>>My Own Ghost – Life On Standby

My Own Ghost è una band rock/metal formata da Julie Rodesch(voce), Fred Brever(chitarra), David Soppelsa(chitarra), Joe May(basso) e Michael Stein(batteria). Nella loro musica ci sono influenze alternative rock, emo e gothic metal oltre alla presenza di sonorità electro. Qui parliamo del loro album dal titolo Life On Standby in uscita per il 7 aprile 2017 con Secret Entertainment. System failure ha ascoltato Life On Standby con attenzione e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

La title-track Life On Standby fa pensare a Paramore o a band simili che mescolano le suddette influenze musicali. Questa canzone, come suggerisce anche il comunicato stampa giunto in redazione, parla di individui che vivono la loro vita con inerzia, individui assolutamente passivi che non riescono ad “uscire” dalla loro vita ordinaria.

Everytime I break continua nel solco della precedente ma ci fa pensare anche a The Dirty Youth e Icon for Hire. Con Alive, invece, abbiamo l’ingresso di sonorità electro, come abbiamo detto già sopra. L’ispirazione goth non manca mai in questa band da mettere accanto a tante altre formazioni del panorama emo.

Le sonorità electro si fanno ancora più presenti in If I stay dove ci sono veri e propri tappeti sonori che sembrano sfociare nell’ambient. Qui il cantato di Julie Rodesch si esalta particolarmente trasmettendo fascino e un pizzico di malinconia. È qui che pensiamo anche a band come Lacuna Coil ed Evanescence.

Don’t say you love me è proprio arrembante ed incalzante e anche qui pensiamo sia a Lacuna Coil che Evanescence. Per alcuni passaggi pensiamo anche a Nightwish. No air porta altre ambientazioni suggestive che hanno il sapore del fiabesco. Poi partono sonorità electro, riff degni di rilievo e una ritmica possente. In No air ci sono anche tratti symphonic metal.

The night before I die parte in modo morbido poi la canzone si apre e mostra tanta energia. Hope chiude l’album con la sua leggiadria e il suo incanto. My Own Ghost con Life On Standby ha fatto un discreto lavoro, un disco davvero niente male, un disco per gli amanti di sonorità tra alternative rock, emo e gothic metal come abbiamo già diverse volte accennato. Ci sono margini di miglioramento, sicuramente. Ci aspettiamo passi da gigante per il futuro da questa band che saprà sicuramente come elevarsi sulla massa. Per adesso, si sono meritati l’ingresso in System failure superando un esame con buoni voti, per farci capire 70/100.

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