Intervista a Tuned

1)Benvenuti su System failure. Come si è formata la vostra band?

Ci siamo formati nel 2003 ma siamo amici da sempre. Oltretutto in una zona di provincia come la nostra,c onoscere già le persone con gusti e ascolti musicali simili era facile.

2)Come scrivete solitamente i testi delle vostre canzoni?

Raramente si tratta di testi autobiografici. Possono essere ispirati da un articolo di giornale, un libro, una foto…o da qualche riflessione su eventi di cronaca o politica. Diciamo che poi sono testi che non seguono una linea logica..non raccontano storie. Sono spesso costruiti per immagini che nella nostra volontà, cercano di legarsi bene fra loro.

3)Secondo voi, qual è la cosa più importante nello scrivere una canzone?

Arrivare a più persone possibile è sicuramente importante, ma senza snaturarsi..un nostro obiettivo nella scrittura di un brano è sicuramente quello di essere orecchiabili ma senza perdere di vista il sound elettrico e aggressivo che ci piace.

4)Avete mai paura di rivelare aspetti della vostra vita personale a estranei attraverso la vostra musica?

Non corriamo quel rischio. Siamo abbastanza riservati e se parliamo di noi lo facciamo in maniera molto velata.

5)Ci parlate del vostro background musicale? Nominate pure 3 album che hanno segnato la vostra vita…

Abbiamo gusti molto diversi per cui te ne diciamo 4..uno a testa

Mauro: “Vitalogy” dei Pearl Jam e in generale il Seattle sound degli anni 90

Alberto: il “Black album” dei Metallica

Simone: “Storia di un minuto” della Pfm e tutto il progressive

Michele:”The triumph of steel” dei Manowar

6)Abbiamo recensito il vostro disco dal nome “Polvere agli eletti”. Come è nato? Dove è stato registrato? Difficoltà nella registrazione? Aneddoti a riguardo?

Il disco è stato registrato presso il V-Studio di Villy Cocco a Cagliari, probabilmente uno dei migliori e sicuramente un riferimento per gran parte della scena rock locale. Nessuna difficoltà nel registrarlo grazie anche ai suoi consigli. Un aneddoto che mi viene in mente è la grande quantità di caffè bevuti e il fatto che alla fine di ogni sessione pioveva sempre.

7)Su quale traccia di “Polvere agli eletti” mi dovrei soffermare e perché?

Noi diremmo di ascoltarlo tutto, dedicando uguale attenzione a ogni brano..sono 4 canzoni che rappresentano abbastanza bene i nostri gusti e le sfumature che amiamo dare a quello che facciamo.

8)Ci parlate della cover del disco(in figura subito sopra)?

Avendo 2 componenti della band(Alberto e Michele), appassionati di grafica e fotografia trovare un idea per la cover è stato facile..tutto nasce da uno scatto eseguito da Michele.

9)Il disco è ormai finito. Qualche rimpianto? Qualcosa poteva essere fatto meglio?

Rimpianti non ce ne sono..il risultato finale coincide con quelli che erano i nostri obiettivi…poi ovviamente c’è sempre qualcosa che si può fare meglio. La consapevolezza che si deve e si può migliorare è fondamentale nella musica, come in tutti i campi della vita.

10)Qual è stato il miglior momento della vostra carriera? E il più difficile?

Ora come ora non la vediamo ovviamente come una carriera visto che nella vita facciamo altri lavori..è più un bellissima passione e essendo 4 amici che si conoscono da tanti anni, non ci sono stati momenti difficili.

11)Su quale palco sognate di suonare e con chi?

Sognamo ahahahah.. gli Alter Bridge!!

12)Per finire, un saluto ai nostri lettori….

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