
>>La Fin – Empire of nothing
La Fin è una band post-hardcore/post-metal/post-rock di Milano. La band è formata da Marco Balzano (voice), Loris Laugelli (7 strings guitar), Lorenzo Ruggiero (8 strings guitar), Michele Banfi (Baritone guitar), Federico la Torre (Bass), Riccardo Marino (Drums). Qui parliamo del loro Ep dal titolo Empire of nothing pubblicato il 4 Aprile 2016.
Empire Of Nothing mostra una serie di riflessioni sulla famosa foto di Robert C.Wiles che raffigura il corpo esanime di una giovane donna, di nome Evelyn McHale, sul tetto sfondato di un auto dopo la caduta/suicidio dall’Empire State Building.
Il primo pezzo si chiama Consciousness e ci introduce al mondo sonoro alquanto dark rappresentato da questa band. Abbiamo subito a che fare con sonorità strazianti, sonorità davvero laceranti. Il growl di Marco Balzano è proprio impressionante. Consciousness sembra dare vita ad una musica infernale e mi ha fatto pensare a due band alternative metal dal sound abbastanza ruvido e marcato, ossia Disturbed e Static-X.
Poi arriva The Fall e continua il viaggio nell’abisso cominciato premendo il tasto play. Qui il cantato, all’inizio della canzone, è più melodico ma sempre angosciante e denso di tetraggine come la musica che lo accompagna. Poi entra di nuovo un growl intenso e struggente che mostra di cosa è capace la voce di Marco Balzano. Ascoltiamo anche lievi tratti grunge e alternative rock in questo Ep.
La terza traccia dell’Ep si chiama Time e ci porta sempre più giù in un delirio onirico nelle tenebre più fosche. Non c’è speranza, non arriva luce in Time. Questo come gli altri pezzi trasmette disperazione in grande quantità. Infatti, La Fin, con questo Ep, celebra la caduta nell’abisso, un abisso nero di perdizione, un abisso senza possibilità di salvezza, è l’abisso della società postmoderna, società che pone l’uomo di fronte al vuoto dopo la caduta delle ideologie.
The End forse è la più impetuosa dell’Ep, una canzone di ardore, di furia incontenibile. La Fin ci porta proprio nell’impero del nulla: la sua musica mira ad esprimere il disagio esistenziale presente nella società contemporanea e lo fa in modo estremamente aggressivo e sopraffine.