Intervista a Scapigliati
1) Ciao presentati al pubblico di System Failure…
Ciao a tutti. Sono Scapigliati cantautore romano di 24 anni! Nella vita per pagare la musica faccio il cuoco ma la mia anima è totalmente rivolta alla musica. Ho iniziato da poco il mio percorso, ma voglio fare tanto e bene, perciò SEGUITEMI!!
2) Chi è Scapigliati e da cosa nasce la tua voglia di fare Musica?
Mi ritengo un ragazzo normale, ma capace di sbalzare i livelli della mia emotività in maniera significativa. Per scrivere traggo ispirazione da tutto quello che c’è e che vivo e mi stimola. Una tecnica efficace è guardarsi intorno sempre. La voglia di fare musica nasce forse prima di me. C’è sempre stata, ed ora sto cercando di renderla il mio lavoro. Fare musica mi porta ad appiccicare un pezzo di me su un foglio ogni volta che scrivo. Ti capovolge le emozioni sostituendole con altre, le modifica. Mi piace.
3) Se avessi la possibilità di cambiare qualcosa nella tua vita, cosa ti piacerebbe cambiare?
Innanzitutto cambierei lavoro, con la musica. Sceglierei di cambiare di continuo qualcosa perché non amo la troppa stabilità delle cose e la mancanza di colpi di scena, poi cambierei meccanico, troppi problemi irrisolti la mia macchina.
4) Sicuramente te l’avranno chiesto in tanti, ma con un titolo così nasce spontaneo chiederlo, “Figlio DI” di cosa parla? e soprattutto è rivolto ad una persona in particolare?
Figlio di…è stata una mescita di esperienze versate su un foglio qualche ora prima di uscire di casa. La canzone è l’insieme di alcune esperienze ma non è rivolta a nessuno in particolare, anzi mi piaceva l’idea che fosse venuta così, unendo diverse parti del mio vissuto senza pensarci mentre la scrivevo.
5) Nella tua musica e nella tua scrittura, troviamo un modo di scrivere, che può risultare particolare per un ascoltatore medio, ti ispiri ad un cantante in particolare?
Non ho un particolare artista di riferimento. Fondamentalmente mi piace scrivere unendo la mia vena poetica a quella più irriverente, scrivendo le immagini che ho nella testa. In realtà credo che ascoltare un brano significhi lasciarsi andare e non catapultarsi nella testa dell’artista a meno che non venga naturale. Quindi senza porsi troppi schemi mi auguro che la mia musica sia comprensibile un po’ a tutti.
6) Se potessi incarnare anche per solo un giorno la vita di una rock star, chi sceglieresti e perchè?
A dodici anni ho scoperto i Queen, me ne sono innamorato quindi, perché no, un bel “Live at Wembley” nei panni del protagonista.
7) Lo sappiamo che la musica, specialmente nella scena indipendente, è sempre più difficile ed è dura ad emergere. Ad un ragazzo che vuole approcciarsi nel mondo della musica, che consigli ti senti di darli?
Gli stessi consigli che do a me, impegno e costanza senza guardare in faccia nessuno. Evitare di perdere tempo dietro le critiche non costruttive. E non dimenticare il rispetto per chi lavora con te o per te.
8) Ti ringraziamo per il tuo tempo e per la tua disponibilità, dai un saluto a tutti i nostri lettori, in stile Scapigliati ?
“Ciao Regà”. Seguitemi!! Grazie System Failure.