Intervista a Occhi

Bentornato su system failure. “Trittico 2+1.0”: di cosa parlano le canzoni di questo tuo nuovo ep?

Grazie per avermi di nuovo qui! Mentre Trittico 1 parla di esperienze difficili, pensieri di spirito apocalittico ed iconograficamente si svolge nel buio della notte, Trittico 2+1 è l’alba: senza comunque ignorare ciò che è successo vuole processare il tutto in una ritrovata volontà verso la vita che si svolge secondo step (il processare il passato e riconnettersi con sé stessi, affrontare le difficoltà, usarsi a vicenda e ritrovare motivazioni per usare la propria energia positiva).

Come mai una traccia techno sperimentale nel “mucchio”?

La traccia d’ispirazione techno rappresenta il +1 del trittico, è stata un’aggiunta estiva: un tributo a certe feste che frequentavo e che ricordo con affetto.

Uno spirito estivo permea le varie canzoni. Puoi commentare queste mie parole?

Certo! Richiama volontariamente un tempo atmosferico estivo e primaverile come contrapposizione all’ibernazione dell’inverno. Poi sono molto metereopatico, quindi non posso fare a meno di essere influenzato dai tempi atmosferici: anche quando sogno spesso il tempo è la prima cosa che mi ricordo.

“Plastic Love” è la cover di un brano giapponese del genere “citypop”, riadattato in italiano da Occhi. Perché la scelta di questo brano? Di cosa parla?

“Plastic Love”, fenomeno internettiano che è passato dal raccogliere milioni di views su YouTube ad essere riconosciuto da importanti riviste musicali (Vice, Rolling Stone, Pitchfork), mi ha sempre affascinato per le sue contraddizioni: è una canzone originariamente dal timbro sonoro sia cupo che festoso e parla di uno stile di vita urbano dolce amaro in cui possono coesistere la volontà di fuga dalla realtà ma allo stesso tempo una forte coscienza di sé. Cantata da un punto di vista femminile, nella narrazione di Trittico vuole essere uno step di passaggio: il riconoscimento di una giusta apatia come punto di partenza per ritrovare sé stessi. Siccome sono una persona dal carattere ambivalente da quando ho tradotto il testo della canzone non ho potuto fare a meno di innamorarmene. Dopo aver fatto una versione di bozza ho chiesto a Sound Activist se era interessato a produrla e mi ha detto di sì.

Sound Activist. Come è collaborare con lui?

Alex è stato molto veloce, mi ha consegnato subito una versione che mi piaceva, dopo ne ho registrato le voci e ne ho fatto il mixaggio. E’ stato strano all’inizio non produrmi il brano da solo come faccio di solito ma conoscendolo molto bene musicalmente (Alex con il progetto progressive RnB Technoir) sapevo già che come visione non saremmo stati lontani.

Se la tua musica fosse un libro, un film o un quadro?

Come libro direi “Il profeta” di Khalil Gibran, come film una via di mezzo fra “Se mi lasci ti cancello” e “Rashomon”. Mentre come quadro oltre la cover effettiva di Trittico 2+1 (fatta da heartbreak, bravissimo artista digitale) direi una via di mezzo fra Monet e Francis Bacon con un tocco di Keith Haring. Lo so, il mio cervello lavora così.

Cosa bolle in pentola per Occhi?

Sicuramente materiale nuovo, che sto iniziando a mettere insieme. Mi piacerebbe fare del merch e mettere su una band, anche se per ora non ho ancora trovato ciò che cerco.

Cosa pensi quando scrivi le tue canzoni?

Onestamente non posso parlare di una cosa sola, penso a tutto! Cerco di mettermi in uno stato recettivo e raccolgo tutte le sensazioni che stanno vicino a me in quel momento: sogni, mood, incubi, le mie esperienze, le persone con cui parlo, i libri che leggo.

Per concludere, saluta i nostri lettori ed invogliali ad ascoltare magari con un appello estroverso….

Lettori di System Failure! Cercate la colonna sonora della vostra estate? Siete stanchi della solita playlist generica o volete solo spaziare un po’ i vostri ascolti? Ascoltate Trittico 2+1 e non ve ne pentirete!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *