>>Phauba si racconta a System failure

1)Benvenuto su System failure. Ci parli del tuo percorso artistico fino a qui?

Grazie a voi di avermi accolto. Il mio percorso artistico è un po’ tortuoso. Diciamo che ho la fortuna di essere molto versatile e mi metto sempre in discussione, così da non apparire troppo noioso a me stesso. Ho cominciato a sperimentare da subito con la scrittura, poi con la musica e la pittura. Sono in continua mutazione che a volte io stesso non mi riconosco più. Ho cominciato con la musica Popolare, con tocchi new wave vista la mia adolescenza negli anni 80. Dopo varie esperienze in Germania dei più impensabili generi, sballottato da un progetto all’altro con molte persone, non ho mai trovato una band in linea con le mie visioni, per cui sono diventato un one man Band date le mie doti di polistrumentista, assumendo le sembianze di Phauba.

2)Quali sono le tue influenze musicali?

Non so quali siano le mie influenze musicali, certo ho simpatia per molti artisti, tipo David Sylvian, Nick Cave, Lou Reed, Blixa Bargeld e suoi Einstürzende Neubauten, Teho Tehardo, Andrea Chimenti, ma anche per Bach, Beethoven, Lucio Battisti (Di Anima Latina e dell’era Panella). Benché debba precisare che quando produco e compongo un Album in tutto il periodo di produzione cerco di non ascoltare musica, per non avere influenze e rimanere pulito, originale. In quel periodo mi dedico di più alla lettura.

3)Come è nata in te la passione per la musica?

Con l’acquisto di una chitarra acustica nella mia adolescenza, mi ricordo di aver lavorato un’estate intera come cameriere per comprarmela.

4)Come nascono le tue canzoni e i tuoi testi?

Le mie canzoni, che io definirei altro, nascono piuttosto come un arrangiamento. Io con i miei esperimenti sto cercando di cambiare i modelli di composizione, compongo in una veduta più larga, e quello che compongo è un arrangiamento che poi chi vuole alla fine ci trova una canzone,
un brano che è in continua evoluzione come se vivesse di vita propria, fin qui bene ma alle fine diventa un’impresa semplificarlo per esibizioni live. I testi sono mirati a raccontare un filo conduttore nell’opera, non sono casuali e di getto, ma risultato di studi e ricerche sul tema che si racconta.

5)E’ in un uscita QPEUS, “progetto sperimentale tra profezia e rock elettronico”. Ci parli delle sue sonorità?

Le sonorità di Qpeus mi fanno pensare al colore Blu, ed è il Blu anche il colore che domina nella grafica del cofanetto cd e nella copertina, Blu come cielo, infinito, profondo, ma anche lieto agli occhi, all’orecchio, un blu che ci prepara ad un viaggio. Le sonorità di QPEUS vogliono prepararci al futuro, un futuro che è già qui. Volevo creare delle atmosfere spaziali, visto che si parla di Alieni, e un sound a volte tetro viste le trame quasi „Esoteriche“, e alla fine ho delineato delle atmosfere a buccia di cipolla, per capirci: a sbucciare e sbucciare per arrivare al nocciolo ci lasciamo anche le lacrime.

6)Come è nato QPEUS? E’ stato difficile registrarlo?

Qpeus è nato dalla lettura di diversi libri che mi hanno dato la scintilla a pensare a qualcosa di inconsueto. Quello del ritorno di creature-dei „Anunnaki“ abitanti di Nibiru (Il cosiddetto pianeta X), che delusi dell’umanità vogliono farla regredire a Primati, una sorta di cammino evolutivo al contrario. In un certo senso una denuncia, poiché deluso dell’umanità che continua a distruggere il pianeta, a fare guerre a seminare odio, ad essere dominata dal denaro. Registrarlo non è stato difficile, essendo un progetto molto ispirato, è stato difficile invece trovare il sound giusto, una ricerca continua di suoni col sintetizzatore, con i fiati, o con il computer sequencer per gli effetti della chitarra o il basso. Poi ci sono stati dei tagli continui, da un totale di 16 pezzi, solo 12 ce l’hanno fatta. Alla fine è stato bel lavoro, ma molto molto faticoso, che riprenderei da subito poiché quando un’opera finisce si perde anche la magia, poiché generosi la so dona agli altri.

7)Ora ci parli della tua etichetta Black Forest Anomalie? Ci racconti la sua genesi? Quali sono i vostri intenti?

La Black Forest Anomalie, è stata fondata da me, per autoprodurmi senza dover aspettare d’essere notato da chicchessia. Nasce come etichetta lontana dai mercati e restìa al capitalismo. Produrre semplicemente musica anomala, musica senza filtri, lontana dai cori. Non ha scopo di ricchezza o consumo, ma solo quello di promulgare arte e musica, per questo anomala. I nostri intenti sono quelli di diffondere un pensiero nuovo, e non ci importa dei mi piaci o dei milioni di visualizzazioni, noi siamo lontani da questa linea del progresso, ci piace essere progressivi solo nel sound.

8)Come è nato il nome Phauba? Parlaci anche della cover dell’album…

Phauba è nato per problemi di copyright poiché qualcun’altro col mio nome era iscritto alla GEMA (Siae tedesca), è una sorta di anagramma delle mie iniziali e quelli di mia moglie. La cover dell’album è un mio dipinto, la scimmia dipinta e rovesciata al contrario proprio a significare il cammino evolutivo al contrario di cui ho parlato prima. Anche a marcare il titolo dell’album QPEUS (Quando Phauba era una scimmia), nel senso: prima che Phauba diventasse un Ibrido creato dagli Anunnaki, era una scimmia.

9)Quale è la tua massima aspirazione come artista?

Di fianco alla mia massima aspirazione, ci sono altre molto piccole e più semplici, tra queste per esempio raggiungere anche il cuore di pochissime persone e sapere di non essere soli. Un’altra aspirazione, sarebbe per esempio, parlando di QPEUS, riuscire a fare un film di tutto il racconto, ma mi basterebbe riuscirlo a portarlo come live in giro. Non ho massime aspirazioni finché vivo e sono sano, e posso suonare e ascoltare musica.

10)Ti ringrazio per la tua collaborazione. Se vuoi aggiungere qualcosa sei libero di farlo…

Grazie a voi dell’invito. Non ho niente da dire, quando devo dire qualcosa lo faccio con la musica. Vorrei solo ricordare che il 25 Febbraio QPEUS sarà disponibile su tutti gli store digitali, e dal 28 Febbraio chi vuole potrà acquistare il Cd su Amazon o sulla mia Homepage (phauba.de). Non prometto niente, preparo solo le menti per il viaggio. Buona musica a tutti, ciao.