Intervista a Tuasorellaminore

Benvenuta su system failure. Ci parli del tuo percorso artistico fino a qui?

Il mio percorso artistico è cominciato da bambina, a 6 anni circa, con il registratore di mio nonno con il quale registravo le mie canzoni inventate e le riascoltavo. Poi da lì tutti i miei giochi hanno avuto a che fare con la musica finché sono cresciuta e la musica è diventata il mio lavoro.

Come è nata in te la passione per la musica?

Mio padre dice che quando ero nella pancia di mia madre mi faceva ascoltare Bach, Mozart, Handel. In effetti sin da piccolissima sapevo di saper cantare, sentivo che la musica era dentro di me.

Da cosa prendi ispirazione per scrivere i testi delle tue canzoni?

Cerco di prendere ispirazione da tutto, dai gatti che vedo per strada alle persone sedute al bar a bere caffè. Cerco di immaginarmi tutto come un’opera d’arte da sviluppare e rendere musica. In ogni canzone è radicato un senso di attualità e quotidianità che mi piace stravolgere ed a cui mi piace andare a fondo.

Abbiamo pubblicato il video di “Morfina”, girato nel caratteristico quartiere di Bari Vecchia. Ci puoi parlare della genesi di questo progetto. Perché girarlo in quel quartiere?

Questo progetto è nato per una mia forte esigenza di libertà, dal bisogno di cose diverse, innovative ma allo stesso tempo che mi riconducessero alle cose ed al luogo in cui tutto è cominciato: la mia città, la culla della mia esistenza, il posto in cui ci sono le persone che mi hanno dato la vita e quelle che amo di più, che mi danno forza, che mi completano. Tutte queste persone mi accompagnano sempre in questo mio lavoro e come ho già detto nella descrizione del video il legame che c’è tra la gente, quello che si crea, che muta, è qualcosa di magico e misterioso e il video doveva trasmettere tutto questo mistero e questa magia. Doveva trasmettere il carattere tipico della Puglia unito alla stravaganza di Tuasorellaminore, al mio essere bizzarra, dissacrante, buffa, fuori dagli schemi.

Sembra che il tema del viaggio sia importante per te. Cosa puoi dirci a riguardo?

I viaggi che faccio in treno per lavoro e quelli che faccio quando scrivo canzoni non sono molto diversi. Il viaggio è un’avventura, le avventure ti portano a scoprire cose nuove e le cose nuove sono fondamentali per rinnovarci ed essere davvero vivi.

Tuasorellaminore è l’Oriente che si unisce all’Occidente.
È il profano che si mischia al sacro, il visibile all’occulto.
È la bambina strana che dicevano sembrasse una zingara.
È la femminilità nascosta nel lato più maschile.
È il diverso, l’emarginato che ha voglia di sentirsi protagonista.
È l’esigenza di emanciparsi dalle abitudini.
È la risposta che non ti aspetti.

Dopo aver letto queste parole ho pensato al concetto di yin e yang. Puoi commentare le mie parole?

yin e yang come concetto è stato sempre una specie di ossessione per me quindi è bello e strano che tu me lo chieda. Il discorso che non esiste luce senza buio, che non esiste maschile senza femminile, male senza bene, mi da una sorta di pace interiore. Mi fa pensare che dentro di noi abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno, che possiamo non giudicarci, possiamo accettare tutto quello che abbiamo dentro in particolare gli aspetti contrastanti che ci tengono in piedi e possiamo renderli punti di forza. Io cerco di fare così con il dolore che sento a volte, so che dentro a quel dolore c’è un’altra metà fatta di bellezza, amore e piacere.

L’arte deve sconvolgere, deve scuotere l’anima in qualsiasi modo. Secondo me la musica “veramente indipendente” deve offrire qualcosa di “inaspettato”. Quanto il panorama indipendente italiano attuale sta offrendo qualcosa di inaspettato?

Io adoro la musica indipendente e non e se non esistesse penso che sarei molto più pazza di quanto già non sia. La musica indipendente la descriverei con due parole: SPERANZA, NECESSITÀ. Speranza perchè da la possibilità a chiunque voglia dire qualcosa, di farsi sentire. Necessità perchè L’indipendenza rappresenta la libertà massima dell’espressione umana e se non l’avessimo non so quanto varrebbe la pena stare al mondo. Io vivo di iperboli è quello che dico lo è, ne sono consapevole ma a volte enfatizzare i concetti che dico mi sembra l’unico modo di farmi capire. 🤯

Stiamo vivendo l’emergenza coronavirus. Tu come stai reagendo a tutto questo?

Onestamente? Non reagisco bene perché è una situazione fuori controllo, anche poco chiara per certi versi, confusionaria, ed il settore artistico è lasciato alla deriva. Quindi investo il mio tempo scrivendo e costruendo idee sperando che si ristabiliscano certi equilibri.

Siamo in un mondo in emergenza climatica, economica ed ora anche sanitaria. Quale è il ruolo della musica in questo mondo?

La musica può lanciare messaggi o far divertire o entrambe le cose insieme. Può risvegliare le masse o assopirle. Ma per risanare le ferite di questo momento storico la musica non basta. Il ruolo della musica è vissuto in modo diverso da ognuno di noi. Per me è educazione, disciplina, è la mia religione come dico sempre. Perchè la amo, la studio, la coltivo quotidianamente quindi vedi il suo ruolo per me è vitale e comprende tutte le sfumature della vita. Per altri è un sottofondo da compagnia quando sono in macchina nel traffico.

Musica come ponte fra culture. Che ne pensi?

Bellissima domanda. La musica é un ponte fra culture per Tuasorellaminore. Se vuoi provare a capire qualcosa di più di un paese ascolta la musica che compongono oggi e quella che componevano nel passato.

Se la tua musica fosse un film, un quadro o una città del mondo, quale sarebbe?

Qualcuno volò sul nido del cuculo, La nostalgia dell’infinito di Giorgio De Chirico, Gerusalemme.

Per finire dai qualche consiglio a band ed artisti che stanno muovendo i primi passi nel mondo della musica….

Ci sono due tipi di artisti: Quelli che hanno c@@@ e che hanno successo molto presto, poi ci sono quelli che si fanno il c@@@ per anni, perseverando, continuando a fare quello che fanno con ostinazione, scrivendo, suonando nei locali davanti a 5 persone, pubblicando dischi su dischi e senza mai fermarsi nè arrendersi, arriva il momento in cui ce la fanno e sono dove vogliono.  Non è una banalità, è statistica. Se ti arrendi non saprai mai dove saresti potuto arrivare.