Intervista a Sonum X

Il vostro disco mi sembra avere un percorso ben definito. Sembra quasi raccontiate una storia. Dalla nascita della vita, all’evoluzione (o metamorfosi), allo stress che ci accompagna quotidianamente (xanax), la morte (ossa e polvere), i segnali dal futuro, la speranza di trovare qualcosa nello spazio ed infine: la fine. La fine di tutto. È così, oppure è un semplice viaggio che mi sono fatto io?

Ciao ‘System Failure’, trovo il tuo punto di vista molto interessante, c’è del vero in quello che hai scritto! “Metamorpher”(copertina sopra) non è esattamente un concept album, tuttavia esiste un legame sottile tra alcuni di questi brani. Potresti aver colto qualche messaggio nascosto all’interno del puzzle, ma non ti voglio spoilerare niente. Abbiamo sempre preferito non dare spiegazioni (nello specifico) sulle tematiche che trattiamo, vogliamo che l’ascoltatore abbia libera interpretazione della nostra musica e dei nostri testi. Questa è sempre stata la nostra filosofia. Ti invito ad ascoltare i nostri dischi in ordine cronologico, potresti scoprire qualche nuova connessione se sei attento. Buon viaggio!

Il vostro genere lo potrei accostare a band come i Melvins, i Sonic Youth e il cantato in alcuni momenti ricorda Ian Astbury dei Cult. Perché avete scelto un genere così poco vendibile? Aldilà del fatto che vi piace…

Ti ringrazio, ci hai appena accostato a band che hanno venduto una valanga di dischi quindi è tutto discutibile! Scherzi a parte, capisco quello che intendi, il rock che proponiamo non è di certo “musica mainstream”, ma forse è proprio questa la sua peculiarità, è unico. Oggi per essere vendibile e fare grossi numeri devi proporre canzoncine (passami il termine) e non lo dico io, lo dice la radio. Di tanto in tanto capita l’eccezione, la musica si sta evolvendo, i tempi stanno cambiano e le persone stanno finalmente iniziando ad aprire gli occhi (e le orecchie).Noi faremo il botto su altri pianeti!

Non vi ho mai visto live… cosa mi devo aspettare nei vostri concerti?

Potresti venire a vederci e scoprirlo tu stesso, ti aspettiamo!

Io gestisco una sala prove e sono un musicista. Ho poche band giovani, sembra che “far le prove” non interessi più le band “moderne”. Voi mi date l’idea che invece suonate molto in sala prove, com’è giusto che sia… I vostri brani nascono li?

Verissimo, la sala prove è come la nostra seconda casa! Tutte le nostre canzoni nascono inizialmente da quelle che sono jam sessions a tutto tondo. Quando sentiamo di essere sulla strada giusta iniziamo a prendere appunti, abbozzare riff, schizzare testi e la struttura prende vita. Ogni canzone vive il proprio percorso. Per quanto riguarda le giovani band caschiamo male, sono sempre più rare, l’abbiamo notato anche noi. Una volta era più naturale l’approccio alla musica e allo strumento, ci si trovava tra amici dopo la scuola, si passavano interi pomeriggi a suonare in compagnia e nascevano le band, era una cosa normale. Temo che sia cambiato un pò tutto oggi, i giovani preferiscono avere un telefono di ultima generazione piuttosto che una chitarra suppongo.

Domanda banale: nel mondo della musica conta di più la bravura, la fortuna o (come penso io) i soldi?

Sono tutti elementi importanti, non è per niente una domanda banale! Anzi, potresti anche avere ragione (purtroppo). Oggi se non hai un po’ di soldi da investire fai poco strada, che siano soldi spesi per la strumentazione, le ore di studio, le registrazioni di un disco, le inserzioni pubblicitarie, prima o poi l’investimento sul tuo progetto lo devi fare se vuoi uscire dal garage. Vorrei che non fosse così, ma la realtà di oggi è questa. La bravura credo sia indispensabile se vuoi fare un certo tipo di musica, o quanto meno devi avere un minimo di cognizione sul tuo strumento. Te lo dice uno che suona come un fabbro! Non ti chiedo di diventare il nuovo Hendrix, ne tantomeno di saper solfeggiare uno spartito dei Rush sia chiaro, io amo lo sporco e le emozioni che trasmettono le cose semplici. In fine la fortuna, beh quella serve a tutti immagino, essere nel posto giusto al momento giusto!

Qual è il brano che vi ha fatto “dannare” di più? Avete scelto questi e scartato altri?

Forse Lost in Space, è il brano più lungo del disco, ci sono tanti cambi, tante dinamiche differenti, non è stato affatto semplice creare il giusto pathos. Anche a livello di mix e mastering ci ha dato del filo da torcere. I brani che abbiamo scelto per l’album hanno tutti un mood coerente tra di loro e la giusta amalgamazione. Purtroppo ci siamo ritrovati a scartarne un paio, probabilmente non erano ancora sufficientemente maturi. Chissà, magari troveranno un posto nel prossimo lavoro.

Se dovreste aprire il concerto ad una band, quale sarebbe il vostro sogno?

Così a freddo te ne sparo tre: Metallica, Tool, Rob Zombie. (Tutto questo accade in qualche strano multiverso dominato da gremlins e dinosauri)

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A cura di Andrea.