Intervista a Uskoritel

Largo è il singolo con cui Uskoritel, progetto musicale di Raoul Spiccia e Gabriele Marmonti, si affaccia alla realtà musicale italiana. Il brano, registrato, prodotto e mixato presso Afterlife Music Dimension di Vigevano, risulta suonato e composto con cura, nell’ottica di un’unione continua tra suoni moderni e classici. Proprio per questo motivo si mostra come un lavoro versatile ed apprezzabile sia da ascoltatori del genere indie, sia da fruitori legati ad uno stile più cantautorale e tradizionale. A breve il singolo sarà disponibile anche su YouTube accompagnato dal video musicale.

Link al brano su Spotify: https://open.spotify.com/artist/6NDPmBqTKgjugBZuoAP1oL?si=VjK-LzOHQbeOigwd_oLANQ

Abbiamo intervistato gli Uskoritel….leggete cosa hanno da dire….

1)Benvenuti su System failure. Potete parlarci del vostro percorso artistico fino a qui?

Raoul: Ciao a tutti! Dunque, io ho iniziato gli studi musicali con la chitarra classica. Per cinque anni ho infatti studiato questo strumento, fermandomi in quest’ultimo anno con la speranza però poi di riprenderli. Parallelamente ho anche approfondito la chitarra moderna e dopo qualche esperienza minore sono entrato a far parte di “The Shuffle Show”, lo spettacolo di cover variegate portato in giro da Marco Germani. Qui ho conosciuto Gabriele con il quale, nel novembre del 2017, abbiamo dato vita a Uskoritel. Contemporaneamente a un altro progetto in inglese, quest’ultimo ha cominciato a prendere davvero forma nella scorsa estate, periodo nel quale abbiamo lavorato tanto per poter preparare i pezzi che pian piano stiamo registrando.

Gabriele: Io studio canto da circa tre anni e verso la fine del 2017 ho cominciato anche a prendere lezione di pianoforte per poter essere in grado di comporre e accompagnarmi con uno strumento. Assieme a Raoul partecipo attivamente allo spettacolo “The Shuffle Show” e in passato ho avuto esperienze con band che proponevano generi parecchio diversi da ciò che suono oggi. Suonare ed apprezzare progetti più distanti da quello che è la mia inclinazione naturale, trovo che sia stato propedeutico per poter avere una prospettiva più ampia del mondo della musica.

2)Quali sono le band che più ascoltate?

Raoul: Attualmente le band “straniere”, anche se solitamente tendo a non applicare questa distinzione, che ascolto maggiormente sono ovviamente gli Oasis seguiti da gruppi come Radiohead, Tame Impala e, soprattutto ultimamente, anche molto i Coldplay. Per quanto riguarda la musica nostrana invece ascolto spesso The Zen Circus, Thegiornalisti, in particolar modo il loro penultimo album, Cesare Cremonini e Calcutta, tra i miei artisti preferiti. E poi mi inietto una bella dose quotidiana di Lucio Dalla.

Gabriele: Io e Raoul condividiamo la passione per moltissimi gruppi e artisti, tra quelli da lui citati soprattutto Cesare Cremonini, Lucio Dalla, Oasis, Tame Impala e Calcutta. Ad ogni modo, ascolto davvero moltissimi generi musicali, anche distanti tra loro. Alla lista stilata da Raoul aggiungo anche MGMT e, restando nel panorama italiano, tre mostri sacri come Vasco Rossi, Franco Battiato e Lucio Battisti.

3)Come è nata in voi la passione per la musica?

Raoul: La mia passione per la musica è nata come per i più da bambino, ogni mattina sin dalle elementari prima di andare a scuola passavo una bel po’ di minuti alla radio, tornato da scuola invece finivo diretto su MTV… insomma le classiche fasi di iniziazione alla musica. Con le scuole medie ho avuto poi la possibilità di approcciare la chitarra e da lì me ne sono innamorato. Devo dire poi che l’ambiente in casa mia era favorevole: mio padre è un gran appassionato di musica, infatti, pur non suonando in maniera professionale, possiede qualche strumento che mi ha sempre incuriosito; mentre mia madre invece pare che mi allattasse ascoltando Bon Jovi.

Gabriele: Anche in me la passione per la musica è fiorita quando ero piccolo, purtroppo ho avuto il coraggio di coltivarla e di cercare di realizzarne qualcosa di concreto soltanto da pochi anni. Essendo poco più “vecchio” di Raoul, io ricordo molto bene Top Of The Tops e altri programmi che sono poi diventati pietre miliari della pop culture. In famiglia ho sempre respirato molta musica fin da piccolo: mio padre è infatti un grande appassionato di Dalla, Battisti, Pink Floyd, The Who, Doors e di altre band storiche.

4)Nominate qualche album che ha segnato la vostra vita…

Raoul: “(What’s the Story) Morning Glory?” degli Oasis, “Appetite for Destruction” dei Guns N’ Roses, “In Utero” dei Nirvana, “…Squérez?” dei Lùnapop, “Lucio Dalla”, “Dalla” e “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla.

Gabriele: Alla lista di Raoul tolgo soltanto “Appetite for Destruction” e aggiungo “Definitively Maybe” degli Oasis, “Bagus” di Cesare Cremonini, “Whatever people say i am that’s what i’m not” degli Arctic Monkeys, “Magical Mystery Tour” e “Revolver” dei Beatles.

5)Abbiamo pubblicato la news per il singolo “Largo”(cove subito sopra). Come è nato? Ci parlate della sua genesi?

Raoul: “Largo” nasce in realtà molto tempo fa, qualche mese prima addirittura che iniziasse il progetto Uskoritel. Avevo scritto una canzone e trovato un riff che mi sembrava carino con la chitarra acustica, quindi ho scaricato sul pc una drum-machine (davvero scarsa), mi sono fatto una batteria e ho cominciato a suonarla. Poi, dopo la proposta di Gabriele di iniziare a fare musica insieme, gli ho mandato il pezzo. A quel punto mi ha mostrato un testo e per un po’ l’abbiamo suonata come un brano acustico. Da lì è cominciato un lungo lavoro di arrangiamento e di revisione che ha portato a quello che il pezzo è ora.

Gabriele: “Largo” è un brano che ha avuto una genesi molto lunga prima di trovare la forma definitiva che speriamo molti di voi ascoltino su tutti i digital store. Come tutti i nostri brani tuttavia, è possibile ricondurre “Largo” ad una forma più intima, semplice e acustica, non togliendole senso e significato.

6)Come è stato collaborare con Afterlife Music Dimension di Vigevano?

Raoul: Per me è stata una collaborazione assolutamente proficua e confortevole. Ovviamente questo è stato agevolato dal fatto che Marco Germani, presidente di Afterlife Music Dimension e soprattutto coproduttore del singolo, è stato per molto tempo il mio insegnante di chitarra e proprio anche per questo motivo c’è stata una importante intesa e una attenta collaborazione. Inoltre è quasi totalmente all’interno della cerchia di Afterlife che sono riconducibili i musicisti che ci hanno permesso di realizzare al meglio “Largo”.

Gabriele: Marco Germani è stato molto disponibile con noi e ci ha ascoltato sempre, senza mai ostacolarci ma facendoci sempre ragionare e dandoci modo di evolvere i nostri pensieri in merito all’arrangiamento del brano. Siamo molto fortunati anche ad avere un rapporto personale molto forte con tutti i validi musicisti che hanno collaborato alla fase di registrazione del pezzo.

7)Ci potete dare qualche anticipazione riguardo il video di “Largo”?

Raoul: In realtà, per quanto riguarda il video di “Largo”, al momento vi possiamo dare davvero poche anticipazioni. Quello che per ora è certo è che non sarà un video banale e soprattutto che avrà l’obiettivo di mantenere un certo spessore artistico.

Gabriele: Abbiamo molte idee in testa ma dobbiamo ancora capire cosa è realizzabile concretamente e cosa no.

8)Ci sono progetti in cantiere? Magari un disco o un ep?

Raoul: Attualmente si sta pensando a lavorare innanzitutto su dei singoli, in attesa magari di un futuro ep o addirittura un disco. A breve incominceremo già a registrare il nostro secondo brano.

Gabriele: Il sogno è quello di produrre un disco fatto e finito, nel frattempo, oltre a dedicarci alla produzione di nuovi brani, vorremmo poter dare continuità alla nostra attività live.

9)La vostra musica è tanto melodica. Come nasce una vostra canzone? Parlate del processo creativo alla base…

Raoul: Penso che spiegare come nasca una canzone, o meglio tentare di standardizzare questo processo sia una delle cose più ardue da fare. Una delle caratteristiche che rende magnifica la musica, o più precisamente il “fare musica”, è proprio l’inaspettatezza della creazione artistica. Il ritrovarsi dall’avere semplicemente un pensiero, un’idea, o una intuizione, all’avere qualcosa di concreto che viene fatto vibrare da quella stessa idea, e che da lì continua in questa vibrazione. “Largo” è nata da un giro di chitarra, un altro nostro pezzo da uno di piano, un altro ancora da voce e strumentale insieme, il testo di qualche pezzo è stato scritto apposta per quella, il testo di un’altra è magari frutto di pensieri sconnessi uniti in una fase successiva… insomma una nostra canzone non nasce mai secondo regole fisse.

Gabriele: È quasi impossibile dare una definizione univoca del processo creativo che porta ad un brano finito e completo, la componente più melodica di “Largo” come di tutti i nostri brani, è qualcosa che abbiamo naturalmente io e Raoul nel modo di cantare e suonare. Alcuni brani nascono davvero per caso, con l’esigenza di raccontare qualcosa che abbiamo vissuto personalmente o che ci sta attorno. La promiscuità di generi musicali che ascoltiamo e l’attenzione per quello che accade a noi o alle persone che ci stanno accanto, rappresentano il terreno che coltiviamo per cercare di far fiorire le nostre canzoni.

10)Per finire, salutate i lettori di System failure…

Raoul: Ciao a tutti i lettori di System failure! Grazie mille per il tempo dedicato! Spero che in “Largo” possiate trovare quella canzone che state cercando da tempo… ciao ancora, e godetevi la musica!

Gabriele: Grazie per lo spazio concessoci e continuate ad apprezzare chi spende il proprio tempo e le proprie energie per sostenere quella componente magica della vita di ognuno di noi che è la musica!