Mido – Blu

Mido è il nome d’arte di Domenico Russo, musicista e produttore eclettico con una caratteristica unica: scrive, compone, arrangia, suona, microfona, registra, mixa e produce tutti i suoi progetti. Abbiamo ascoltato il suo “Blu” e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

La prima caratteristica che salta agli occhi di Mido è la sua instancabile voglia di sperimentare, di fondere generi diversi tra loro. Nella sua musica troviamo hard rock, pop rock, alternative rock in salsa italiana, electro e tanto altro. La title-track “Blu” con le sue linee tanto melodiche ed ammalianti accompagnate spesso da cori subito ci conquista. “La sobrietà” propone un hard rock/alternative rock a tratti tanto ruggente ed elettrizzante. La ritmica abbastanza sostenuta e i refrain cadenzati sono tra le rocce su cui poggia la solidità di questa canzone, una canzone che presenta anche un discreto appeal.

“Un mondo di cani”è lievemente pop rock e ci fa pensare ad un mix tra alcuni Lunapop e Verdena. Davvero azzeccato il bridge dopo metà pezzo. Sicuramente pop anche “Crescerò” con i suoi versi ripetuti ed una linea ritmica sempre sicura e robusta.

“Dal profondo” presenta pure inserti electro nel suo esordio con un estro che sfocia quasi nel psych rock/progressive rock di alcuni Pink Floyd o Genesis. Un pezzo che ti stupisce quando arriva, primo pezzo strumentale della serie che dimostra la maestria e il talento di Mido. “Io mi meraviglio” presenta sonorità pop rock italiano che possono accostare l’artista a band come Le vibrazioni o Negramaro. Con “Diventa cenere” arriva un misto tra hard rock e pop rock. C’è anche la presenza di spoken nella canzone. Una sorta di cavalcata sonora quest’ultima canzone. Non manca la ballad con arpeggio,“Alla deriva”, pezzo davvero incantevole.

“Ti prendi gioco di me” mostra linee sonore più ruvide e cadenzate sempre accanto a spunti più catchy. Uno dei pezzi che più colpiscono di questo album. “Parla con me” ripropone sempre il solito drumming sostenuto che troviamo in gran parte del disco accanto a linee melodiche allettanti ed un cantato carismatico e catalizzatore di tanta attenzione da parte dell’ascoltatore. Con “Google home” arrivano altri inserti electro questa volta synth pop alla Depeche Mode, inserti electro che vengono accompagnati da un beat a tratti marcato e pungente. Pezzo davvero interessante “Google home” che, sforzandosi un po, può mandare il pensiero anche ad alcuni Subsonica o Motel Connection. “Male dentro” chiude il tutto con sferzate sonore ruvide che creano un sound difficile da penetrare. È qui che si sfocia a tratti in un certo alternative metal.

Un disco per tutte le stagioni “Blu”, dimostrazione di quanto sia eclettico e versatile Mido. Produzione musicale che supera certamente il 70/100 come pure il songwriting. Di certo creatività e inventiva a go go in Mido, un artista che ama stupire il suo pubblico con continui colpi di scena, una sorta di “prestigiatore musicale” che non si pone limiti, un prestigiatore musicale che offre anche momenti di appeal. Non tutti a nostro parere possono fare quello che fa Mido: nel mischiare tante cose insieme si potrebbe finire nel produrre un pastiche confusionario invece Mido conferisce il suo tocco personale a tutti i brani del disco, anche quelli più differenti per sonorità, e il tutto si presenta coerente ed armonico, come un’unica canzone da ascoltare dall’inizio alla fine.

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