MEDA – OTTOBRE

L’indie pop italiano sta diventando un genere immediatamente riconoscibile come il blues, con stilemi rigidi e precisi. Ritmo tranquillo, leggermente swingato, voce intima e narrativa sulla strofa e ritornello urlato, ma al centro…l’emozione. Davanti a questo tipo di ‘omologazione’ come fa Meda, al secolo Nicola Carfagna ad emergere? Semplice. Mettendosi al centro, lui, semplicemente lui con le sue emozioni vere e relazionabili con quelle di tutti i ragazzi di oggi. E poi la scelta di “Ottobre” (titolo del singolo) che é un mese che emoziona ancora anche me, che ragazzo non lo sono più…

Grande lavoro delle chitarre e della produzione dello stesso Nicola Carfagna e Andrea Allocca; Mix e Mastering operata da Francesco Procacci – Kate Academy Studio. Ci lasciano un sound molto professionale e radiofonico, ma l’atmosfera ampia data dalle chitarre all’inizio, tocchi blues, riverberi magici…il pezzo poteva restare anche cosi, senza la batteria e il basso che entrano nella seconda parte…ma nell’economia del pezzo servono. Il perché ve lo spiego dopo…

Meda / Nicola Carfagna studia canto, é un ragazzo normale, pugliese, da famiglia normale, studia e si auto-produce. Ha voglia di stupire? No, ma di emozionare si! Per questo funziona ed ha già fatto breccia nei cuori di diversi fans che lo hanno aiutato con il crowdfunding per la realizzazione del suo progetto discografico. Studia canto, si, ma l’intonazione perfetta non é richiesta per questo pezzo, e Meda non ce la da: la sua voce ci viene diretta dal cuore senza intermediazione di razionalità e studio. Le immagini che evoca sono a volte citazioni del repertorio romantico di ognuno di noi nelle quali inserisce delle scintille di originalità. E’ nel mix di questi elementi che viene fuori lui e ci permette di comprenderlo. Perché a Meda non interessa ‘emergere’ ma distinguersi. E ci riesce. E quindi ci prende per mano nella strofa e ci porta nel ritornello urlato, come il genere richiede, e nella seconda parte basso e batteria lo fanno urlare ancora di più, quindi …un accordo dissonante. Alla fine del ritornello, l’arrangiamento con il suo cambio dinamico ci prepara al tuffo emotivo…arriva il verso ‘Perché non vivo se non ci sei tu ‘ – grande verità. E qui il cuore ci sanguina! E siamo tutti innamorati in OTTOBRE.