RICCARDO BETTO: “PRATICAMENTE” E’ IL SINGOLO D’ESORDIO DEL CANTAUTORE VENETO

I vestiti ci servono, ci coprono, ci rivelano spesso. Ma possono anche nel tempo soffocarci e diventare prigioni di formalità. C’è il bisogno di riprenderci la nostra identità, l’essenza che non può essere nascosta dai rispettivi ruoli e sentirci liberi di poterci mettere in pigiama e sfidare ciò che può sembrare una pazzia inconveniente. La libertà contagia e altri possono vivere il rischio di recuperare la spensieratezza e la ribellione di essere sé stessi.

RICCARDO BETTO

Riccardo Betto nasce nel 1978. La famiglia, i campi, gli affetti, le strade, i giochi e gli amici sono diventati palcoscenico, luci, musicisti e interpreti della sua infanzia. A sette anni inizia a suonare il pianoforte e a quattordici anni scrive la prima canzone. Negli anni dell’adolescenza si innamora della musica italiana, dei cantautori e in modo particolare del percorso musicale di Claudio Baglioni, che considera il suo maestro e punto di riferimento. Al patrimonio musicale dei cantautori italiani va la sua gratitudine e tutta la sua ispirazione.

Solamente dopo i venti anni inizia a far ascoltare le sue canzoni, mentre cresceva la fiducia e l’ autostima, convinto che prima o poi alcune di quelle canzoni sarebbero diventate le protagoniste di un sogno, un sogno rimandato tante volte e che ha trovato numerose battute d’arresto. La natura, i profumi, i sentimenti, il creato, il mondo degli animali e relazioni significative lo aiutano a recuperare un linguaggio creativo che aveva smarrito nel tempo così, dal 2013, vive anni straordinari di creatività a livello di musica, scrittura e sogni. Il periodo sicuramente più fertile e fecondo. Non meno difficile.

Anni descritti proprio nei brani del suo album,“Tra la Testa e il Cuore”in cui si trovano il mondo, il tempo, l’intimità, la magia, la poesia, la tensione e le notti vissute. Ci sono i movimenti del cuore, della semplicità, il rischio complesso ma affascinante delle relazioni vissute nella autenticità e nel tentativo della profondità, c’è un percorso intimo e personale dentro sé stessi, nella ricerca del vero Sé e dell’Assoluto.

C’è inoltre il gioco leggero e commosso, il senso di magia e di stupore tipico dei bambini che imparano a conoscere con gli occhi, con le sensazioni, con le mani, con l’ascolto, con la fiducia. Le canzoni parlano della vita sotto le diverse sfaccettature e che spesso è la compagna con la quale maggiormente si litiga e ci si arrabbia, ma che inesorabilmente si ama in modo viscerale.

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