John Malkovitch! – The Irresistible New Cult of Selenium

John Malkovitch! ci offre musica postrock che trasmette tanta malinconia e fa tanto viaggiare i nostri pensieri in paesaggi mentali mozzafiato. Come non pensare a God is an astronaut, a Giardini di Mirò o ad altre formazioni postrock ascoltando il sound stupendo di questa band. System failure ha ascoltato il loro disco dal titolo The Irresistible New Cult of Selenium e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Darker underneath the surface comincia con suoni quasi impercettibili e con un arpeggio/refrain di chitarra tanto dolce che troviamo per gran parte del pezzo. A questo refrain poi si affiancano tappeti sonori ampi e di grande potenza verso la fine del pezzo. Infatti i pattern sonori di John Malkovitch! sono di un’intensità sonora a tratti prodigiosa e lo possiamo appurare in molte parti del disco in questione.

Segue Twice in a moment once in a lifetime che, come la canzone precedente, parte in modo soffice. Questa volta subito arrivano sonorità graffianti dopo non tanti secondi. Il lavoro di basso è encomiabile e da tanto corpo e sostanza al pezzo oltre ad opporsi alla chitarra tanto dolce. Poi partono altri tappeti sonori incredibili che sembrano volerci lacerare il petto. E tutto questo in appena due minuti e più di canzone. Poi arrivano sonorità che fanno pensare anche ad alcuni Radiohead, tra l’altro, sonorità roboanti, corpose e sempre tanto intense e penetranti. Dopo i 4 minuti c’è uno dei tanti “climax sonori” offerti da questa band che mira a travolgere letteralmente i suoi ascoltatori con un sound anche tanto portentoso in alcuni passaggi sonori. Dopo la metà del pezzo c’è una pausa, un vuoto sonoro alquanto psichedelico. Poi la canzone riprende con altre sferzate sonore prodigiose per poi spegnersi.

Poi arriva Zenit. Anche qui esordio morbido con alcune sonorità che ci trasmettono un senso di arcano e di ancestrale accompagnate da altre sonorità che elevano il nostro spirito. Dopo i 6 minuti altre evoluzioni sonore di grande ampiezza e vigore sonoro arrivano ad allietare il nostro animo assetato di sensazioni. Dopo gli 8 minuti e mezzo la canzone sembra finita ma ricomincia proponendoci altre tappe di un viaggio memorabile cominciato da quando abbiamo schiacciato il tasto play. Quindi sonorità abbastanza enigmatiche arrivano poi accompagnate da altri sussulti tanto toccanti ed elettrizzanti con un beat lievemente convulso. L’elettronica contribuisce tanto per la dilatazione del sound in alcuni passaggi della canzone.

Nadir chiude il tutto ed inizia con suoni tenui per creare il solito intro nidificato. Alcuni zampilli sonori sono magnifici da ascoltare. Altre sonorità sinistre ed inquietanti pure. I refrain di questa canzone sono davvero esaltanti e i passaggi alquanto azzeccati come spesso succede nel disco in questione. Anche in questo pezzo climax ed impressioni sonore a tratti insostenibili per il nostro cuore.

Il sound di John Malkovitch! è davvero da cardiopalmo. Costoro suscitano incredibile tensione in alcune parti delle loro canzoni: sono laceranti ed esasperanti e ci costringono a provare emozioni irripetibili! Oltretutto non mancano, come accennato sopra, “momenti di riflessione” o di psichedelia che rendono il disco complessivamente tanto ricco di stimoli. Allora come non ascoltare questa band con un disco che a nostro parere è da 85/100.