Intervista a Teo gfo

Benvenuto su system failure. Come è nata in te la passione per la musica?

Ciao a tutti, piacere di stare qui con voi! Credo che la mia passione per la musica sia nata quando ancora era bambino. Ricordo che mi piaceva tantissimo ballare sui riff dei Beach Boys. Quanta allegria! Poi da adolescente mio padre mi portò al mio primo concerto… AC-DC a Nizza! Incredibile!

Come prende forma una tua canzone? Che ambiente crei intorno a te? Cosa ispira i testi?

Il filo conduttore delle mie canzoni è la speranza, penso che si ritrovi in tutti i miei brani. Tendenzialmente prendono forma in modo del tutto spontaneo! Quando ho la chitarra sotto mano cerco subito un giro di accordi che evochi quell’energia che percepisco dentro. Poi se non ho la chitarra registro una nota vocale sul telefono e appena posso prendo in mano la chitarra! Quel che cerco di creare è un momento di allegria, di condivisione, di energia…Un momento nel quale ti senti Vivo davvero, dove ti lasci splendere e riesci ad essere te stesso; una sorta di posto terapeutico insomma.

Dopo l’uscita di “Baby” a inizio febbraio, “Fiori” è il secondo singolo del cantautore Teo gfo disponibile a partire dal 3 Marzo sulle principali piattaforme di streaming. Che differenza c’è tra “Baby” e “Fiori”?

Diciamo che la differenza principale tra “Baby” e “Fiori” è dovuta alla prospettiva di vedere uno stesso evento. In Baby il mood è più malinconico mentre in “Fiori” è decisamente più allegro. È un po’ come vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto; diciamo che nel viaggio intrapreso nell’album, che parte Dal sottosuolo per arrivare alla Città del Sole, una volta usciti dall’oscurità si comincia a risplendere nuovamente. Baby essendo stata scritta prima di Fiori è venuta meno solare per questo motivo.

“Fiori” è un’alchimia di musica popolare con sonorità indie. Una canzone solare e profonda allo stesso tempo, dove tristezza e gioia si fondono in un messaggio di speranza, come si legge dal comunicato. Quanto è importante per un artista trasmettere “speranza” al proprio pubblico?

Guarda non so quanto sia importante per un artista trasmettere speranza, alla fine ognuno ha la propria vocazione…Però per quanto mi riguarda la speranza è decisamente la cosa più importante da trasmettere. Avvolte capita che la vita ti porta a far pensieri davvero molto cupi… E in quel momento anche una luce delle più soffuse può aiutarti tantissimo. Spero la mia musica possa alimentare quella luce per chiunque ne abbia bisogno. In questo momento storico il mondo ne ha tra l’altro un enorme bisogno.

Come è collaborare con Marco Taurisano?

Collaborare con Marco è una cosa fantastica! Mi risulta davvero difficile spiegartela a parole, è una questione di energie credo! La musica ci fa viaggiare allo stesso modo, c’è un’intesa pazzesca sul mood, il ritmo, gli strumenti, la vita, il modo di vedere le cose…

Ci puoi dire qualcosa dell’album “La Città del Sole”? Di cosa parlano le canzoni?

La Città del Sole come accennavo prima è un viaggio che parte da un luogo molto oscuro (“Dal sottosuolo” appunto che è la prima canzone dell’album) per poi arrivare in questo luogo dove finalmente ti senti Vivo nuovamente (l’omonima ed ultima canzone dell’album). Ogni canzone è un pezzo del puzzle, una peripezia incontrata lungo la rotta… Dove i raggi del Sole erano gli unici a poterti guidare, nella speranza di arrivare alla fonte. Li si è innalzata questa Città.

In un mondo in crisi climatica e sanitaria quale è il ruolo della musica?

Per come trattiamo oggi la musica non penso che possiamo pretendere da lei di avere qualche ruolo. Però rimane che sin dall’antichità ha avuto il potere di curare le persone e la Madre Terra; credo che il contributo che potrebbe dare rimanga questo.

Cosa pensi del fenomeno it-pop?

Riguardo il fenomeno it-pop, come quello della scena musicale attuale in generale, penso che sia diventato una sorta di moda e trovo questo positivo. Credo però che la musica vada utilizzata e rispettata, non sfruttata. Il mondo intero ascolta musica, penso che grazie a lei potremmo condividere qualcosa in più di quel che semplicemente riempie l’ego.

Se la tua musica fosse una città, un libro, un quadro o un film?

Beh se la mia musica fosse una di queste cose direi senza ombra di dubbio una città; la Città del Sole ahah!

Per finire, saluta i nostri lettori e parlaci di un tuo sogno nel cassetto…

Ringrazio tutti voi di System Failure Webzine insieme a tutti i lettori che hanno dedicato qualche minuto a quest’intervista e spero che la musica possa continuare a trasmettere Sole per tutti! Ci rincontreremo!

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