Kantica – Reborn in Aeshtetics

Qui parliamo del nuovo album della formazione symphonic metal di Savona dal nome Kantica. Tale album porta il titolo Reborn in Aeshtetics. Tra le band di riferimento per questa formazione ci sono soprattutto Avantasia, Unsun, Epica e Nightwish. System failure ha ascoltato Reborn in Aeshtetics e quelle che seguono sono le nostre considerazioni in riguardo.

Dopo il classico intro symphonic metal alquanto sinistro, oscuro ed ammaliante dal titolo (Re)Born Unto Aestheticism arriva Fascination of the Elements, la quale, per alcune sonorità, sembra continuare l’intro. Poi partono un drumming potente e forsennato accompagnato da riff e refrain incalzanti. Poi parte anche il cantato della lead vocalist Chiara Manese accompagnato da altri riff altrettanto potenti con stacchi sonori discreti. Il cantato di Chiara Manese è forte ed esaltante oltre ad essere anche leggiadro in alcuni passaggi sonori. Dopo la metà del pezzo abbiamo anche un assolo di chitarra notevole seguito da un incedere della canzone ancora tanto spedito per il ritmo e la velocità.

Segue And Then There Was Pain con le sue tastiere prodigiose(Enrico Borro) sempre mirate a conferire tanto dinamismo e potenza al sound della band che non discosta tanto da quello del pezzo precedente. La ritmica è spesso martellante e tanto esaltante. Una vera e propria cavalcata sonora. Hellborn Lust parte con un’intro nidificato di pochi secondi seguito da sferzate sonore “apocalittiche”. Poi la canzone rallenta con l’ingresso del cantato e in seguito abbiamo molte variazioni, stacchi e cambi di velocità. Tiziana ‘Titti’ Cotella alla batteria è una forza della natura e lo dimostra continuamente in questo album. Stesse parole possiamo usare per Andy ‘K’ Cappellari alla chitarra, un prodigio.

Albatross ci porta sonorità gothic che si fondono con altre scorribande furiose, entrambe peculiarità di questa band. Il sound symphonic metal di Kantica diventa spesso anche tanto power metal ed Albatross, come le altre canzoni, testimonia ciò. La velocità non rallenta in R.E.M. State, un altro cazzotto nello stomaco, un’altra fucilata. In alcuni passaggi della canzone la lead vocalist raggiunge altezze considerevoli. Incredibili le orchestrazioni in questa canzone.

Più celtica per sonorità From Decay to Ascension. Il cantato della lead vocalist sostiene a meraviglia la velocità delle canzoni e anche nel pezzo in questione raggiunge vette siderali. La chitarra è qui, come altrove, incredibilmente superba. Illegitimate Son ci offre altre suggestioni gothic oltre a passaggi sonori heavy metal che troviamo sparsi in tutto l’album.

Psychological Vampire ci porta verso la fine dell’album con tastiere vagamente electro, orchestrazioni gotiche superveloci e una batteria killer che ci fa fare esperienza con un’altra cavalcata sonora di mirabile impressione. Qui la lead vocalist si lascia andare ad un’impostazione lirica sublime in alcuni passaggi. Il miglior pezzo dell’album a nostro giudizio.

Anche Lovecide presenta alcune sonorità vagamente electro. E che chitarre e che orchestrazioni che creano un sound imponente. Poi c’è una sorta di pausa sonora con la quale ancora una volta possiamo apprezzare un cantato tanto caldo ed ammaliante. Anche questo un pezzo tanto incalzante. Mescaline chiude il tutto con altre pulsioni sonore memorabili di grande vigore sonoro. Qui, come altrove, ascoltiamo vere e proprie “mitragliate”.

Un sound portentoso quello di Kantica, una band che non sfigura affatto accanto a quelle sopra citate. Infatti, ascoltando Reborn in Aeshtetics ci viene da pensare che Kantica è una sorta di “muscle car” del symphonic metal, una band dal sound veramente cazzuto ed imponente. Le canzoni di questo album non danno tregua e l’ascoltatore si entusiasma in modo pazzesco ascoltandole una dopo l’altra.