Sonisterica – Ophion

Il progetto Sonisterica nasce a Sassari nel 2016 come proposta alternativa non omologabile agli schemi moderni del rock e del metal italiano. La prima formazione vede Antonio Mulas al basso, Flavio Fancellu alla batteria e Paolo Mereu alla chitarra. Solo due anni più tardi si aggiunge un quarto elemento, Alfredo Carboni, che da voce rigorosamente in italiano ai brani. Il nome della band sintetizza un approccio compositivo fatto di suoni scuri, emotività, disillusione e frenesia.

“Ophion”, album di esordio della band, è stato pubblicato l’11 ottobre per l’etichetta MizarElektricWaves, preceduto il 28 settembre dall’uscita del singolo “Luce” presente su Youtube con un video.

E’ un concept composto da 7 brani che raccontano l’isterismo della società moderna e la tensione nei rapporti collettivi attraverso riff dissonanti disseminati tra groove e variazioni ritmiche. System failure ha ascoltato “Ophion” e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Come non notare la potenza sonora della band che offre, tra l’altro, riff graffianti e taglienti come rasoi(Intro). In “Serpente” momenti melodici vengono affiancati a sferzate sonore super-potenti. Subito ci accorgiamo che il sound di questa band è progressive rock, un progressive rock che sfocia nel doom e nello stoner rock con alcune distorsioni apocalittiche che rendono il sound della band come il martello di Thor. Un drumming molto importante e varia effettistica arrichiscono il sound e lo rendono ancora più imponente.

In “Selene” abbiamo spesso un muro sonoro impenetrabile. Poi cominciano le progressioni cupe che questa band sa offrire, progressioni cupe che sono il marchio di fabbrica di Sonisterica, una band dal sound unico ed inconfondibile. Come non pensare a band come Kyuss, Melvins, Unida, Soundgarden, Fu Manchu e Mastodon ascoltando i nostri. Insomma, le band che conosce chi è amante di sound “fangosi e pesanti” o tra alternative metal e grunge. “Luce” comincia con un basso marziale. Poi arriva un’esplosione sonora stupefacente. Qui ci sembra di sfociare pure lievemente in certo alternative metal. Le urla strazianti del lead vocalist ci destano dal nostro tranquillo torpore. “Luce” è il pezzo migliore del disco a nostro giudizio.

Songwriting molto creativo e produzione “massiccia” sono tra le qualità migliori di Sonisterica che sa come “giocare” con i suoni per renderli particolarmente sbalorditivi. Non c’è posto per l’appeal: il tunnel sonoro nel quale ci inoltriamo premendo play è fatto apposta per inebriarci e sconvolgerci.

In “Carmina” arrivano altri momenti melodici che ci fanno pensare a qualcosa dei CSI di Gianni Lindo Ferretti. Anche qui basso particolarmente marcato. In questo pezzo si passa dall’evocativo allo straziante con una naturalezza disarmante. Alcuni refrain e altro “fango” completano il “pacchetto”. Questa ultima frase è utile pure per la successiva “La ricetta del caos” che offre anche impressioni sonore dissonanti ed altre che sembrano jazzate. Per gran parte del pezzo un refrain che si stampa nella nostra memoria. Si chiude con “Zero” con altri refrain austeri ed altra coltre sonora asfissiante mista a cantato lancinante.

Ascoltare “Ophion” è come scendere nelle tenebre cavernose del film “The descent”(2005). Non c’è possibilità di scampo, non c’è possibilità di tornare indietro. Martellata dopo martellata la musica di Sonisterica entra nelle nostre vite, nelle nostre orecchie, nei nostri cervelli. L’arte deve sconvolgere e la musica di Sonisterica lo fa a dovere! Sulla loro pagina facebook leggiamo queste parole: “Ed è proprio dall’unione di questi concetti apparentemente contrastanti come SUONO, sinonimo di armonia, e ISTERIA, che caratterizza la società moderna e i rapporti sociali, che nasce il nome della band. Sono e siamo tutti sempre più isterici”. Ebbene, a mio parere, le isterie di vario genere caratterizzano la nostra società e ci impediscono di avere pensieri “nostri”, unici. Siamo come automi afflitti dall’afasia del pensiero. La musica di Sonisterica è congegnata per destarci dal “torpore” in cui viviamo. È musica fatta per infrangere i muri che noi stessi ci siamo costruiti intorno perché abbiamo paura di vivere e provare sensazioni ed emozioni. Allora ascoltate i Sonisterica e lasciatevi andare in balia delle loro onde sonore imponenti come il martello di Thor…

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