Mc Sof – Dr Ketamer – Damn Mad

Il disco parte con la titletrack “Damn Mad”: scorrono come due binari paralleli un riff hard rock e il rap di Lord Digga al quale poi si aggiunge Mc Sof con il suo rap in italiano. I flow sono super intricati su sonorità tanto toste: caratteristiche che troviamo in tutto l’album.

In “Level” arriva l’elettronica a farla da padrone con orchestrazioni ed impressioni sonore di grande potenza sonora. Produzione sonora, songwriting e masterizzazione sono davvero di ottimo livello, altre peculiarità che troviamo in tutto l’album. Alcuni refrain scatenano tanto appeal. “Level” non ti lascia tregua: un pezzo che ti stende letteralmente a terra. Incredibile, schiacciasassi!!

Tanto cupa e gangster movie “Wolf flow”: il suo noir sonoro e la sua spregiudicatezza ci fanno capire che dopo “Level” c’è altro se non ne avete abbastanza. Che flow pazzesco su sonorità che ti assalgono e ti lacerano le membra… “Age mega” rincara la dose con sonorità ancora più marcate e marziali. Beat ritmato e sound lievemente distorto travolgono ancora il nostro animo e violentano le nostre orecchie.

“Swords rows”: anche questa tanto cadenzata e lievemente distorta con la sua verve jazzata. Bello lo scracth e la sua “dissolvenza”… “Deep speed” è super dinamica, una cometa oltremodo energetica, una scheggia che passa rombante davanti ai nostri occhi. Il flow è semplicemente labirintico e tanto veloce.

“No part 2 trap on” è inesorabile con questo fiato roboante e sonorità alquanto sinistre. I refrain sono tanto indovinati e catalizzano l’attenzione dell’ascoltatore. “Work roW”, come diverse altre, mostra una collaborazione con uno dei mostri dell’ underground newyorkese ossia Rusty Juxx. Anche qui sound tanto cupo e tipicamente East Coast. Altre collaborazioni: Thermanology nel brano “Wolf flow” e Big Twin nel brano “No part 2 trap on”.

“Raw waR” termina il disco con la sua elettronica “horrorifica” ma anche tanto melodica dopo i vari bombardamenti sonori di alcune canzoni precedenti. Per noi giusto sigillo posto alla fine di questo album e pezzo da novanta al quale non si può resistere: una vera e propria bomba per un disco che sembra un meteorite gigante che sta per arrivare sul nostro capo, un disco senza tregua, senza scampo.

“Damn Mad” è una produzione di valore internazionale. Un disco che porta tanta cattiveria sonora nel panorama indie italiano dove questa cattiveria spesso manca. “Damn Mad” è anche tanto austero: l’arte dopotutto deve sconvolgere e lo deve fare con toni spesso duri, con “mitragliatrici sonore” che devono scuoterci da questo mondo ovattato nel quale siamo immersi….

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