
Intervista a Roundeep su “Il castello dei rimorsi”
“Il castello dei rimorsi”, il nuovo singolo. Di cosa parla questa canzone?
“Il Castello dei Rimorsi” nasce da un momento di profonda introspezione. È un brano che affonda le radici nel dolore della perdita e nel peso del rimorso, ma che al tempo stesso vuole essere un messaggio di speranza. Abbiamo voluto raccontare una storia personale, rivolta a qualcuno a noi molto vicino. La canzone è un ponte tra il passato e la possibilità di una nuova pace. Il testo è una confessione carica di emozione, in cui il protagonista si confronta con l’assenza di un figlio, rimpiangendo le parole non dette e le occasioni perdute. Le sonorità malinconiche e il crescendo emotivo della canzone trasformano il dolore in consapevolezza: dal senso di colpa emerge il desiderio di ascoltare e supportare chi soffre. È un brano toccante che racconta la forza dei ricordi e la possibilità di trovare speranza anche nel buio più profondo.
Cosa potete dirmi del lyric video?
Abbiamo scelto di realizzare un lyric video per “Il Castello dei Rimorsi” perché ci tenevamo che nessuno si perdesse nemmeno una parola. È un brano che vive di dettagli, di respiri, di frasi non dette… e il testo, in particolare, è molto profondo e personale. Attraverso il lyric video volevamo dare a chi ci ascolta la possibilità di immergersi completamente nel significato, seguendo ogni sillaba, ogni sfumatura.
Quanto è importante sperimentare con la musica?
Per noi, sperimentare è fondamentale. La musica è come un organismo vivo: se la rinchiudi in una gabbia fatta solo di regole e abitudini, perde forza, perde verità. Sperimentare non significa snaturarsi, ma cercare nuovi modi per raccontare le stesse emozioni, provare suoni diversi, contaminare, spingersi oltre. Ogni volta che esploriamo qualcosa di nuovo, che sia un arrangiamento inaspettato, un cambio di prospettiva nel testo, o anche solo un silenzio lasciato al posto giusto, ci avviciniamo di più alla nostra essenza. Non vogliamo essere prevedibili. Vogliamo essere sinceri, e la sincerità spesso nasce proprio da ciò che non ti aspettavi di trovare.
A ottobre 2024 esce il brano “Canzone nuova” e vi esibite al Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg). Cosa mi raccontate di quella serata?
“Canzone nuova” ha segnato un momento di crescita, ma anche di ricerca condivisa, in cui non c’erano barriere tra noi e il pubblico. Tutti, in quel momento, eravamo parte della stessa ricerca, uniti dalla musica e dalla voglia di scoprire insieme cosa c’è oltre. La serata al Teatro Filodrammatici di Treviglio è stata davvero speciale, e il filo conduttore è stato il destino. Abbiamo voluto raccontarci in modo autentico, condividere pensieri e riflessioni, ma anche momenti di leggerezza, dove abbiamo riso e scherzato con il nostro pubblico. La serata non è stata solo un concerto, ma un’opportunità per riflettere insieme su grandi domande, cercando di trovare risposte che spesso non abbiamo, ma che ci uniscono. Ogni parola, ogni canzone, ogni sorriso scambiato con chi era lì con noi, ha creato un filo invisibile che ci ha connessi in un’esperienza unica.
“Impara a respirare”. Lo potete presentare ai nostri lettori?
“Impara a respirare” è il nostro primo album, un viaggio che racconta tutto ciò che è dentro di noi. È un progetto che nasce dalla voglia di esprimere emozioni profonde, di riflettere su chi siamo e su ciò che ci circonda, ma anche di guardare avanti, verso qualcosa di più grande e luminoso. Il titolo stesso è un invito a fermarsi un attimo, a respirare, a rimettere in equilibrio mente e cuore. Ogni traccia è un pezzo di storia personale, ma anche universale. Parla di crescita, di riflessioni interiori, di quei momenti in cui ci troviamo a dover fare i conti con noi stessi, con le nostre paure e i nostri sogni. Abbiamo cercato di mescolare suoni intensi e atmosfere più intime, creando un sound che potesse rispecchiare le diverse sfaccettature del nostro essere. C’è molta spontaneità in quest’album, un mix di rock, cantautorato e un po’ di quella poesia che non può mancare quando si parla di emozioni. Con “Impara a respirare” vogliamo che chi ascolta possa ritrovare se stesso, sentirsi meno solo nelle sue riflessioni e trovarne la forza per andare avanti. È un album che parla di vita, di quelle sfumature che spesso sfuggono ma che sono proprio lì, a portata di mano, se solo impariamo a fermarci e respirare.