Intervista a Rabhas

1)Benvenuti su System failure. Ci raccontate come è nata la vostra band? Ci parlate anche del vostro percorso artistico?

I Rabhas sono nati da un’idea di Sguicio (batteria) e Manson (ex chitarrista) amanti delle sonorità estreme, a cui si sono aggiunti prima Pico (ex cantante) e infine Preck al basso. Con questa formazione siamo stati i primi due anni nel nostro box a divertirci insieme, senza alcun tipo di programmazione, ma siamo stati solo a suonare, ad improvvisare e a scrivere musica. Alla fine ci siamo ritrovati con una insieme di pezzi per noi molto validi. Di questi ne abbiamo selezionato sette che sono finiti sul nostro primo album “Demolizione”. Come esperienze pre Rabhas abbiamo avuto tutti altre esperienze, anche in generi molto diversi dal death metal, ma non si è mai andati oltre qualche demo. Questa è la prima band con una certa continuità per tutti i membri ed ex componenti.

2)Cosa vi ha ispirato per cominciare a comporre musica?

Ci hanno ispirato tutta una serie di gruppi di metal estremo, quelli che ascoltiamo da sempre come Morbid Angel, Cannibal Corpse, Carcass, Napalm Death, insomma i classici. Ma a questi gruppi possiamo aggiungere quelli con un background più leggero, di derivazione prog, thrash e hardcore. Siamo adulti ormai, e le nostre influenze sono veramente tante e dei più disparati generi musicali. E poi considera che compriamo e ascoltiamo musica di continuo. Oltre che musicisti siamo amanti dell’ascolto.

3)Quali sono le vostre principali influenze musicali? I vostri album preferiti?

Qui dovremo aprire un capitolo molto lungo, ma sintetizziamo con pochi album o gruppi. Diciamo che i classici delle band che abbiamo nominato nella seconda domanda sono le principali influenze. A queste possiamo sicuramente aggiungere, band progressive come Opeth, band oscure come Paradise Lost o band estreme come Pestilence o Atheist.

4)Avete difficoltà a bilanciare la vostra carriera musicale con la vostra vita?

Ad essere sinceri abbiamo una discreta difficoltà. Le ragioni sono molteplici, dagli impegni familiari (mogli e figli) agli impegni lavorativi. Abbiamo degli orari di lavoro che spesso si sovrappongono, quindi non è sempre facile incontrarsi tutti insieme nel nostro studio. Non abbiamo tantissimo tempo, e cerchiamo di farlo fruttare al meglio. La passione è davvero tanta ed è questa la molla che continua a farci andare avanti. Per noi è importante scambiarsi le idee davanti agli strumenti, non siamo di quelle band che si scambiano files e non si vedono mai. Noi abbiamo la necessità di scrivere e sprigionare la nostra energia anche in sala prove.

5)Come nascono le vostre canzoni? Parlate del processo creativo alla base….

Nel tempo il metodo è cambiato. Inizialmente improvvisavamo molto. Magari si partiva da un riff e poi in studio provandolo ne trovavamo anche il seguito. E così è nato il nostro primo album. In un secondo momento, quando Manson ha iniziato a tirarsi un po’ indietro nella composizione, i pezzi venivano portati in studio già con una forma abbastanza definita. Qui venivano arrangiati soprattutto da Sguicio e Preck.

5)Raccontateci un po’ come è nato Maelstrom…Dove è stato registrato? Difficoltà nel processo di registrazione? Aneddoti a riguardo?

Da un punto di vista musicale Maelstrom nasce da idee soprattutto di Preck e Sguicio. L’apporto di Manson è stato più limitato rispetto a Demolizione. Questo aspetto si sente soprattutto nella complessità dei pezzi, meno diretti rispetto ai brani di Demolizione. Per quanto riguarda l’aspetto lirico, i testi sono stati scritti tutti da Preck e hanno un filo comune legati dalla sua visione / passione per la distopia. I due album li abbiamo registrati nel nostro ex Box97. Ci ha aiutati un nostro amico, Marciano, che è tecnico del suono. Per quanto riguarda Maelstrom, quando lo abbiamo contattato per registrarlo ci disse che da lì a due settimane si sarebbe trasferito in un’altra regione. Questo ci ha costretti ad organizzarci in modo veloce e registrare l’album in una settimana circa. L’aneddoto più interessante riguarda la sessione di registrazione di chitarra. Manson ha registrato tutte le takes di chitarre in un’unica sessione iniziata alle 10 di sera e finita alle 7 del mattino successivo! Peccato non avere nessuna foto di quella sessione, soprattutto le loro facce stravolte alle 7 del mattino!

6)C’è una canzone di questo album che volete consigliare ai nostri lettori?

A noi piacciono tutti i pezzi, ma se proprio ne dobbiamo indicare uno che rappresenta l’album diremmo “Visione”, pezzo in cui sono presenti tutte le nostre caratteristiche principali.

7)Ci parlate della cover dell’album?

L’intero artwork(in figura subito sopra) è opera del nostro batterista Sguicio che si è ispirato ai testi tramite una serie di scatti fotografici editati ad hoc che potessero rappresentare la follia umana e l’oscurità che ci circonda. I colori tendenti al nero sono propri del genere. La nostra musica non è e non vuole essere allegra, ma vuole portare a far riflettere l’ascoltatore. La cover e tutto l’art work vuole esprimere in immagini la nostra musica.

8)Quali sono le differenze con il vostro album precedente?

Partendo dal presupposto che entrambi gli album sono stati registrati con la stessa formazione, diciamo che il primo album risente del periodo di conoscenza tra i membri del gruppo, i pezzi sono più diretti, marci, mentre per “Maelstrom” si avverte una differenza nella struttura dei pezzi più articolata, e nel riffing meno diretto e più complesso.

9)Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Attualmente la formazione classica dei Rabhas è rivoluzionata per metà. E’ rimasta la base ritmica, mentre sono entrati due nuovi membri, Fischio alla chitarra e L. alla voce. Con questa formazione abbiamo quasi finito la scrittura di un nuovo album. Gli obiettivi sono due: registrare nel periodo invernale il nuovo album e cercare di fare più date live possibili. A questo proposito, se ci sono degli appassionati che organizzano eventi metal a cui piace la nostra musica, non esitate a contattarci, noi veniamo ovunque a suonare!

10)Cosa ha di particolare Rabhas rispetto ad altre bande death metal?

Anche se di base ci definiamo death metal, dentro la nostra proposta è possibile ascoltare molto altro, ci sono tante influenze, dal prog a parti sludge per passare al thrash. Proviamo a non essere scontati e noiosi, e cerchiamo di tenere viva l’attenzione di chi ci ascolta. Inoltre i nostri testi sono scritti e cantati in italiano. Abbiamo cercato di rendere la nostra lingua estrema, e crediamo di esserci riusciti.

11)Con quale band o artista indipendente vorreste collaborare?

Non abbiamo preferenze particolari, ma se restiamo nel campo estremo italiano sicuramente ci piacerebbe condividere il palco con una band che amiamo e stimiamo molto come Cripple Bastard.

11)Per finire, un saluto ai nostri lettori….

Innanzitutto vogliamo ringraziare System Failure per averci dato questa possibilità per farci conoscere. Poi ripeto l’appello: siamo disposti a suonare ovunque ci chiamate, e per chi fosse interessato ad avere una copia fisica dei nostri album, ci può contattare tramite il nostro indirizzo di posta [email protected] o tramite la nostra pagina www.facebook.com/rabhasband . Infine un invito a tutti a supportare il metallo italiano.