>>Intervista per Perpacity-DVL

1)Benventuti su System failure. Ci raccontate come è nata come questa collaborazione tra Perpacity e DVL?

Grazie! La collaborazione è nata da un reciproco apprezzamento della musica. Poi abbiamo fatto un paio di singoli insieme che sono andati molto bene e ciò ci ha portato a creare l’album ‘Convergence’ insieme.

2)Quali sono le influenze musicali di entrambe le band? Quali sono gli album che più vi hanno influenzato?

James: DVL è influenzato da Nine Inch Nails, Depeche Mode e Massive Attack, per esempio. “The Fragile” dei Nine Inch Nails è una grande influenza. Tuttavia, io amo molti stili diversi di musica, tra cui metal, industrial, dubstep e funk.

Martin: Essendo cresciuto negli anni ’80, sono stato influenzato da gruppi di quel periodo, come Depeche Mode, Yazoo, New Order, ecc. Al giorno d’oggi le mie influenze sono più ampie. Mi piacciono tanti generi di musica da cui trovo sempre ispirazione. Mi piace guardare e ascoltare musicisti che suonano bene uno strumento acustico, qualunque questo sia. Di recente sono andato a vedere The Ukulele Orchestra Of Great Britain che non e’ un gruppo elettronico, ma e’ stata un’esperienza stimolante orchestrata da alcuni musicisti di talento. Se dovessi scegliere un album sarebbe Black Celebration dei Depeche Mode.

Ian: Le mie influenze musicali come cantautore, vengono da una vasta gamma di artisti, Elvis Costello, Sarah McLaughlin, Lana del Rey, e Cathy Dennis, che ha scritto un sacco di “hits”, come ‘Can’t Get You Out Of My Head’ per Kylie Minogue. Tutti i suoi brani sono eccentrici, taglienti e imprevedibili, con un buon flusso melodico. Come chitarrista, probabilmente dal violinista jazz Stephane Grappelli più di chiunque altro: che veniva suonato dalla radio ogni giorno della settimana quando ero molto giovane e sono rimasto davvero preso dal modo in cui poteva improvvisare, seguito da Roy Buchanan, Carlos Santana ed Eric Clapton.

3)Ora parliamo di Convergence. Come è nato questo album? E’ stato difficile registrarlo? Ci parlate delle sue sonorità?

Martin: Avendo già collaborato in un paio di canzoni sapevamo di lavorar bene insieme. Abbiamo discusso la possibilità di fare un EP insieme. Alla fine abbiamo deciso che era il momento giusto e abbiamo iniziato il processo. Il previsto album di 4-5 canzoni è diventato rapidamente molto più lungo e abbiamo scelto 9 canzoni per quello che era ormai diventato un LP. La registrazione è un processo semplice e molto efficiente in realtà. Senza molti scambi di idee, ci sembrava muoversi nella stessa direzione sin dall’ inizio. Non si può descrivere l’album come ‘happy synth-pop’, lo definirei più’ “dark electronic”’. La voce e testi di James si adattano molto bene all’ atmosfera di questo paesaggio sonoro.

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4)Con quali strumenti create la vostra musica?

Martin: Sintetizzatori … Un sacco di sintetizzatori! Naturalmente insieme a diversi DAWs (Digital Audio Workstation) e un sacco di altri software di solito un bel po’ complicati. Occasionalmente ci piace introdurre la chitarra acustica o il basso quando ha senso farlo. Nell’album ‘Convergence’, in un paio di canzoni, James suona la chitarra elettrica in maniera spettacolare; il che aggiunge un’ altra dimensione all’ album.

5)Una domanda rivolta al passato…come nasce in voi passione per la musica?

James: Ho sempre amato la musica – è nel mio sangue. Mia madre è un pianista autodidatta e c’è sempre stata musica in casa nostra, quando ero piccolo. Ho iniziato a suonare la chitarra a 13 anni e non ho mai smesso!

Martin: Sono sempre stato affascinato dalla musica elettronica, in particolare. Ho cominciato a scrivere musica negli anni 80 e alla fine degli anni ’80 / primi anni ’90, sono stato coinvolto nella scrittura di musica per giochi. Ho scritto musica in una maniera o un’ altra più o meno da allora.

Ian: Ho iniziato a suonare e scrivere canzoni quando avevo 14 anni. Inizialmente volevo solo scrivere, ma mi e’ capitato di fare concerti abitualmente quando ancora conoscevo solo 7 accordi, con un altro ragazzo che conosceva ancora meno accordi di me. Inizialmente l’obiettivo era quello di avere un altro modo di guadagnare, ma mi piacque l’esperienza sul palcoscenico e l’ adrenalina, e mi ha coinvolto sempre di più’, come il passare del tempo. Sono stato in un paio di gruppi rock che suonano cover di gruppi come Santana, Focus e Cream, e mi è piaciuto molto improvvisare sul palco con ottimi musicisti. Sono tornato a scrivere dopo alcuni anni quando ho incontrato Martin.

6)E ora una domanda rivolta al futuro…Dove vi vedete fra 5 anni? Quali sono le vostre aspirazioni?

James: Sto lavorando sul secondo album di DVL, ”Superorganism”, con la speranza di rilasciarlo quest’ anno. Ho anche altri diversi progetti musicali, i quali spero escano in un futuro non troppo lontano. Sarebbe anche bello continuare a collaborare con Perpacity, visto che è stata un’esperienza fantastica.

Martin: Fino a che riusciremo a produrre musica di qualità che la gente ascolterà ancora tra cinque anni, sarò felice. A livello personale, un costante progresso nelle mie capacità è molto importante per me. Mi dispiacerebbe stare fermi o peggio ancora – tornare indietro. Sono sicuro che faremo più collaborazioni. Per me personalmente, e’ un ottimo modo per sfidare se stessi. Mi piacerebbe lavorare con James di nuovo in futuro e sembrerebbe solo logico farlo vista questa esperienza. Per quanto riguarda Perpacity, vedrai un EP da noi in un futuro non troppo lontano dal titolo ‘Lost’, che contiene un paio di vecchie canzoni che Perpacity non ha mai ufficialmente rilasciato. Ho avuto la possibilità di tornare indietro e rifarle ( con nuove parti vocali da Ian). E Ian e io abbiamo cominciato a scrivere l’album a seguito di ‘Arise’.

Ian: Sono d’accordo, penso che ciò che mi sprona è la voglia di cercare di migliorare. Non voglio le nostre canzoni abbiano lo stesso suono ogni volta, quindi non cerco di stare in un particolare genere, scrivo e canto ciò che la musica detta.

7)Riuscite a conciliare la vostra carriera musicale con la vostra vita? Quante volte provate a settimana?

James: A volte è difficile! Tuttavia, cerco di andare in studio almeno tre o quattro volte a settimana.

Martin: A costo di dormire troppo poco, a volte, si fa. Per quanto riguarda la quantità di tempo che sono in studio, in realtà dipende da che punto siamo. Faccio i mix della maggior parte del nostro materiale e ciò’ richiede tanto tempo quanto ne richieda scrivere le canzoni – se non di più. Durante questi periodi, sto in studio più o meno ogni volta che ci posso stare.

Ian: La scrittura di testi e melodie implica che il cervello sia costantemente al lavoro, alla ricerca di idee, anche inconsciamente. Si tratta di un processo interessante.

8)Perché il pubblico dovrebbe ascoltare Convergence?

Se vi piacciono canzoni emotive, canzoni orecchiabili con un sottofondo scuro, ”Convergence” vi piacerà.

9)Per finire, vi ringrazio per la vostra collaborazione e se volete aggiungere qualcosa siete liberi di farlo….

Vogliamo dire un grande grazie a System Failure per questa intervista e la recensione dell’album. Ci auguriamo che tutti i lettori si innamorino di ”Convergence’. Esce il 17 febbraio…