>>The Room – WAKE MYSELF UP
The Room è una nuova realtà musicale dell’astigiano, realtà nata a metà 2016 dall’idea di Andrea Cottone e Simone Leone. La line up completa della band è questa: Giulia Bottini (Voce), Davide Leone (Chitarra), Simone Leone (Basso) e Andrea Cottone (Synths/Programs).
The Room è un progetto che cerca ispirazione dal vasto panorama delle sonorità elettroniche, progetto nato per dare vita ad un amalgama perfetto di elettronica e funk, un amalgama sonoro dalle melodie graffianti e dalle ritmiche di basso corpose.
A Maggio 2017, la band auto produce un primo EP di cinque tracce dal titolo WAKE MYSELF UP. System failure ha ascoltato con attenzione WAKE MYSELF UP e quelle che seguono sono le nostre riflessioni a riguardo.
Nel sound di The Room, tra le tante cose, si notano dei riff di chitarra funky, un groove di puro basso da dancefloor, e tante sonorità elettroniche che fanno pensare a canzoni disco anni 70-80. Sono queste le note dominanti in questa band oltre al cantato carismatico di Giulia Bottini che ben si accompagna con i tappeti sonori creati dai suoi compagni di viaggio.
Ascoltando i The Room si pensa facilmente ad artisti come Jamiroquai e Planet Funk. Il sound di questa band oltre ad essere discretamente retrò poi presenta anche intuizioni geniali come alcune sonorità alla Depeche Mode in Come back home, miglior pezzo dell’ep a nostro giudizio, pezzo che rende questa band davvero interessante. Non mancano in questa canzone anche sonorità house e chill out. The Room riesce a fare quello che pochi riescono a fare: mescolare tante cose tutte insieme in modo ottimale e non confusionario.
Il disco si apre con la title-track, un brano caratterizzato da grandi riferimenti alla musica electro, contaminata da armonie tipicamente d’ispirazione funky (Alcazar, Brand New Heavies, The Knocks). Altri nomi da citare sono Daft Punk, Moloko, Modjo. Qui colpisce l’inizio della canzone alquanto atmosferico/ambient. Poi arriva la voce della lead vocalist dopo alcune spirali sonore sicuramente intriganti.
No Matter If I Cry offre un arpeggio di chitarra iniziale. Poi arriva la voce pacata e sensuale di Giulia Bottini che sembra volerci arrivare al petto come un dardo infuocato per la sua straordinaria intensità. No Matter If I Cry offre un testo che parla di difficoltà sentimentale, per risolvere le quali, spesso tralasciamo i nostri stessi bisogni. Anche qui spirali sonore di sicuro affascinanti verso metà canzone e anche oltre.
Venus Missing, terza traccia dell’EP presenta all’inizio sonorità electro/ambient, sonorità che si mischiano a suggestioni disco degli anni ’70 (Eart, Wind and Fire, KC & The Sunshine Band, Tower of Power, Chic). Non mancano anche impressioni sonore dance in questa canzone.
Tourist in Your Heart è la canzone che chiude l’ep, canzone che tenta di fondere sonorità trap step e down beat. È un pezzo sicuramente pulsante ed elettrizzante, due aggettivi fondamentali per descrivere questa band. Più o meno le stesse parole usate per Come back home sono opportune anche per Tourist in Your Heart, una canzone estremamente interessante.
The Room è un progetto musicale che stupisce non poco. È un progetto musicale che tiene i piedi ben piantati nel passato con uno sguardo proiettato verso il fututo. Il mix fra retrò e contemporaneo che propone questa band è una delle qualità che possono incuriosire un futuro nuovo ascoltatore. Inoltre, costoro portano freschezza, brio e tanta energia nel panorama underground italiano con la loro musica ottimamente congegnata, musica dal piglio spesso anche “modaiolo”. E poi, come non dirlo, il “jolly” della band che porta il nome Giulia Bottini con le sue qualità vocali incanta proprio. Si vede che nel “(calcio)musica-mercato” in passato questa band ha fatto davvero un buon acquisto…