Nadiejda Miura – é uscito “Underwater”

Nadiejda è di origine belga però vive da molti anni in Italia anche se tra il 2013 – 2014 è tornata in Belgio e ha studiato alla Sae institute Brussel per studiare la produzione della musica elettronica perché inizialmente voleva produrre per eventi di moda. Dopo di che ha approfondito i suoi studi alla 4cmp a Milano.

Tra il 2008 -2011 faceva parte di una rock band come cantante. Infatti vorrebbe in futuro magari collaborare con una rock band per fare un brano alternative.

Ora, specializzata in sound design inizia a lanciare il suo progetto sperando che la gente possa capire questo genere di musica. Ora sta lavorando sul secondo brano presto in uscita.

Presentazione di Underwater:

E’ un brano dedicato ad una persona deceduta per suicidio.

“Underwater” parla di un caro che se ne è andato. Lei spera che lui abbia trovato quello che voleva e possa vivere una nuova vita. Comunque lei è un po’ confusa e pensa di diventare pazza.

C’era sempre quella voce della dea che lo influenzava dicendo: vuoi un nuovo inizio venendo su questa strada? Lui che è stato preso, l’amica che piange. Lui chiama la sua amica «puoi vedermi sotto’acqua?» che sarebbe la metafora del suo nuovo mondo.

Underwater è un brano puramente elettronico composto da arpeggi, batterie in 4 con influenze dubstep e pieno di armonie. Un brano progressive con una struttura inusuale. Per Nadiejda Miura experimental electro pop per altri dream pop, futur pop, alternative pop.

Le influenze di Nadiejda Miura per la sua musica sono Grimes, IAMX e Oscar and the wolf.

Recensione del singolo:

Con sonorità che sembrano quelle di Grimes si presenta Nadiejda Miura, artista dream pop belga che a quanto pare ha intenzione di portare in Italia queste sonorità poco trattate nel nostro paese tranne qualche rara eccezione. Purtroppo da noi predominano musica leggera italiana, indie pop, trap e hip hop: è il mainstream e dobbiamo adeguarci. C’è qualcuno come Nadiejda Miura che, invece, decide di percorrere un tragitto controcorrente con queste sonorità che fanno pensare anche a Hana o “Danz”(Computer Magic).

Underwater esordisce con refrain ipnotici da luna park dream pop con luci al neon abbaglianti, colori vividi e distorti. Sonorità che fanno pensare anche ad alcuni anime giapponesi. Poi parte una cassa rombante con basso prorompente alla Grimes. Il ritmo si velocizza e il cantato accompagna i tappeti sonori come fosse uno strumento. Ritmo ballabile, disco, come non entrare in questo locale dalle luci sgargianti? Davvero apprezzabile il bridge che interrompe l’incedere della canzone e porta una variazione al tema portante che conferisce senza dubbio dinamismo. Dopo questo bridge molto psichedelico e mentale la canzone riparte con le solite spirali sonore e cantato. Tutto sembra liquido o evanescente o impalpabile grazie ai tappeti sonori usati. Ancora altro bridge con altro refrain tanto ipnotico che ci porta verso la fine del pezzo.

Il mix non è ottimale e sicuramente da migliorare. Invece melodie e armonie sono tanto buone come pure la produzione sui suoni. A nostro parere il sound design è tanto buono come pure il loudness.

L’appeal ce ne è tanto e Nadiejda Miura è un’artista di talento: si intravede da lontano. Per lei c’è un futuro radioso davanti. Se col primo singolo è riuscita a creare questo chissà cosa riuscirà a creare in seguito. Se siete amanti del dream pop non perdetevela, assolutamente.

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