Intervista a Valentino Francavilla

1)Benvenuto su System failure. Ci parli del tuo percorso artistico fino a qui?

Ciao a tutti! Il mio percorso è iniziato in età preadolescenziale intorno agli 11/12 anni, strimpellando i primi accordi con una chitarra classica trovata nel garage di casa; successivamente tra i 12 e i 13 anni passai alla chitarra elettrica e incominciai a suonare in una band formata da ragazzi molto più grandi di me, trascinato da mio fratello Patrizio Francavilla che allora suonava la batteria. Continuai per anni a suonare e compiuti i 17, dopo vari concerti amatoriali incisi il mio primo demo con una band heavy metal formata da me e dal batterista Andrea Vedorin nel 2008; continuai a suonare sempre da autodidatta e iniziai ad approcciarmi al canto; successivamente pubblicai un ep che ebbe un discreto e breve successo all’estero con una band hard rock di nome ShockFront formata da me e il chitarrista Rocco Pezzin. All’età di 22 anni ebbi l’onore di aprire il concerto con una band di amici a “Joe Lynn Turner”, uno dei miei idoli, nonché ex cantante di Yngwee Malmsteen, dei Raimbow e Deep Purple; tra il pubblico di quel meraviglioso concerto era presente Nicolò San Colodi, proprietario di Frog amps, azienda che produce amplificatori e cavi per chitarra, il quale mi propose una collaborazione/endorsment che sta attualmente continuando; attualmente all’età di 25 anni ho appena pubblicato da pochi giorni il mio primo disco solista “Heavy chains” realizzando cosi un piccolo sogno che avevo sin da quando ero piccolo.

2)Come è nata in te la passione per l’heavy metal?

Ricordo sempre che all’età di 11 anni, mio fratello maggiore mi faceva ascoltare in camera una cassetta che conteneva brani degli ac/dc, Guns n Roses, Thin Lizzy e Dire straits; cosi mi innamorai del rock e successivamente dell’heavy metal appena ascoltai gli Helloween e gli Iron Maiden; questo ricordo ancora oggi mi emoziona, ma posso sinceramente dire che ascolto qualsiasi genere di musica basta che questa sia di qualità, nonostante il mio genere preferito sia indubbiamente l’hard and heavy anni 80.

3)Quando e come è nata l’esigenza di realizzare “Heavy Chains”? Che tecnica di registrazione hai usato?

L’esigenza di produrre Heavy Chains è maturata come un bisogno negli anni, poiché ho sempre voluto realizzare qualcosa di esclusivamente mio. Ho voluto registrare la mia musica semplicemente per farla ascoltare alle persone, e per imprimere le mie emozioni da qualche parte, sapendo che questo era il modo migliore. Il disco è stato registrato interamente da me nel mio garage e ho usato tecniche di registrazione molto semplici; durante l’incisione del disco ho dovuto combattere con degli imprevisti e con dei problemi tecnici che mi hanno costretto a fare il doppio della fatica nel registrare le parti di chitarra, voce e basso; nonostante ciò posso dire che con i pochi mezzi a mia disposizione, l’album suona comunque bene! Grazie anche al mix e master svolto da Rocco Pezzin.

4)Come nasce una tua canzone? Parla del processo creativo alla base…

Una mia canzone può nascere nel mentre di una improvvisazione o spesso anche da una emozione o una melodia che mi frulla per la testa in un dato momento; a volte per non dimenticarmi un motivetto, prendo in mano la prima cosa che abbia la funzione di registrare come per esempio il telefono e registro canticchiando le note con la voce!

5)Sei un chitarrista eccellente e virtuoso. Quanto è importante la tecnica secondo te?

Io vedo la chitarra come un mezzo che ha il chitarrista per esprimere la propria “personalità” e il proprio sentimento, esattamente come fa un cantante quando canta; per mio gusto personale apprezzo molto i chitarristi che suonano con un certo tocco, vibrato, bending e la tecnica secondo mè è una cosa che si migliora con molta dedizione e pratica sullo strumento; quindi la ritengo sicuramente importante ma non quanto la personalità del chitarrista, poiché a mio avviso se è vero che la pratica batte il talento, non è vero che la tecnica possa sostituire la parte emotiva del musicista, ma bensì credo che tecnica ed emozione devono coesistere insieme per una perfetta armonia.

6)Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influito sulla tua personalità artistica?

Gli artisti che hanno influito sulla mia personalità artistica sono moltissimi! tra i quali molte band degli anni 60/70/80/90 e cantautori come: Riot, Helloween, Iron Maiden, Fabrizio de André, Yngwie Malmsteen, Stormwitch, Dream theater, Dire straits, Thin Lizzy, Guns n Roses, Racer x, Paul Gilbert, Dokken, Motley Crue, Steelheart, Led Zeppelin, Hendrix, Deep Purple, Vanadium e moltissimi altri ancora.

7)Un album che ha lasciato un segno indelebile nella tua memoria…

Thundersteel dei Riot perché lo ritengo uno dei più semplici e diretti album Heavy metal degli anni 80.

8)Cosa ne pensi dell’attuale scena italiana heavy metal?

Sinceramente ricordo che dieci anni fa la scena Heavy metal era leggermente più supportata e riconosciuta in Italia, ma parlando con amici che hanno 30 anni in più di me sono venuto a sapere che anche nel periodo tra gli anni settanta e ottanta quando negli U.S.A. e in altri paesi il vero rock e metal erano esplosi, in Italia la scena era comunque rimasta abbastanza underground con un seguito abbastanza importante ma sicuramente non all’altezza di altri paesi.

9)Per affermarsi conta più il talento o lo studio?

Per affermarsi secondo me conta principalmente la forza di volontà e la continua dedizione verso un obbiettivo; il talento e lo studio sono solo una parte del gioco già comprese all’interno, che uno matura durante il raggiungimento del proprio sogno. Poi ci possono essere delle scorciatoie come i soldi, che possono però affermare solo una tua immagine di marketing vuota, nel caso tu non fossi passato prima per la famosa “gavetta” fatta di sacrifici e rinunce.

10)Con quale artista o band indipendente vorresti collaborare?

Sinceramente non mi pongo mai la domanda, ma accetto collaborazioni se le ritengo “artisticamente” valide.

12)Per finire, un saluto ai nostri lettori….

Ringrazio tutti per aver letto fino in fondo questa simpatica e breve intervista! Un abbraccio a tutte le persone che sanno dare valore alle atre! Ciao!