>>Intervista per GAMBARDELLAS

1)Benvenuti su System failure. Come si è formata la vostra band. Raccontatevi ai nostri lettori…

I Gambardellas nascono nel 2013 come un mio progetto “one man band”: suonavo da diversi anni con diverse band come turnista e sentivo l’esigenza di creare qualcosa di mio, un progetto che mi rappresentasse al 100%. Avevo diverse canzoni nel cassetto e ho deciso di registrarle con l’aiuto di un co_produttore. Il risultato è stato “Sloppy Sounds”, il primo disco a nome Gambardellas. Terminate le session avevo bisogno di formare una band per poter portare dal vivo il disco e qui entrano in gioco Glenda e Grethel Frassi: sono due musiciste pazzesche e le conosco da diverso tempo, quando ho presentato loro il progetto si sono dimostrate da subito entusiaste. Ora i Gambardellas sono una band a tutti gli effetti: componiamo, ci incazziamo, prendiamo decisioni e portiamo avanti tutto in tre. Nel corso di questi ultimi anni abbiamo fatto uscire un EP “Ashes” nel 2014, abbiamo suonato per più di 100 date tra Italia ed Europa e ora c’è “Won’t give up”, i nostro nuovo singolo, che ci sta dando tante soddisfazioni.

2)Ci parlate del vostro background musicale?

Ascoltiamo davvero di tutto ma ovviamente abbiamo le nostre radici più solide nell’alternative rock. Ci piacciono particolarmente i suoni scuri, le band con uno stile unico e un’eleganza invidiabile come: Queens of the stone age, The Dead Weather, Royal Blood, St Vincent, Pj Harvey e Nine inc Nails.

3)Potete darci qualche anticipazione sul vostro nuovo disco?

Abbiamo lavorato davvero sodo negli ultimi due anni per cercare di creare qualcosa di unico e che ci rappresentasse in pieno. Abbiamo composto davvero una grande mole di musica: siamo partiti principalmente da improvvisazioni strumentali, volevamo scardinare quelle che erano le nostre convinzioni e i nostri punti fissi. E’ stato un lavoro davvero intenso ma che ha portato i suoi frutti. Un primo assaggio lo potete avere con “Won’t give up”, per un disco completo invece ci sarà da aspettare ancora un po’: per ora siamo concentrati sulla promozione ed il tour conseguente a questo nuovo singolo.

4)Come è stato collaborare con Marco Misheff per il video di Wont’ Give Up?

Marco Misheff è un vero genio: avevamo già collaborato con lui in occasione dei video di “Ashes” e “One in a million” nel 2014. Non ci ha mai deluso e scegliere di lavorare nuovamente con lui è stata una scelta ovvia. Marco ha una visione unica, uno stile e una concezione del videoclip che è davvero difficile da ritrovare qui in Italia. Lavorare con lui è un’esperienza unica: ti trascina nel suo mondo all’istante e ti trovi a fare cose non pensavi di poter fare.

5)Ho letto: Per il video di “Won’t Give Up” volevamo ottenere qualcosa di visivamente aggressivo e di forte impatto, un video non consueto in cui la nostra presenza fosse solo accennata, come se questo video fosse solo un primo assaggio di un qualcosa di più definito che arriverà più avanti. Potete commentare tali parole?

Vogliamo sempre spingerci oltre in questo progetto. Non ci accontentiamo mai e vogliamo alzare sempre l’asticella sia che si tratti di musica, sia che si affronti l’aspetto visivo (foto, video etc). Proporre materiale d’impatto, che rimane impresso nella mente e che coglie subito l’attenzione della gente è fondamentale al giorno d’oggi. “Won’t give up” non doveva passare inosservata e serviva un video che avesse potuto esprime la forza e la caoticità che questa canzone vuole esprimere. Credo che abbiamo centrato l’obbiettivo.

6)Con chi desiderate collaborare per il prossimo futuro? Fate qualche nome…

Ci sono davvero tante persone che stimiamo e con cui vorremmo lavorare, è difficile fare un piccolo elenco. Quello che invece ti posso dire è che, nonostante il mondo della musica sia sempre più andando nella direzione del “fai da te”, noi amiamo molto la concezione dello studio di registrazione di una volta. Un nostro sogno sarebbe quello di aver la possibilità di poter registrare in alcuni dei migliori studi del mondo: luoghi come i Blackbird studios di Nashville, Abbey Road a Londra o gli Electric Ladyland a New York hanno qualcosa di magico, sono ricchi di storia. Poter respirare la creatività di questi studi e poterci creare la nostra musica sarebbe davvero fantastico.

7)Dove possiamo trovare le vostre info e la vostra musica?

Siamo molto presenti sul web, ci trovate su tutti i principali social networks. In particolare su: facebook.com/gambardellas e youtube.com/gambardellas.

Sul nostro sito ufficiale www.gambardellas.eu potete anche iscrivervi alla nostra newsletter e ricevere sempre molte nostre news in anteprima

8)Per finire un appello ai nostri lettori…

Siate sempre curiosi, innamoratevi della musica a tutto tondo e uscite nel mondo a socializzare.. magari ad un bel concerto.