Intervista a Stefano Nottoli

Benvenuto su system failure. Ci parli del tuo percorso artistico fino a qui?

Ciao e grazie per avermi ospitato su system failure. Il mio percorso artistico ha inizio molto tempo fa, data la mia età, pertanto mi limito al periodo in cui ho iniziato a dedicarmi al mio progetto come solista. Ho preso questa decisione nel 2011 ero stanco dei progetti di cui facevo parte e avevo molte canzoni che tenevo nel famoso cassetto, pertanto ho deciso di provarci anche perché in quel periodo l’alternativa sarebbe stata quella di smettere con la musica. Da allora ho pubblicato tre dischi e tre singoli, l’ultimo dei quali dentro un film.

Come è nata in te la passione per la musica?

Sono sempre stato attratto dalla musica da che ho memoria. Ricordo che da piccolo facevo finta di suonare le tastiere insieme a Bruce Springsteen nel video di Born in the USA, oppure tenevo i miei primi concerti nel corridoio di casa, con la chitarra giocattolo regalata da mio nonno per Natale. E’ stato tutto molto naturale e spontaneo iniziare a suonare e fare il musicista.

Come nasce una tua canzone?

Per caso, nel senso che le intuizioni o le prime luci di una canzone nascono mentre sto studiando al pianoforte o canticchiando nei posti più disperati, per esempio le ultime canzoni a cui adesso sto lavorando, sono nate mentre stavo passeggiando o ero in sella alla mia bicicletta. Naturalmente poi c’è il lavoro in studio per completare quella che è l’idea iniziale.

Suonare per se stessi e suonare per una band. Quale è la differenza?

Per quanto mi riguarda sono esperienze molto diverse tra loro, nelle band ho sempre suonato le tastiere senza cantare, sicuramente è molto più rilassante e hai meno responsabilità, di contro le decisioni devono essere prese in comune accordo e non sempre è facile. Suonare per se stessi è sicuramente una sfida più impegnativa, ci sono più responsabilità, delle scelte che faccio me ne assumo la totale responsabilità, detto questo resta una delle cose più intriganti e più belle; l’applauso del pubblico dopo che hai suonato una tua composizione è qualcosa di potente, ti trasmette un’energia che ti fa sentire vivo.

Come pianista e tastierista collabora con il regista Stefano Nicoli. Come è collaborare con quest’ultimo? Ti piace comporre colonne sonore? Che ci puoi dire di questa tua esperienza artistica?

L’esperienza fatta con Nicoli risale a un po’ di anni fa e il lockdown è stata un’occasione per fare di nuovo qualcosa insieme; abbiamo prodotto sette videoclip di un minuto ciascuno, ognuno commentato da una sonorizzazione, poi Nicoli ha prodotto un cortometraggio selezionando e assemblando insieme cinque dei sette video, su internet si trova come Nahuw, cercatelo è molto carino. Comporre colonne sonore mi piace tantissimo, il confronto con il regista, la ricerca emotiva nel creare la giusta atmosfera è un lavoro gratificante, purtroppo è una di quelle cose che avrei voluto approfondire ma fino ad oggi non ne ho avuto il tempo.

3 album all’attivo come solista. Di che parlano questi album ed in cosa sono differenti?

Diciamo che nelle mie canzoni ci sono argomenti che ritornano, temi a me cari sono la tutela dell’ambiente, il sociale, la parità di genere o l’accoglienza, recentemente ho iniziato a trattare temi più personali, a modo mio scrivo canzoni che parlano d’amore. I tre album sono sicuramente differenti nella scelta del genere musicale, ho capito in questo percorso che sono attratto dalle novità, ho il bisogno di avere nuovi obiettivi e nuove sfide, mi piace non ripetere.

“Dentro un film“. Perché questo titolo? Di cosa parla questa canzone?

L’idea è nata durante il primo lockdonw, poi l’ho subito abbandonata in quanto in quel momento parlare di quel periodo mi sembrava retorico. Mesi dopo l’ho risuonata mentre stavo rispolverando un po’ di vecchie canzoni e ho percepito la sua potenzialità. Il titolo riprende il ritornello, in quel periodo sembrava di vivere dentro un film.

Il testo di “Dentro un film“ è tanto profondo. Quanto conta essere profondi con musica e parole?

Grazie, sono felice della tua osservazione. Mi piace pensare che la musica e l’arte in generale, siano un veicolo di riflessione e divertimento al tempo stesso, il mio obiettivo è quello di riusce a fondere le due cose; un esempio è musica leggerissima di DiMartino e Colapesce, una canzone tutt’altro che leggera se si presta attenzione al testo.

Come stai vivendo l’emergenza sanitaria? In cosa ti ha maggiormente penalizzato?

Proprio in questi giorni stavo pensando che sono un po’ stanco di questa situazione, non tanto dell’emergenza sanitaria che la affronto ne prendo atto e cerco di resistere in qualche modo. Sono dispiaciuto nel vedere questa frantumazione sociale che si sta realizzando, dove ognuno è portatore di verità, dove c’è una lotta tra bianco o nero, Guelfi o Ghibellini, mentre le nostre vite sono complesse e ricche di sfumature di colori, per fortuna. Mi ha penalizzato per quanto riguarda la possibilità di suonare dal vivo, ma in cosa sarò stato penalizzato realmente credo che lo capirò alla fine, quando farò il conto di ciò che resta e ciò che ho perso.

Siamo in un mondo in crisi climatica, economica e sanitaria? Quale è il ruolo della musica in questo mondo secondo te?

La musica ha il potere di unire e di tirare fuori sentimenti profondi, credo che l’arte abbia un ruolo importante. Per esempio sono convinto che durante il percorso scolastico obbligatorio, in qualsiasi indirizzo di studio, dovrebbe esserci una maggiore attenzione all’arte, imparare ad ascoltare, osservare e lasciarsi emozionare. Forse potremmo diventare persone migliori.

Oltre la musica che arti preferisci?

Mi piace il cinema e la lettura, ma ci tengo a sottolineare che non sono un cultore sfegatato.

La musica serve per veicolare messaggi. Puoi commentare queste mie parole?

Quando ci offriamo ad un pubblico, un messaggio lo veicoliamo sempre, il risultato dipende da quanto siamo bravi a comunicarlo, ma anche dalla ricettività dell’interlocutore che se ne appropria e lo fa suo.

Per finire, saluta i nostri lettori e dai qualche consiglio a chi sta muovendo i primi passi nel mondo della musica….

Mi limito a salutare i lettori di system failuer e a ringraziare voi per l’interesse nei miei confronti. Buona vita a tutti!