TEKLA – VIA

Via” è la vecchia Tekla, appena uscita da The Voice e dall’adolescenza; un inno alla concentrazione, un auto incoraggiamento a lasciarsi alle spalle le imposizioni delle convenzioni sociali per intraprendere un percorso di crescita autonomo e personale. È con questo pezzo che la cantante bolognese prende consapevolezza delle proprie debolezze, e come donna, e come artista, rendendole in fondo dei punti di forza.

Un video quello di “Via” che ci mostra una bambina che diventa grande, imparando ad amarsi nei difetti più che nei pregi, e a muoversi nel mondo facendo acrobazie di cui non pensava di essere capace. “Via” è la vecchia Tekla, ma forse nemmeno troppo diversa da com’è adesso. Intendiamoci, il suo percorso ha preso ora un’altra direzione, ma seppur con suoni nuovi e più maturi, lei quell’inno se lo canta ancora tutti i giorni.

Tekla nasce 21 anni fa a Bologna. Canta da quando ha 11 anni sulle note degli Articolo 31 e dei Gemelli Diversi, ascoltati dal fratello maggiore. Probabilmente lei era Tekla già allora: il suo viso pulito e i suoi grandi occhi azzurri non nascondono solo l’universo popolato dai sogni che ogni ragazza di quell’età dovrebbe avere, ma una complessa analisi del mondo e della società che la circonda. Il suo nome d’arte rispecchia proprio questa personalità complessa: Tecla significa luce benedetta ma la k, come dice lei, “fa più techno!”.

E lei così definisce se stessa e la sua musica: un esperimento d’influenze tra pop, elettronica, dance senza dimenticare le sue origini intrise di musica melodica italiana, “Un Rino Gaetano sporco con la voce melodiosa di Giorgia”. Ha iniziato a studiare canto a 12 anni e ancora oggi studia privatista con Irene Robbins, jazzista americana che le ha fatto amare la musica Motown, Aretha Franklin e Rachel Ferrer.

Tekla è curiosa, anima libera, scrive i suoi testi ispirandosi a quello che le succede intorno ma “guardando tutto con una prospettiva differente, a testa in giù” spiega. Ha partecipato a X-Factor e The Voice, si definisce zingara, non è pronta a mettere radici. “Per i prossimi vent’anni voglio che la musica sia la mia casa” dice il testo di una sua canzone. Si definisce una folle ambiziosa, vuole conoscere, sperimentare quello che il mondo ha da offrire e quello che la vita le porterà. I suoi testi rivelano una grande tensione emotiva, scava in se stessa e negli altri, “la musica, è una grande medicina” può raggiungere chiunque anche di lingue ed etnie diverse; vorrebbe che le persone si identificassero e si rispecchiassero nelle sue parole, si sentissero simili a lei e colmassero quel vuoto che attanaglia la società contemporanea.

Oggi le persone “cercano di riempire il vuoto con il nulla”, afferma Tekla, e le emozioni che la musica genera possono aiutare a evolversi, non a cambiare, perché bisogna accettare le diversità, ma a migliorare la propria vita. Tekla rappresenta uno spaccato del mondo giovanile di oggi: ragazzi realistici, decisi, ambiziosi, adulti ma con le fragilità e le problematicità che la società contemporanea gli pone di fronte.