vale questo discorso. Questa è la migliore traccia del disco a mio giudizio, quella irresistibile, la perla.
“Hard to please” è più convulso e rockeggiante, oltre che electro: sembra una sorta di Prodigy riadattato. Il beat di questa canzone è davvero cool, magnetico.
L’elettronica di STON e Seabass, a tratti spasmodica e nervosa, come si vede nella magnifica “Hard to please”, è anche mentale e poppeggiante.
La musica di questi due artisti stupisce e convince grazie al dinamismo che riescono a creare, grazie all’appeal che riescono a suscitare, grazie ad un ben congegnato songwriting e ricerca sonora davvero non male, anzi…
Master sostenuto ed equilibrato, ma non straripante, mix eccellente, ottimo uso delle frequenze e buonissima produzione sonora/editing arricchiscono il prodotto musicale rendendolo tanto pregiato all’ascolto. C’è tanta nitidezza nel sound a tratti, c’è tanto fulgore che viene scatenato… “What if”: cosa è questa canzone…?!?! una sorta di Cosmo e Moby messi insieme…ma ci pensate? Messi insieme…Cosa ne esce? Un cocktail cool da bere per assetarsi e partire carichi per questa serata in discoteca emozionante che si chiama vita……