Too Strange – Spaziotempo e musica

Il gruppo dei Too Strange è un’iniziativa alternative rock di Reggio Emilia e provincia che sta prendendo forma dai primi mesi del 2015 da musicisti con esperienze decennali in diversi tributi o produzioni private che unitisi hanno prodotto dei singoli di qualità. Qui parliamo del loro disco di debutto dal titolo Spaziotempo e musica. System failure ha avuto il piacere di ascoltarlo e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Curioso questo disco dove si ascolta un po di tutto. Sonorità alla Litfiba di qualche decennio fa, qualcosa di blues alla Jim Morrison, progressive rock, postpunk/new wave e pure qualche suggestione alla Muse senza allargarci troppo. Insomma, tutto affastellato e messo insieme con gran cura.

Dall’opener e title-track Spaziotempo e musica ascoltiamo sonorità psych in esordio che lasciano subito lo spazio a sonorità tipicamente alternative rock all’italiana che ci fanno pensare ai Litfiba, sonorità che incontriamo per tutto il disco sparse. Il cantato ben si sposa con un cantato ben impostato con riff e soli notevoli e con una batteria instancabile. Bel pezzo per iniziare il disco, una sorta di biglietto da visita.

Anche nel secondo pezzo le tastiere producono un qualcosa di mentale con il loro afflato alquanto dark: infatti, col secondo pezzo, passiamo a sonorità postpunk/new wave che sembrano fondere i Litfiba sempre “arcaici” con alcuni CSI. Qui grande lavoro di basso in alcune parti del pezzo e il cantato che diventa più drammatico. Alcuni passaggi di tastiera sembrano portarci ad un qualcosa di progressive rock.

La terra non è casa mia è stupendamente saltellante e arrembante. I refrain sono tanto orecchiabili e si stampano nella nostra memoria. Anche qui passaggi progressive rock che possono mandare il nostro pensiero, per esempio, ad Emerson Lake and Palmer. Con Vedova nera altre tastiere mirabili che, con tutto il resto, inducono la nostra mente a viaggiare. Nel pezzo, in diverse parti, c’è la presenza di climax sonori costruiti ad arte.

Sangue e croce è anche essa superbamente dark, enigmatica, misteriosa. Come non pensare ad alcuni The Cure di qualche decennio fa. Poi, invece, Blue in demon ci porta riff graffianti e rockeggianti, sempre mischiati con impressioni sonore progressive. È qui come altrove che pensiamo anche a qualcosina dei Muse. Poi verso la fine sembra tornare anche un Piero Pelù alla El diablo per intenderci.

Segue Right down con il suo blues alla Jim Morrison come detto sopra. Insomma, il lead vocalist è davvero camaleontico come avete potuto capire. Sonorità davvero “toste” in questo pezzo per gli amanti dei “tempi andati” che andati non lo sono per niente per i “cultori”. Magistrale ancora il lavoro alle tastiere, una delle colonne portanti della band. Grande lavoro anche della chitarra. Uno dei migliori pezzi della serie per noi.

Con Dietro la luce ci avviamo verso la fine. Qui ancora tanto “Litfiba style”. Vorrei redimermi parte con melodie tanto evocative seguite subito da batteria incalzante. Melodie che fungono da leitmotiv per quasi tutto il pezzo. Chiude il tutto Attimi. Qui addirittura ascoltiamo spirali sonore(arpeggiatori) alla Vangelis che verso la fine si aprono anche ad impressioni ancora tanto rock.

Insomma, dopo tutto questo detto non possiamo che definire Spaziotempo e musica un “wormhole sonoro” o un percorso labirintico nel quale perdere la ragione e lasciarci andare alle pulsioni più irrazionali in “paradisi artificiali” ricamati con tanta dedizione. Too Strange è una band dal talento eclettico e, allo stesso tempo, anche perspicace e raffinato. Premendo play sembra di fare il viaggio in varie epoche sonore passate, re-interpretate con maestria fulgida, illuminata. Inoltre, come non dirlo, Spaziotempo e musica va ascoltato più volte per cogliere, con tanta attenzione, le tante sfumature sonore che vengono offerte all’ascoltatore.