NERV: il secondo ep omonimo

NERV è il secondo ep omonimo, o forse l’ep del gufo o l’ep notturno, o l’ep nero, è uguale.
l’Ep tratta momenti e conversazioni, ambientati in situazioni di tempo e spazio differenti, legati fra loro da una sorta di oscurità permanente. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre impressioni a riguardo.

Dopo Tradimento, una sorta di breve intro con cantato accennato su chitarra, arriva L’Odio con il suo alternative rock all’italiana che fa pensare a band come Verdena, Zen circus o Marlene Kuntz. Una canzone soffusa, una canzone notturna ed emozionante che mira ad impressionare il nostro animo. Il refrain che attraversa tutto il pezzo è tanto indovinato come anche le “distorsioni” finali.

Poi arriva Il Buio, canzone a metà tra industrial e noise rock, una sorta di punto di congiunzione tra Nine inch nails e Sonic Youth. Tanto ossessiva come canzone. Poi arriva Notturno della quale abbiamo già pubblicato il video, una canzone tanto “notturna” e “tormentata” nella quale primeggia un refrain che scorre per tutto il pezzo come leitmotiv davvero ammaliante.

Già lo sai chiude il tutto con le sue suggestioni tra psych rock ed alternative rock. Davvero belli gli “effetti eco” mentre il cantato, qui come altrove, cerca di colpire con il suo essere un po sussurrato e un po dolce. Anche qui refrain tanto azzeccati che contribuiscono a rendere a tratti il pezzo tanto orecchiabile. Con questo ultimo pezzo viene da pensare in alcuni passaggi anche ai CSI di Gianni Lindo Ferretti.

Sicuramente grezzo e verace questo Ep ma bello ed elettrizzante proprio per questo. NERV trasmette la sua anima con la sua musica, trasmette i suoi sentimenti, le sue emozioni con un fare DIY davvero non male. Con un po di produzione fatta a dovere e maggiore qualità sonora Nerv può ambire a grandi traguardi secondo il nostro modesto parere. Le idee non mancano e neanche il talento. Diamo un 75/100 e sproniamo Nerv a fare di meglio, che già così è un piacere ascoltarlo.