Intervista a Roofsize

Benvenuti su system failure. Potete parlarci del vostro percorso artistico? Come vi siete conosciuti?

Salve e grazie per l’invito. Noi ci conosciamo da una vita ma musicalmente ci siamo conosciuti all’interno di un’ altra band che si chiamava “Malaseno”. Una band condivisa con altri nostri amici d’infanzia che nel tempo andava dimezzandosi fino al punto di restare gli unici due.. Questo fu l’inizio del nostro percorso artistico; decidemmo di non cercare più nessun altro musicista e di avventurarci in questo duo sperimentale.. Non ponendoci più nessun genere da seguire, nessun manuale da rispettare ma solo la possibilità di esprimerci liberamente senza limiti.

Come è nata in voi la passione per la musica?

È nata insieme a noi.. Abbiamo iniziato a suonare da piccoli, grazie anche ai nostri genitori/zii che in quanto musicisti ci hanno cresciuti in ambienti musicali.

Voi proponete un mix strumentale di elettronica e rock…come avete elaborato il vostro sound?

Sono due generi musicali che ci hanno sempre affascinato ed accompagnato nella nostra formazione musicale..il punto di incontro tra noi è sempre stato il rock progressive, dove troviamo strumentale, elettronica e rock.. Quindi non abbiamo elaborato molto il nostro sound ma è bastato basarci sugli ascolti che abbiamo sempre fatto.

Come nasce una vostra canzone? Parlate del processo alla base….

No non parliamo di nessun processo.. Le nostre canzoni nascono in maniera istintiva, accendiamo la strumentazione e iniziamo ad improvvisare.. Quando troviamo un giro che ci piace ci soffermiamo sulla struttura per dargli le sembianze di una canzone.

Che strumentazione usate per l’elettronica?

In realtà non usiamo nessun synth o batteria elettronica.. Ma filtriamo i nostri strumenti tramite i pedali per chitarra e la loopstation, quest’ultima fondamentale per la composizione dei nostri brani.

Abbiamo recensito “DUEP”. Come è nato? Dove è stato registrato? Difficoltà nel processo di registrazione?

“DUEP” in realtà non è stato programmato. Ci siamo ritrovati con dei brani nuovi che portavamo di volta in volta ai live e abbiamo deciso di raccoglierli in un Ep. DUEP è stato registrato alla Miles Records di Valerio Ragusa. Non abbiamo avuto nessuna difficoltà nel processo di registrazione perché anche in quel momento non avevamo ancora concepito di fare un Ep.. L’abbiamo registrato per intero in 2 periodi diversi.. A noi interessava al momento registrare alcuni brani dell’Ep per portarli in altri contesti di collaborazione con il pittore Igomenico.. In un secondo momento ci siamo resi conto di avere qualcosa tra le mani e dovevamo solo dargli un Nome.

Come è collaborare con Valerio Ragusa?

È stato semplicissimo.. Valerio, oltre ad essere un amico, è un musicista e un professionista, e quando incontri persone così, ti rendono le cose, che pensi difficilmente realizzabili, una passeggiata. Soprattutto non è sempre facile trovare chi capisce la tua dimensione: lui invece, immediatamente, ne ha fatto parte ed ha facilitato il tutto.

Quali sono le differenze con l’ep precedente?

Come abbiamo già risposto precedentemente, DUEP non è stato programmato. La differenza con il primo sta già in questo.. Il nostro primo Ep (omonimo) è stato registrato da un altro nostro caro amico Fabio Bruno, anche lui un professionista del campo. Li c’è stato un lavoro pensato, programmato, lavorato al dettaglio, un lavoro sicuramente più intenso.. Ci siamo chiusi in studio per settimane. Altra bellissima esperienza.

Cosa rappresenta l’artwork? Da chi è stato fatto?

L’artwork(subito sotto) è stato creato da Salvo (keyboards)… Volevamo un Artwork che rappresentasse in pieno tutte le mille sfaccettature dell’ intero EP: colori, movimento, la nostra infanzia ed il nostro presente, la voglia di restare bambini con tutti i pregi e difetti e allo stesso tempo il riferimento ai nostri brani. Il tutto all’impatto sembra un’ accozzaglia di cose ma nel dettaglio ha un legame, come lo ha la parola DUEP.

“Intervenzione”, una performance estemporanea che unisce musica e pittura, ideata e realizzata insieme al pittore IGOMENICO. Che cosa potete dirci a riguardo?

Con Igomenico ci conosciamo da tanti anni e ci siamo, oltre che stimati artisticamente, ispirati reciprocamente.. Ci somigliamo molto in quello che facciamo. Dopo tutto questo cammino parallelo non potevamo solo che incontrarci facendolo nel modo migliore, quello di esprimerci in “Intervenzione”; improvvisando contemporaneamente, live, quello che ci viene meglio, musica e pittura. ispirandosi, sperando di dar vita a qualcosa.

Avete suonato ad Arezzo Wave Sicilia? Che emozioni avete provato?

Emozioni fortissime ma soprattutto stranissime perché è stato il nostro esordio live.

Siamo in un mondo in crisi climatica, economica ed ora anche sanitaria. In questo mondo quale è il ruolo della musica?

La musica ha sempre avuto un ruolo in questo mondo e lo avrà sempre. La musica è sempre stata la colonna sonora di qualsiasi periodo storico nel mondo e ognuno di noi in futuro avrà una canzone che gli ricorderà anche questo periodo. Noi per esempio abbiamo composto un brano intitolato “Cosa Covi-D?”(https://youtu.be/nwhA9j787n8), sempre in collaborazione con Igomenico. Perciò anche in questo periodo la musica ha eseguito il suo ruolo e noi ce lo ricorderemo.

Come state vivendo l’emergenza coronavirus? Quanto vi manca la dimensione live?

La dimensione live ovviamente ci è mancata molto, come a tutti d’altronde, coloro i quali la musica la suonano, l’ascoltano ma soprattutto la vedono. Noi l’abbiamo vissuta come tutti gli altri, rinchiusi a casa ma non fermandoci e continuando a suonare a distanza. Ma ora finalmente possiamo parlarne al passato. È stata dura ma non vediamo l’ora di salire sul palco e noi lo faremo giorno 19 luglio, a Catania, per le selezioni regionali del Sanremo Rock.

Oltre la musica che arti preferite?

Preferiamo tutte le forme d’arte. La pittura, la danza, il teatro.. tutto quello che l’uomo riesce ad esprimere in maniera inusuale, informale, concettuale, senza limiti e congetture. Conosciamo benissimo l’effetto che l’arte ha su di noi, quindi non può solo che farci piacere ammirare gli altri che provano la stessa sensazione.

Se la vostra musica assomigliasse ad una città contemporanea quale sarebbe? E se fosse un film, un quadro o un libro?

Assomiglierebbe sicuramente a Palermo. Ci piace l’ironia che appare anche nei peggiori momenti, la miscela agrodolce dei suoni contrastanti, le contaminazioni musicali, tutte caratteristiche che trovi di sicuro a Palermo. Se fosse un film sarebbe di certo un film qualsiasi di Bud Spencer e Terence Hill: un duo che ti propone la baldoria di una rissa divertente.

Per finire, salutate i nostri lettori ed invogliateli ad ascoltare la vostra musica….

Se siete stanchi di ascoltare le solite hit di successo estive e vi piacciono Bud Spencer e Terence Hill ascoltatevi DUEP! Un saluto a tutti i lettori di System Failure da noi Roofsize.

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