>>MAGNOLIA ESTATE – Sabato 24 Giugno ASTRO FESTIVAL con MODERAT, DIXON e molti altri

Sabato 24 Giugno arriva al Circolo Magnolia uno degli eventi più attesi dell’estate,
3D / DNA Dance Department • Magnolia Enterprise • Dude Club presentano:

ASTRO FESTIVAL

con:
MODERAT
DIXON
GOLD PANDA
CLAP! CLAP! (live set)
DANIELE BALDELLI
LORY D
DUKWA
ABSTRACT

Il 24 giugno arriva a Magnolia Estate ASTRO FESTIVAL 2017, che dopo la fortunatissima prima edizione a Ferrara si sposta al CIRCOLO MAGNOLIA per esplorare alcuni degli angoli più luminosi della notte, delle sonorità elettroniche, della musica capace di guardare lontano, di inseguire gli spigoli più visionari ed immaginifici della contemporaneità con una vocazione precisa: quella di presentare act che hanno giocato e giocano un ruolo assolutamente decisivo nel disegnare le traiettorie del suono contemporaneo più “avanzato”. Artisti in grado di portare i suoni, i sogni e le estetiche della musica elettronica più pura fuori dalle nicchie senza però cedere a nessun compromesso, lavorando solo ed unicamente attorno ad una propria riconoscibile, riconoscibilissima identità.

I nomi più attesi di questa edizione sono sicuramente i MODERAT, superstar mondiali dell’elettronica frutto dell’unione tra due colossi come Apparat e i Modeselektor; l’acclamato dj techno DIXON, fondatore della già leggendaria etichetta Innervisions, e il producer inglese GOLD PANDA, che in pochissimi anni anni è diventato uno dei nomi più importanti dell’elettronica contemporanea con una chiara estetica musicale e visiva.

Sono disponibili le prevendite online (TICKETS 30 euro + d.p., 35 euro in cassa)
www.ticketone.it
www.ticket24ore.it
www.bookingshow.com
www.residentadvisor.net

Ecco i nomi di ASTRO FESTIVAL 2017:

MODERAT
Headliner naturali di questa edizione di Astro: il progetto congiunto di Apparat e dei Modeselektor fin dal primo album è riuscito a superare molti confini (stilistici, emozionali, di popolarità), diventando oggi uno dei live act più celebrati in assoluto. Responsabilità che i tre portano avanti perfezionando di continuo il loro show grazie anche ai visuals e allo stage design del collettivo berlinese Pfadfinderei rendendolo via via sempre più perfetto, emozionale, magico. Un processo in continuo divenire, in continua evoluzione. Non c’è ormai bisogno di dire molto: il sodalizio tra Apparat (Sascha Ring, all’anagrafe) e i Modeselektor (Sebastian Szary e Gernot Bronsert) è, senza tanti giri di parole, uno degli act che ha dominato l’elettronica dell’ultimo decennio, cosa che continua a fare in un successo sempre più travolgente. Merito di un equilibrio perfetto tra anima e tecnologia, tra ricercatezza melodica e perfezione da producer, tra rigore berlinese e la voglia di esplorare i ritmi e le atmosfere dell’elettronica più emozionale e visionaria. Merito anche di concerti magici, arricchiti dai visuals e dallo stage design del collettivo Pfadfinderei e con i tre protagonisti sul palco che ormai hanno maturato un interplay assolutamente unico, iconico, inimitabile.

DIXON(in figura)
Semplicemente: uno dei grandi, veri fuoriclasse nel campo del deejaying elettronico. A testimoniarlo non solo e non tanto gli award come “Best Dj” raccolti negli ultimi anni in classifiche di vero prestigio come quella di Resident Advisor: a parlare per Steffen Berkhahn, alias Dixon, è la sua intera carriera, iniziata ancora nei primi anni ’90 in una Berlino, allora, molto diversa da quella di oggi. Sempre inappuntabile, sempre ad altissimi livelli, sempre piena di stile e personalità – col momento decisivo a metà anni 2000, quando andò ad opporsi al monocolore minimal, all’epoca imperante nella club culture, riportando il calore, la profondità e l’espressività armonica nei panorami techno e house grazie alla “navicella” Innervisions (da lui fondata assieme agli Âme). Uno scienziato del dancefloor. Capace di parlare al corpo, al cuore alla testa.

GOLD PANDA
Uno dei producer che più e meglio ha disegnato l’elettronica intelligente degli ultimi anni: quella in grado di muoversi a metà fra dancefloor e ricercatezze compositive, fra strutture ritmiche complesse, stratificazioni armoniche, improvvise aperture, malinconie preziose ed esplosioni euforiche. Un talento rivelatosi nel 2009 con una traccia che è una piccola geniale, miniatura (Quitters Raga), un album d’esordio (Lucky Shiner, 2010, uscito sulla prestigiosa Ghostly) che ne ha consacrato lo spessore mettendolo subito sulla mappa della musica elettronica come uno dei producer più immaginifici ed emozionanti, altri due album (Half Of Where You Live, 2013; Good Luck And Do Your Best, 2016) che non hanno fatto che confermarne la grandezza: se Gold Panda di suo è una persona molto tranquilla e umile, il suo status è quello di uno dei musicisti più importanti della contemporaneità, almeno nel campo dell’elettronica di confine, quella sospesa tra dancefloor e sperimentazione. Status che conferma del vivo con dei set sognanti, trascinanti, pieni di trovate, sorprese, esplorazioni.

CLAP! CLAP!
La creatività del toscano Cristiano Crisci è qualcosa di assolutamente esplosivo. Lo è in studio, quando riesce ad esplorare il mondo attingendone i campionamenti più imprevedibili per poi plasmare tutto in una cifra sonora che va da Flying Lotus all’afro beat, dalla techno all’hip hop più destrutturato; lo è sul palco, visto che dal vivo lui è davvero uno degli act più adrenalinici ed esaltanti che si possano incontrare oggi non solo in Italia proprio in Europa. La dimensione di Clap! Clap! è infatti da qualche anno direttamente europea: i suoi ultimi due bellissimi lavori, Tayi Bebba (2014) e il recente A Thousand Skies lo hanno consacrato definitivamente anche fuori dai nostri confini (con tanto di riconoscimenti prestigiosi ai Worldwide Awards di Gilles Peterson), e pure uno come Paul Simone sì, esattamente lui lo ha fortemente voluto come produttore di alcune tracce del suo ultimo lavoro. Per Astro Festival poi Clap! Clap! arriva in assetto ancora più speciale: live sì, ma accompagnato da musicisti in carne ed ossa, per dare una versione ancora più vertiginosa, creativa, imprevedibile del suo caleidoscopio sonoro.

LORY D
Una leggenda. Fin dai primi anni 90 ha rivoluzionato completamente le regole della techno, rendendo obliquo, provocatorio e visionario ciò che nella musica con la cassa in quattro rischia qualche volta di essere routine e comfort zone. Un talento strepitoso, un talento sfuggente: non ha mai inseguito la popolarità, non si è mai curato delle regole del gioco, ha sempre mantenuto una totale, fierissima integrità artistica. Nulla di strano che per molti suoi colleghi da Aphex Twin a Jackmaster sia assolutamente un idolo ed un esempio; nulla di strano che il suo carisma abbia attraversato ormai più di venticinque anni di mode, evoluzioni, cambiamenti. Il compito di dare una svolta quasi mefistofelica alle stelle di Astro è suo.

DANIELE BALDELLI

Un pioniere per quanto riguarda la figura del dj in Italia, ma soprattutto un visionario. Storico resident della Baia degli Angeli, creatore del fenomeno di culto mondiale Cosmic, è stato un maestro nel mixare disco, funk e soul e ancora oggi è un visionario esploratore del suono, fuori da ogni regola, oltre ad avere un’esperienza su come gestire il dancefloor che pochi possono vantare.

DUKWA
Una nuova generazione di talenti. Producer capaci di sintonizzarsi con grande naturalezza e notevole qualità coi suoni dell’elettronica contemporanea legata al dancefloor, senza filtri, con una consapevolezza tecnica totale e un approccio libero, colorato, creativo. Fra questi, il toscano Marco D’Aquino alias Dukwa è senz’altro uno dei capofila in Italia. Già stretto socio di un altro talento cristallino, Herva (i due condividono anche il progetto a due Life’s Track), fin dal 2010 si è fatto notare per release ad altissima qualità (molte di queste su Bosconi, da molti anni una delle label più interessanti ed attente per quanto riguarda la musica da dancefloor più raffinata o evoluta). Release che lo hanno portato ad essere adocchiato dalla crew scozzese di Numbers (guidata da Jackmaster e Spencer, è la label che ha lanciato tra gli altri Rustie ed Hudson Mohawke). Il risultato intanto è una release, Shattered In A Thousand Pieces che ha avuto un ottimo riscontro. Ma questo, probabilmente, è solo l’inizio: la house mutante di Dukwa, infettata di bass music e di mille altre cose ancora, ha molto facilmente un grande futuro davanti a sé.

ABSTRACT
Una delle colonne forse quella dal sapore più jazzy, capace di passare con naturalezza da Miles Davis e il be bop ad Underground Resistance e le mille coloriture della miglior techno del milanese Dude Club, un luogo-culto per la club culture europea, non solo italiana. Da anni attivo sulla scena milanese (e non solo), Abstract è tra i dj resident, fondatori e direttori artistici del Dude, approdo di un lungo percorso iniziato in spazi occupati e club d’assalto, con anche l’organizzazione di alcune memorabili serate al Leoncavallo sotto la sigla Electricalz (col socio di una vita Walking Shadow).