Olita – Nebbia

Olita, nome d’arte di Marco Olita, nasce a Castrovillari (CS) il 9 Settembre 1987. Calabrese di nascita, romano d’adozione. La sua passione musicale nasce da un passaggio generazionale. Suo padre lo “battezza” facendogli ascoltare i grandi cantautori italiani e pionieri della musica americana come De Andrè, Dalla, Elvis Presley, Chuck Berry, BB King, Ray Charles e Eric Clapton.

Inizia gli studi nel 2002, partendo da scuole private romane come la storica Cherubini e la Pensagramma, finché non approda al Saint Louise College School of Music. Successivamente, continua gli studi da autodidatta e comincia a comporre, in italiano e in inglese.

In questo periodo Marco incontra una figura che si rivelerà importante per la sua carriera: Gabriele Roia, oggi bassista di Gazzelle e Réclame.

Grazie a Gabriele Marco si mette in gioco e crea la sua Marco Olita Band. Il gruppo è formato inizialmente da i tre fratelli Roia e Alessandro Pollio alle tastiere. Successivamente entrerà nel gruppo anche Danilo Ombres come batterista.

Il progetto si chiude quando Marco decide trasferirsi in Belgio con la sua compagna. Se la band chiude i battenti, i rapporti con i membri del gruppo rimangono sempre forti. Nella sua parentesi belga Marco trova nuovi compagni di viaggio con i quali parteciperà a uno street tour in giro per l’Europa (Germania, Polonia, Italia) e prenderà parte per due volte allo Strassen Musik Festival di Ludwigsburg, ottenendo il terzo posto nel 2018 e il secondo posto nel 2019.

Nonostante i riscontri positivi all’estero, la voglia di tornare a casa è forte. In tutto questo tempo Marco si mantiene informato sulla scena musicale italiana. Gabrielle Roia spinge il cantautore verso una nuova direzione: l’indie.

In questa forma musicale Marco trova la sua dimensione. Nel 2020 torna alla conquista dell’Italia e pubblica i suoi primi due singoli sotto il nome di Olita: “Vuoi Vedere” e “Forse No”.

Il 19 febbraio è uscito “Nebbia”, il terzo singolo del cantautore Olita. Nel 2020 il cantante ha trovato la sua forma di espressione migliore nella musica indie. I suoi brani raccontano di riflessioni e tormenti interiori, tutte storie tratte dalla sua vita.

“Nebbia” si muove in un sound indie pop che strizza l’occhio al cantautorato italiano classico. Le influenze di De Andrè, Dalla e De Gregori si sentono molto forti. Il talento di Olita è proprio questo: mescolare il buon moderno indie con il cantautorato classico italiano. Il risultato di questo mix è un sound fresco, avvolgente e che non ha niente da invidiare ai numeri uno delle classifiche italiane.

Olita nei suoi brani mette anima e corpo, raccontando esperienze in cui ognuno di noi può rispecchiarsi. “Nebbia” di una storia d’amore ormai finita ma che senza motivo continua ad essere portata avanti.

Olita descrive il proprio brano:

Ora è nebbia e non Ci vedo più”, uso “Ci” con un doppio significato: non ci vedo più perché c’è nebbia e non si vede la strada che si sta percorrendo e non Ci vedo più, non vedo più noi due in questa vita.Nella seconda parte della seconda strofa c’è un barlume di speranza e di passione, mi piace sempre pensare che in qualcosa che finisce o che è finito ci sia una scintilla che possa riaccendere un incendio, e in questo caso è una battuta che libera un sorriso sul viso di lei e sembra che “si accende il mondo”. Nebbia è una canzone tenera e tormentata allo stesso tempo, una delle mie preferite e una delle Mie che preferisco. Parla come me e di me, anche se la storia che racconta non è la mia

Recensione di Nebbia:

Semplici fraseggi di chitarra con questo cantato a tratti intenso ed entusiasmante a tratti vellutato. Le sonorità alla De Andrè si ascoltano ma prendono un sapore tanto contemporaneo: perché Olita mi fa pensare ad un certo Alex Britti. E come sono belle alcune svirgolate della chitarra come pure il testo che ci prende e ci trasmette tanta poesia. Olita usa strumenti essenziali. Riesce a scatenare un certo appeal con questi versi ripetuti ed immagini evocate che sembrano andare bene per tanti teen drama che oggi fanno tanto scalpore. Melodie ed armonie sono oltremodo dorate. Bella la “pausa” di metà canzone.

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