Sophie Lillienne – Apnoea
APNOEA (apnea) è l’arresto volontario o patologico dei movimenti respiratori. Durante lo stato di apnea non c’è movimento dei muscoli della respirazione ed il volume dei polmoni rimane inizialmente invariato.
Apnoea è l’Ep che esce a due anni di distanza dal precedente lavoro di Sophie Lillienne; un lavoro scritto di getto come partorito da uno stato di Apnea. Composto da due tracce strumentali e due tracce cantate che riassume il percorso fino ad ora compiuto da progetto e che vuole unire il trip-hop più tradizionale alle sonorità elettroniche più attuali.
Il progetto musicale creato da VeZzo, cantante, musicista e produttore italiano, progetto dalle sonorità trip-hop/electro-alternative, anche questa volta ci porta in dimensioni oniriche cupe e tenebrose. Loyalty rende chiare queste nostre parole con i suoi tappeti sonori toccanti ed emozionanti oltre che tanto profondi. C’è anche tanta malinconia in Loyalty.
Come nell’album precedente il cantato è sembra un lamento lancinante e psichedelico. Sophie Lillienne, come band di cui abbiamo tanto parlato su System failure, band come Settore Giada e Psycho Kinder, tenta di esprimere il vuoto postmoderno con onde sonore di grande fascino. Sophie Lillienne presenta anche influenze ambient e chill-out, influenze già ascoltate nel suo album precedente(The Fragile Idea) di cui abbiamo parlato su System failure.
Poi arriva la title-track Apnoea e la cupezza e la tetraggine in forma di musica continuano. Qui abbiamo suoni rudi e ripetitivi, suoni che spesso si trovano nella musica di Sophie Lillienne, suoni che sembrano spirali pronte ad avvolgerci e ad inebriarci.
Mirror è il terzo pezzo di questo disco e qui calano tenebre sonore stupefacenti su di noi, con bagliori sonori sferzanti e lucciole che illuminano la “notte di Sophie Lillienne”, una notte nella quale perdersi in paesaggi underground, paesaggi metropolitani di periferia nei quali provare emozioni alquanto intense e fugaci. Alcuni passaggi di questa canzone trasmettono sia ansia che sgomento: la musica di VeZzo, infatti, mira ad impressionare il suo pubblico con effetti speciali sorprendenti e con una personalità e con un temperamento alquanto distintivi e singolari.
Nelle caverne sonore create ad arte da questo artista abbiamo impressioni fulgide e pregiate oltre che tanto eleganti e Mirror risulta forse il miglior pezzo di questo disco dato che detta tali parole. Anche se è difficile decretare quale sia il pezzo migliore in questo splendido disco dato che le sonorità di Sophie Lillienne sanno essere sempre procaci e sconvolgenti.
14 November chiude il tutto con le sue atmosfere ventose e fosche oltre che tanto scintillanti. Anche qui finiamo in una delle tante realtà virtuali create da Sophie Lillienne con tanta dedizione e ricercatezza sonora spasmodica.
Ancora una volta Sophie Lillienne ci ha sorpreso in positivo con illuminazioni e visioni fantastiche che ci portano ad intravedere cosa c’è nel metafisico e nell’assoluto.