Lacuna Coil – Black Anima
“Black Anima” è il seguito di “Delirium” (2016), entrato nelle classifiche americane e di tutto il mondo oltre che il seguito del live album “THE 119 SHOW – LIVE IN LONDON”, pubblicato nel 2018 per celebrare i 20 anni di attività della band metal italiana di maggior successo di sempre. System failure ha ascoltato questo album e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.
“Delirium” è stato un album molto importante per i Lacuna Coil: dal sound più heavy ha segnato una svolta per questa band. Andrea Ferro, seconda voce dei Lacuna Coil, ha contribuito ad indurire il sound con un cantato talvolta in scream talvolta in growl.
Con “Black Anima” i Lacuna Coil hanno fatto di più: hanno tirato fuori un album che è come un romanzo sonoro in capitoli: per ogni capitolo c’è una canzone. Perché parlare di diversi capitoli? Perché in questo album ci sono davvero tanti generi musicali messi insieme. L’essenza della band è sempre il gothic metal. Oltre a questo c’è davvero tanto altro. Ci sono tanti inserti electro che portano il loro metal ai limiti di questo genere. Ci sono sonorità alternative metal, symphonic metal, melodic death metal, gothic rock. Insomma un coacervo di contaminazioni incredibile all’ascolto. Nonostante il fatto che sia stato messo insieme un intruglio sonoro così sorprendente non si crea confusione perché l’ossatura gothic metal dei Lacuna Coil amalgama tutto splendidamente grazie anche all’apporto inconfondibile della lead vocalist Cristina Scabbia, una delle migliori voci metal degli ultimi anni. Dopo tutto lo stile dei Lacuna Coil è super riconoscibile sia per i nuovi adepti che li conoscono da poco che per coloro che li ascoltano da svariati anni.
“Black Anima” è come un’immensa città gotica dove convivono diversi quartieri musicali tutti insieme per ascoltatori di varia fattezza. E’ come un’immensa città postmoderna con tanti centri, una Los Angeles gotica, terribile, ma anche dai connotati angelici e fiabeschi dati da alcune aperture tanto melodiche che si oppongono alla potenza sonora che si sprigiona in gran parte dell’album. Quindi in questo labirinto di suoni troviamo anche citazioni dei dischi passati dei Lacuna Coil perché per loro ormai si sono infrante le barriere tra passato, presente e futuro. Nel loro instancabile ed incessante sforzo creativo hanno sfornato un album che, tra le tante cose, è una sorta di inno alla sperimentazione sonora in salsa tenebrosa.
Di certo nel gothic metal la concorrenza è tanta: pensiamo ai Forever Still, a Stitched up heart o New years day. Nonostante questo sua Maestà Cristina Scabbia ha saldo in mano lo scettro di imperatrice del gothic metal nella sua metropoli gotica da “Black anima”. L’energia creatrice tenebrosa che proviene da un immenso buco nero ha invaso i Lacuna Coil i quali fanno uscire fuori l’anima nera che è in ognuno di noi, l’anima nera che contribuisce a renderci diversi dalla massa.
Proviamo a dire qualcosa anche riguardo le singole canzoni dopo aver parlato in generale…
L’esordio “Anima nera” con synth duro e marcato è già tutto un programma: a far da contraltare sonorità gotiche e Cristina con il suo cantato tanto distintivo e carismatico. Nella successiva “Sword of anger” lo scream di Andrea Ferro e alcune sequenze electro alla Lacuna Coil subito ci scaraventano a terra ma ad attutire la caduta arriva il cantato vellutato ed angelico di Cristina Scabbia che si esalta nel chorus. Splendidi il bridge e la parte successiva che ci infiammano del tutto con Cristina che raggiunge vette incredibili su refrain impenetrabili.
Poi arriva il capolavoro del disco che porta il nome “Reckless”, non a caso scelto come singolo presente anche con un video su Youtube(subito sopra). Chorus irresistibile che si alterna alle strofe il tutto in un loop che l’ascoltatore ammaliato da questa canzone vorrebbe che non finisse mai….Altro singolo presente su Youtube è “Layers of time” che come “Sword of anger” esordisce con un terribile Andrea Ferro che porta tanta durezza al sound in contrapposizione alla solita Cristina che ci eleva dal fangoso mondo materiale. Un drumming imponente e sonorità super marziali ci dicono che siamo tra gothic metal, alternative metal e melodic death metal. Poi bridge da capogiro.
Dopo questa diade formidabile arriviamo ad un pezzo tanto catchy che porta il nome “Apocalypse”, pezzo che presenta un coro che abbraccia letteralmente l’ascoltatore. Sono i Lacuna Coil meno violenti ma tanto incisivi ed ammalianti. Una canzone semplice e di impatto ottima anche essa come singolo tanto radiofonico. “Now or never” è tanto marziale anche essa nell’esordio. Non solo anche tanto dinamica grazie al cambio di velocità. In alcune parti il sound si distende magnificamente e ci porta sonorità lievemente symphonic. Parole simili possono essere usate anche per la successiva “Under the surface”.
“Veneficium” con alcune parti del cantato di Cristina in impostazione lirica è solenne ed austera: una sorta di fusion tra gothic metal e symphonic metal. La “malinconia nera” alla Lacuna coil serpeggia qui come altrove ed è un altro amalgama per questo splendido album. Segue “The end is all I can see” con inserti electro sorprendenti e songwriting ed appeal da paura. Un’altra perla di questo album. Un’altra canzone che non vorremmo mai smettere di ascoltare. Le sequenze della canzone si susseguono in modo magninifico. “Save me” ricalca i Lacuna Coil passati su un’ossatura più heavy. Anche qui songwriting ed appeal da paura. E ci viene da pensare: le canzoni di questo album sono tutti singoli o è un’unica canzone divisa in capitoli? E quindi torniamo alle considerazioni iniziali…
La title-track “Black Anima” è il sigillo dell’album, lo stemma all’ingresso dell’immensa città gotica governata da sua maestà Cristina Scabbia. È la sintesi di tutto quello che è presente nell’album e va unita alla canzone iniziale per chiudere il ciclo dell’intero album. Le due canzoni si uniscono in un diadema gotico che rappresenta il marchio di fabbrica di questa band votata all’oscurità e alle tenebre come alle epifanie sonore perenni in un mondo sonoro permeato dal soprannaturale e dall’esoterico.
“Black Anima” è difficile da superare: sembra l’apice della carriera dei Lacuna Coil, l’album perfetto dove hanno dato tutto. Hanno provato a raccontare una storia che andava raccontata a tutti i costi. Ma forse non è così?! Chissà cosa ci aspetta per il prossimo album o per il prossimo futuro di questa band….