Peter Piper – Temporary Surface

Giack Bazz(voce), Federico Bedo Bedostri(batteria), Francesco Battilo Battilani(chitarra), Federico Salva Salvarani(basso) e Marco John Lupo(chitarra) sono i Peter Piper, formazione nata nell’estate del 2014. Nel 2017 costoro hanno vinto il Ganesh Music Contest. Qui parliamo del loro primo EP “Temporary Surface” del 2016. System failure ha ascoltato Temporary Surface e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Il disco parte con Life in your inches dove troviamo un refrain ripetitivo alquanto ammiccante. Il sound indie rock/alternative rock della canzone fa pensare agli americani Bright Eyes. Glasgow smile offre, invece, un refrain di settantiana memoria alla Black Sabbath/Led Zeppelin. Qui il cantato è strozzato e differente dal cantato più pop e leggero della canzone precedente.

In Take what you need i riff ruggenti e basso potente ci portano in mente lo stoner rock in stile Fu Manchu. Qui la voce di Giack Bazz si esalta particolarmente. Una canzone che scalda l’animo con il suo fremito Take what you need. Quest’ultima, secondo noi, è la migliore canzone del disco.

Retrocausality è una ballad alquanto emozionante dai connotati pop rock/indie rock. Una canzone che spinge la mente e il cuore a sognare. Poi arriva Fifth dimensional chamber, canzone dove torna lo stoner rock ascoltato in Take what you need in compagnia di suggestioni hard rock che sono come un filo rosso che lega la maggior parte di Temporary Surface.

I Peter Piper hanno la capacità di fondere tante cose affini ma comunque diverse fra loro: indie rock/alternative rock, hard rock classico con qualche fiammata stoner rock. Il loro sound eterogeneo è frutto di tanto “studio” da parte della band. Costoro, come i Wolfmother, si rifanno alle grandi band hard rock classico degli anni 60-70 del secolo scorso. E lo sanno fare molto bene a nostro giudizio. Secondo noi i Peter Piper, seguendo questo discorso, sono i Wolfmother in versione italiana. Inoltre, capiamo perché hanno vinto il Ganesh Music Festival 2017: hanno davvero tanto talento da offrire. Quindi, come avete capito, ci sono piaciuti un sacco. I Peter Piper, con la loro musica, trasmettono tanto ardore e passione…

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