Sankta Kruco – Sidereal
“Primo igne, in fine hominis” è l’opener del disco tanto dark, funerea, davvero grave. È un doom metal dai tratti tenebrosi quello che ascoltiamo in questo pezzo. I riff di chitarra sono pesanti e la ritmica solida. Il cantato si confonde tra gli strumenti: sembrano i The Cure di “Pornography” in versione doom metal. Arpeggio e tappeti sonori distesi caratterizzano una variazione tanto emozionante ed allusiva. Su basso e batteria tanto robusti si inserisce a tratti il cantato e dei fraseggi di chitarra heavy metal. In alcuni passaggi il basso arriva come martello pneumatico.
Segue “Espiazione” con altre note melanconiche, decadenti. Dopo un minuto arriva un blast beat “spaventoso”, un climax da manuale che ci colpisce come colpo di cannone. “Sidereal”, canzone che porta lo stesso nome dell’album, comincia con un arpeggio con electro a supporto. Una ballad tanto suggestiva a tratti. Dopo un minuto arriva la batteria a supporto ma non cambia tanto il tema portante. Dopo metà la canzone si apre con tutti gli strumenti che creano un sound impressionante. Le tastiere forniscono sempre tanta ampiezza al sound. I versi ripetuti focalizzano tanto l’attenzione dell’ascoltatore.
Ecco “Ode à Cassandra” che inizia con queste tastiere tenebrose. Poi arriva tutto il resto a dar manforte. Atmosfere sempre decadenti e questa volta arriva pure lo scream ad arricchire il pacchetto insieme alle solite tastiere/organo. Ascoltando questa band mi viene da pensare a delle cose di My Dying Bride. Le tastiere sono non troppo elaborate come vuole il genere e conferiscono austerità e gravità al sound. “Ode à Cassandra” pure presenta un drumming portentoso.
Segue “Last crepuscle + Autumna” e anche qui arpeggio iniziale. Dopo un minuto e passa arrivano tutti gli strumenti e abbiamo il solito sound della band che a tratti mi manda la mente ad alcune cose symphonic metal. Qui come altrove grande songwriting da parte della band. Sal come lead vocalist è davvero un valore aggiunto per questa band: il suo timbro è tanto adatto al genere. Inoltre le melodie e le armonie trovate funzionano in modo più che discreto. “Addio” è l’outro che chiude questa sorta di “suite/concept album”, un viaggio senza luce e senza speranza tradotto in onde sonore dalla band.
Sankta Kruco è una band di livello internazionale e col loro doom metal si “impongono” nel panorama metal italico e non. Un disco che cambia la giornata “Sidereal”, un disco doom metal che piacerà anche ad un ascoltatore distratto e non cultore del genere grazie alla sua preziosa fattura, un disco che secondo il mio parere farà avvicinare altri proseliti a questa band di talento.