Intervista a Vina Rose

Benvenuta su System Failure. Come è nata in te la passione per la musica?

Grazie! La passione per la musica è un qualcosa che credo di avere ereditato dai miei genitori, essendo anche loro musicisti, e credo inoltre che quando cresci e respiri musica sin da neonato, tale passione farà parte poi di te per tutta la vita.

Vina può vantare numerose collaborazioni con importanti nomi del panorama musicale italiano ed internazionale (Giorgia, Alexia, Andrea Bocelli, per citarne alcuni), leggo dal comunicato. Che emozioni hai provato a collaborare con questi artisti?

Ricordo ancora di quella volta che cantai con Alexia in occasione del Festivalbar, in particolare durante la tappa a Catania, dove sono nata e cresciuta, ed il vedere la mia famiglia e gli amici di sempre fra il pubblico in una piazza DUOMO gremita di gente in occasione del festival, è stata un’emozione indescrivibile. Di Giorgia ho amato l’ironia e la professionalità ed è stato incredibile poter collaborare con un talento del genere e vedere che anche durante le prove lei cantava sempre al massimo, senza mai risparmiarsi. Con Bocelli ho avuto la pelle d’oca per l’aura che lui possiede attorno a sé.

Ballando con le stelle” a “Vietato Funari”, “Che tempo che fa”, “Festivalbar”, “Top of the Pop”). Che mi dici invece riguardo queste trasmissioni televisive alle quali hai partecipato? Aneddoti in particolare?

Di Funari mi ricordo di quando veniva in studio durante le prove in accappatoio, o quando si arrabbiava animatamente col regista quando non era contento di qualcosa in particolare. Posso poi dirvi di quella volta durante la quale, in occasione dell’MTV UNPLUGGED di Giorgia del 2005, durante le prove generali del giorno precedente, ci è stato comunicato che Giorgia non avrebbe potuto effettuare le prove per problemi di voce e l’allora produttore Mimmo della D’Alessandro E Galli, mi chiese si sostituire Giorgia, e così mi sono ritrovata a cantare sul palco tutte le canzoni del concerto, con camere, band e simulando perfino i movimenti di palco per le luci e le camere, gli stessi che poi Giorgia avrebbe fatto l’indomani durante il concerto in diretta televisiva.

Come nasce una tua canzone? Che ambiente crei intorno a te stessa?

Nasce sempre dall’esigenza di quel preciso momento, a volte può essere qualcosa che sto vivendo in quel periodo, altre volte riguarda un concetto o un argomento che sento particolarmente vicino, altre volte ancora nasce da un’idea al pianoforte o da una progressione armonica che mi fa sentire un qualcosa.
Generalmente amo scrivere in studio, perché mi piace essere concentrata e in un ambiente idoneo a registrare poi l’idea che si scrive in quel momento. Mi capita anche di iniziare a scrivere una canzone in casa, ma poi tendo a completarla in studio, dove mi sento più ispirata.

Perché hai scelto Londra tra tante città?

Londra ha un’atmosfera unica nel suo genere, la scelta di vivere qui è nata dopo diversi anni di collaborazione con musicisti e produttori della scena inglese ed ho sentito che qui sarebbe stato per me il posto adatto ad esprimere il mio estro creativo e artistico, senza pregiudizi o preconcetti, poiché qui non avevo lo stesso trascorso che ho avuto in Italia, quindi è stato per me un pò come fare tabula rasa e ricominciare da zero, ma l’ho fatto per mostrare davvero chi sono e cosa rappresento attraverso la mia arte.

Quale è il filo rosso che unisce le tue canzoni? A cosa ti ispiri per i testi?

Gli argomenti delle mie canzoni sono generalmente profondi e significativi e vogliono indurre a riflettere, e utilizzo testi che affrontano e narrano storie di vita quotidiana, in maniera non offensiva ma molto diretta e onesta.

“Sweet Denial”. Di cosa parla questa canzone? Ci parli della sua genesi?

“Sweet Denial” parla della volontà di voler negare a se stessi l’esistenza di una forte attrazione sentimentale e del desiderio di sentirsi emotivamente connessi a qualcuno, anche se quel qualcuno non è in grado di ricambiare a pieno i bisogni di coppia, non per mancanza di amore, ma perché incapace di viverlo in maniera sana e duratura nel tempo. Una volontà che, per quanto perseguita, non si riesce poi a mettere in pratica. Come spiego nel testo, ecco appunto che quel “dolce negare”, ovvero “Sweet Denial”, può essere paragonato all’azione di mettere entrambe le mani sul fuoco, ad un desiderio ardente, o ad una reazione eccessiva data da un’attrazione fatale.

Mi puoi parlare del video di “Sweet Denial”? Da chi è stato girato e dove? Raccontaci tutto per bene…

Il video di “Sweet Denial” è stato girato in Sicilia da Graziano Piazza e si articola in 4 scene principali, scene che simboleggiano la dinamica di coppia e questo rapporto sentimentale di odio/amore. La prima scena è stata girata in esterna alla pineta di Nicolosi in provincia di Catania, scena nella quale vediamo le interazioni all’interno di veli tra uomo e donna, e culmina alla fine del video, quando la donna fuori dal velo taglia con delle forbici quello del partner, a simboleggiare la realtà di questo rapporto di dipendenza emotiva. Nella seconda scena do fuoco ad un mazzo di rose nere, a simboleggiare questo rapporto molto passionale e di forte desiderio (ecco perché vediamo il fuoco). Nella terza scena sono sdraiata a terra incatenata e sopra di me vediamo a tratti il partner che cerca di liberarmi da queste varie catene, senza mai riuscirci però del tutto (metafora di una prigione emotiva). Nell’ultima scena lotto con il sesso opposto (Scena con le katane) a simboleggiare ancora questo rapporto uomo-donna un po’ tormentato e caratterizzato da forte passione e desiderio (ecco perché una lotta appunto che termina con le lame molto vicino al collo, a rappresentare il pericolo).

“Sweet Denial” e le tue opere precedenti. Quali le affinità e quali le differenze?

“Sweet Denial” cattura a pieno l’essenza di Vina Rose come artista e compositrice, per l’energia che trasmette e la sua carica esplosiva: rispetto al passato credo che questo brano mi rappresenti con più consapevolezza e meno importanza data dal volersi uniformare ad un tipo di genere o sonorità musicale. Inoltre lo trovo molto affine ad altri miei brani come “Breathe again” o “Crossroads” per i temi o i contenuti sempre molto profondi che tratto, ma che si differenzi da brani come “Heart of Gold”, molto più soft e ibrido se vogliamo come focus.

Per finire, saluta i nostri lettori e parlaci dei tuoi progetti futuri…

In queste settimane sono in studio per la registrazione di nuovi brani che vedranno la pubblicazione nei prossimi mesi e siamo anche in lavorazione con un remix di “Sweet Denial”, in vista della stagione estiva.
Un caro saluto a tutti i lettori di System Failure Webzine, vi ringrazio per aver impiegato del tempo a leggere la mia intervista e vi invito a seguirmi sui social, sul mio canale YouTube e sulle piattaforme digitali, per rimanere sempre aggiornati sulle molte novità presto in arrivo.