Intervista a Potara

Ci raccontate come vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti a Salerno nel 2019, ed è assurdo poiché siamo rispettivamente di Palermo e Campobasso. In quell’occasione abbiamo fatto una sessione di scrittura in uno studio di un contatto in comune, per poi perderci totalmente di vista per quattro anni. Ci siamo ritrovati l’anno scorso in un altro studio a Tuscania in provincia di Viterbo, senza metterci d’accordo, entrambi avevamo iniziato a collaborare con Riccardo Brizi, che è diventato poi il nostro manager. La leggenda narra che Deku in quell’occasione abbia regalato un orecchino Potara a Jo Lizard togliendoselo dall’orecchio, da quel gesto nasce la fusione, (spoiler non è una leggenda ma la verità). Da un anno condividiamo tutto: Casa, musica, crolli mentali, soddisfazioni ed un’automobile blu con le ciglia sui fanali.

Siete stati a X factor. Cosa potete dirci di questa esperienza televisiva? Cosa vi rimane?

Ci siamo presentati ad X Factor quando il nostro progetto era agli albori. X Factor ci ha permesso di portare per la prima volta su un palco importante, quello che per mesi avevamo creato in studio e sognato, chiusi nella nostra “bolla”. La bolla poi è esplosa è ha fatto un bel casino. Di questa esperienza porteremo con noi gli applausi del pubblico e l’emozione indescrivibile della standing ovation ricevuta all’Audition.

Quanto sono importanti i social per un artista emergente?

Abbiamo creato il nostro account Instagram e Tik Tok @potarasensei un mese prima di andare ad X Factor, nessuno dei due ha mai dato molta importanza al mondo social, poiché pensiamo che nell’incontrare le persone dal vivo ci sia il vero scambio di onde energetiche, ma abbiamo capito che il digitale è forse il più importante mezzo che abbiamo a disposizione per comunicare con la nostra fan base. Abbiamo cominciato a pubblicare sulle nostre pagine e ci è arrivato tanto affetto da chi ha iniziato a seguirci tramite X Factor. Finora siamo riusciti a rispondere a tutti i messaggi che ci sono arrivati, seppure siano stati tantissimi.

Ho visto “Smell like teen spirit” dei Nirvana rifatto da voi? Ci parlate della genesi di questa riscrittura?

“Smells like teen spirit” è il brano che abbiamo portato ai Bootcamp, noi due veniamo da background musicali molto diversi, ma i Nirvana sono un riferimento che abbiamo in comune. Una sera eravamo seduti sul letto e abbiamo improvvisato Smells like teen spirit chitarra e voce, ci è piaciuta la fusione delle nostre voci, così abbiamo deciso di produrla insieme al nostro amico Gabriele Angelini, aka Tenshi, (giovanissimo artista e producer di cui sentirete parlare nei prossimi anni). Ciò che è venuto fuori è un’opera contemporanea, nella quale abbiamo cercato di evidenziare quanto i Nirvana siano parte della cultura pop degli anni ’90, miscelando due ingredienti iconici di quel decennio: il grunge e Dragon Ball. In pochi sanno che Smells Like Teen Spirit fu a tutti gli effetti il tentativo di Kurt Cobain di scrivere una canzone pop, con un ritornello urlato che secondo il bassista Krist Novoselic “avrebbe potuto essere la sua reazione inorridita nel guardare la pop culture in TV”. La nostra performance ad X Factor ha avuto esattamente lo stesso effetto su Manuel Agnelli e la sua generazione, ma siamo felici di essere stati compresi dai i più giovani e dal nostro giudice visionario Jake La Furia.

“Bubble Pop” è il nuovo singolo dei Potara. Di cosa parla questa canzone? Per voi cosa è il bubble pop?

Bubble pop è il nostro primo singolo, prende il nome dal genere musicale che abbiamo inventato e che è anch’esso una fusione tra elettronica, top line pop e metriche serrate tipiche dell’urban. Il nostro sound sfrutta tecniche di sintesi per creare effetti esplosivi, spesso caratterizzati da suoni liquidi, da cui deriva il nome “bubble”. Il brano può sembrare molto leggero e spensierato, ma in realtà ha un testo molto deep: parliamo di tutte le cose belle della vita, che come le bolle di sapone hanno breve durata e possono finire da un momento all’altro. Concettualmente la vita stessa può essere paragonata ad una bolla di sapone: splendida, fragile e fugace. Un’altra riflessione che abbiamo fatto è che le bolle contengono il nostro fiato, utilizzato per dare vita a qualcosa di magico. “Respira forte che fai invidia alla morte” è forse la frase che più di tutte racchiude il messaggio che volevamo trasmettere. Carpe Diem raga!

Avant pop e urban come si possono fondere?

La parola “Pop” deriva da popolare, chiaramente la concezione di mainstream cambia di anno in anno a seconda delle tendenze, delle mode, e soprattutto dalle nuove generazioni che diventano fruitrici di musica. Siamo convinti che attualmente l’urban sia il macro-genere più Pop di tutti, per cui non ci riesce difficile immaginare che autori e compositori contemporanei avanguardistici come ThaSup, possano diventare tra cinquant’anni dei classici di riferimento per le generazioni future, al pari di Luigi Tenco al giorno d’oggi per noi. Sulla base di questo pensiero abbiamo basato le nostre fusioni come “Mi sono innamorato di te/Mi @mi o è f@ke” portata all’Audition di X Factor.

Quanto è importante sperimentare per un artista?

La sperimentazione è alla base del nostro progetto, veniamo da due mondi musicali opposti, Deku ha studiato musica elettronica in conservatorio, viene dall’house, edm o più in generale dalla musica che prevede la sintesi elettronica in tutti i suoi aspetti, Jo invece è diplomato all’Accademia del Teatro alla Scala e viene dal cantautorato classico e dalla musica orchestrale. Il solo fatto di unire due mondi apparentemente opposti è stato un esperimento fighissimo e soprattutto di grande stimolo. Viviamo in un’epoca nella quale si è convinti che tutto sia stato inventato, noi non ci adagiamo su questa convinzione e crediamo che l’idee e la creatività non abbiano limiti. La mission di noi artisti deve essere questa: creare novità, trasmettere visioni e al contempo una rappresentazione della realtà contemporanea.