THE UNFINISHED MUSIC RESEARCH PROGRAMME – Engrams

THE UNFINISHED MUSIC RESEARCH PROGRAMME è il progetto musicale di Gab Chi ed “Engrams” è l’album di cui andiamo a parlare….

L’opener “A walk through the garden of time” offre un drone ambient/dark ambient tanto mentale, ipnotico ed enigmatico, un ambient molto adatto a colonne sonore di film di fantascienza. Poi arriva “Holotropic” e il mood sonoro tanto onirico e mentale continua questa volta arricchito con del noise e dei glitch. Non mancano anche qui i passaggi più magnetici, accattivanti, a tratti tanto “ostinati” ed “ossessivi”. Nel sound fitto ed invalicabile arrivano anche bagliori sonori che squarciano il tutto.

“Interference pattern” ci offre due strade parallele: una parte suonata e l’altra rumoristica. Queste due strade presentano anche divagazioni al tema portante con altri suoni e sezioni che contribuiscono ad aumentare il mood psichedelico, surreale che la traccia scatena. “Interference pattern” sembra una sorta di progressive elettronico nel quale una volta inoltrati è davvero difficile uscire, un wormhole sonoro che ti può condurre in un’altra parte dell’universo o in un’altra dimensione. Anche qui diversi glitch rendono il tutto tanto sci-fi, postumano. Mi viene da pensare, ascoltando questo pezzo e un po’ tutto l’album, alla colonna sonora di “Blade Runner 2049” di Hans Zimmer e Benjamin Wallfisch.

“Crystalized future” è più luminosa delle altre, più aurorale e speranzosa con questi suoni simil-organo. Qui, come altrove, come non accorgersi della bravura dell’artista nel creare armonie sonore stupefacenti, tanto atmosferiche, dilatate ed ampie. Produzione sonora, mixing e master davvero tanto buoni ma quello che troviamo eccellente è la ricerca sonora spasmodica. Super il sound design. “Visit of parallel universes” propone un beat quasi downtempo in un groviglio sonoro sempre drone ambient e glitch. Le parti ripetitive di certo scatenano appeal mentre i “vuoti sonori” invitano la mente a viaggiare. La musica di THE UNFINISHED MUSIC RESEARCH PROGRAMME sembra essere la colonna sonora ideale per leggere i capolavori della narrativa in fumetti: stiamo parlando dei cyberpunk “Blame!” e “Alita”. O pensiamo a tanti film di fantascienza del livello di “Interstellar” di Christopher Nolan. É oltremodo stupendo viaggiare tra gli universi paralleli di THE UNFINISHED MUSIC RESEARCH PROGRAMME.

“Gift of unknown things” si presenta come un pezzo inesorabile, tanto rumoristico e dal sound fitto, impenetrabile come la nebbia. Le frequenze basse qui dominano incontrastate. “The shadowy stuff of the soul” sembra riprodurre suoni e rumori di una città futuristica, del 2300, con questi suoni e fruscii da ambiente urbano. Sono i rumori dell’anima, le vibrazioni dell’anima quelle che cerca di trasmetterci THE UNFINISHED MUSIC RESEARCH PROGRAMME, soprattutto se la nostra anima è tanto lontana dal mondo odierno e magari “vive” in una città futuristica….“The secrets vaults of time” è più breve delle altre e sembra un complemento/arricchimento della canzone precedente.

Con “The healing power of nothing at all” ci dirigiamo verso la fine dell’album. Qui il silenzio e il vuoto sembrano essere i protagonisti. Come non notare questi suoni che sembrano “campane” “distorte” all’inverosimile. Poi arriva “Hands of light” con questi suoni simili a pale di elicottero che si intervallano con epifanie sonore tanto luminose. Ancora note suonate simil-organo e frequenze basse, il tutto per un sound che sembra completare tutto lo spettro sonoro magnificamente. “Alpha rhytm” conclude il tutto con il suo mood criptico ed ancestrale. Bello il contrasto tra queste frequenze basse e suoni più luminosi. Molto apprezzabile qui come altrove l’effettistica.

Con THE UNFINISHED MUSIC RESEARCH PROGRAMME si può arrivare alla fine di tutto….ascoltare “Engrams” può essere un’esperienza catartica e rigenerante come anche “pericolosa”. Avete il coraggio di arrivare alla fine dell”abisso o alla fine di tutto? Se si inoltratevi nel mondo sonoro di THE UNFINISHED MUSIC RESEARCH PROGRAMME, un buco nero dal quale non c’è scampo, un’opera d’arte che vi farà trasalire…Una volta finito l’album è difficile tornare al mondo reale, quindi, premete di nuovo play e basta…

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