>>Slated – Whoredom-Kingdom

Slated è una band progressive/alternative metal da Mosca(Russia). La band si è formata nel 2015. Ora nella band ci sono 4 elementi: Vladimir Tarasov (lead vocals), Nikita Sologub (vocals, guitar), Pavel Suverov (bass) e Sergey Shevchenko (drums). Qui parliamo del loro disco dal titolo Whoredom-Kingdom.

Il disco in questione è formato da 4 canzoni: The King, The Queen, The Prince, A Whore. The King parla di un re che è stato accecato dalla bramosia per il potere e la gloria. The Queen racconta una storia di tirannia ed ignoranza. Parla anche di schiavitù e regime totalitario. The Prince, il principe, è molto dispiaciuto per come sono il re e la regina. A Whore parla di una donna che viene bruciata come strega dalla regina.

System failure ha ascoltato Whoredom-Kingdom e queste che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo. The King ci porta atmosfere spettrali, atmosfere dense di tetraggine. L’alternative metal di questa band è profondo e viscerale e ci fa pensare a band come come Alice in Chains, Alter Bridge, A Perfect Circle e Deftones. Riguardo gli ultimi due nomi citati possiamo ben dire che non mancano suggestioni depressive rock in questa band. Ogni tanto arrivano spunti progressive metal ma l’anima della band è alternative metal.

Con The Queen arrivano altre sonorità colme di profondità, sonorità che fanno trepidare tanto, sonorità di grande effetto. Scariche metalliche stupefacenti sono presenti in questo pezzo che ci fa finire dritti giù, in un abisso interminabile. Siamo estasiati dal poter ospitare una band piena di talento come Slated! Una delle cose che più impressionano di questa band russa è il cantato caldo e appassionante di Vladimir Tarasov, il quale, a tratti, catalizza tutta l’attenzione su di sé. Altre cose che impressionano di Slated sono le atmosfere cupe e tetre che riescono a creare con la loro musica.

Con The Prince arrivano altre bordate sonore di grande forza e potenza. Di certo l’influenza di A Perfect Circle si fa sentire non poco su questa band e dato che ci troviamo perché non citare anche i Tool. Verso metà pezzo arrivano sferzate sonore dure e ruvide e una ritmica veloce ed indiavolata. Con A Whore e i suoi malinconici paesaggi sonori si chiude il tutto, malinconici paesaggi che sono tra le costanti in questa band che sa esprimere tanta tensione e fermento. Allora perché non ascoltarli…? Correte a farlo…

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