May Roosevelt – Junea
May Roosevelt è tornata con il suo nuovo album intitolato Junea, in uscita nei prossimi giorni con Inner Ear. May Roosevelt presenta un sound electro alquanto complesso e sofisticato. Dal comunicato stampa giunto in redazione apprendiamo che:
Junea è un’eroina del moderno mondo digitale dove la realtà incontra la finzione attraverso ponti fatti di suoni elettronici e pixel. Musicalmente Junea è un alter ego di May Roosevelt…Nel mondo di Junea imperano i synthesizers creando un ambiente sonoro di più livelli, un ambiente sonoro con sonorità cristalline e beat alquanto ritmati. Voci eteree e testi alquanto enigmatici portano ad un universo tridimensionale oltremodo sognante…
System failure ha ascoltato Junea con molta attenzione e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo. May Roosevelt con questo disco offre sonorità che fanno pensare ad artisti come la Grimes meno pop di Halfaxa, gli Ambient works di Aphex Twin o la colonna sonora di Tron: Legacy dei Daft Punk.
May Roosevelt con tappeti sonori electro di grande effetto ci porta in mondi alieni alquanto darkwave. La sua musica è molto cinematografica, molto adatta alla colonna di un film di fantascienza. Queste parole sono dettate dall’ascolto dell’opener Air, sicuramente uno dei pezzi migliori di Junea.
Con Junea è facile perdersi, smarrirsi in un mondo sconosciuto dove arrivano anche bagliori sonori che squarciano un’oscurità electro dai contorni sfumati e spesso enigmatica. Il cantato di May Roosevelt appare qua e là come una sorta di epifania.
Altro pezzo che ci ha tanto colpito è stato Pa. Qui arrivano come dei sussulti che risultano magnifici all’ascolto, sussulti sonori che accompagnano il cantato evanescente di May Roosevelt. Come spesso succede in questo album i muri sonori sono alquanto ampi ed estesi.
Il pezzo migliore di Junea è senza dubbio Be: qui, mentre ci troviamo immersi nel mondo sonoro di May Roosevelt, veniamo come ammaliati dalla sua voce…i muri sonori e i beat sono proprio ipnotici in questo pezzo…
Da citare assolutamente anche Ta che, con le sue spirali avvolgenti, ci porta come in un tunnel sonoro dove possiamo ammirare le meraviglie electro made by May Roosevelt. Non mancano suggestioni orientaleggianti in questo pezzo. In your eyes va citata per le sue ambientazioni sonore spaziali che ci portano decisamente in una dimensione sci-fi.
May Roosevelt ci ha proprio impressionato con Junea, il quale rappresenta, a nostro giudizio, il mondo “alternativo” che l’artista è riuscita a creare con l’elettronica sia per diletto personale che per il nostro immenso piacere e goduria…