>>Kimera – Faceless Mirror

Kimera è una band symphonic metal proveniente da Firenze. La band è formata da Francesco Gagliardi(chitarra), Tiziana Paoli(Leading Voice), Doriana Tavano(Voice), Carolina Broi(batteria) e Bruno Zambon(basso). In questa band ascoltiamo anche influenze gothic metal e progressive metal. Kimera è per gli amanti di band come Nightwish, Lacuna Coil, Evanescence, Tristania, Within Temptation, Therion, Cradle of Filth.

Faceless Mirror comincia con Sorrow, un intro che ci porta in un mondo fatato pieno di malie. Il cantato si eleva ad altezze siderali in questa canzone ed è oltremodo vibrante ed energico. Poi arriva Crumbling e l’incanto continua. Il cantato è sempre molto suggestivo e da corpo alla canzone. In queste due canzoni il lato melodico è predominante e affascina l’ascoltatore con suggestioni magnifiche. Kimera fa viaggiare la mente in un universo di meraviglie: le suggestioni sonore che presenta sono mirabili.

Con Freedom abbiamo tante scariche metalliche. Doriana e Tiziana alla voce si alternano in modo ottimale e insieme ai pesanti riff offrono un amalgama di grande effetto. Anche la batteria fa bene il suo dovere. Con Freedom c’è un decisivo passo in avanti rispetto alle canzoni precedenti. C’è più spessore, c’è più profondità, è proprio evidente. Con Ego possiamo usare quasi le stesse parole usate per Freedom.

Hollow è la classica ballad e la voce in questo pezzo è davvero meravigliosa. Poi arriva la fantastica Frozen dove il cantato, i riff taglienti e la batteria trovano un equilibrio eccellente. Pezzo ben strutturato, non c’è che dire. È il migliore dell’album a nostro giudizio.

Time to fight è scioccante e mi ha fatto pensare alla band gothic metal Unsun. E’ una canzone proprio arrembante dove la chitarra ti aggredisce con irruenza, con piglio alquanto risoluto. In Don’t leave me il basso è predominante e l’ascoltatore viene condotto in un mondo fiabesco.

Invece in 33 sembra la batteria a farla da padrona. La voce è proprio pulsante e procace. Come con Frozen abbiamo un altro gioiello con 33. Dopo la grintosa A gift from the sea arriva la title-track Faceless Mirror con un inizio alquanto leggiadro. Faceless Mirror mi ha fatto pensare a My Immortal di Evanescence: è una ballad dal sapore mitico e leggendario.

Insomma l’album è finito e non ce ne siamo proprio accorti! Infatti, Kimera ha fatto un lavoro più che buono con questo album. Siamo lieti di averli scoperti su System failure. Quindi li consigliamo vivamente ai nostri lettori.

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