Intervista a NOALTER
Il cantautore bresciano Nicholas Balteo, la poli-strumentista piemontese Alice Pondrelli e SAM PUNKRAZIO, droide elettromeccanico programmato per suonare le parti di batteria durante i concerti, formano i NOALTER, band punk rock. Qui(link) abbiamo recensito il loro EP intitolato “CREATURA ANALOGICA”, EP uscito il 28 gennaio 2019. Li abbiamo intervistati. Leggete cosa hanno da dire….
Benvenuti su System failure. Presentatevi ai nostri lettori e parlate del vostro progetto artistico….
I NOALTER nascono come gruppo Folk, e ci siamo ritrovati col tempo a fare un percorso inverso rispetto alle altre band: solitamente si inizia suonando punk per poi contaminarlo con le proprie radici… noi invece abbiamo iniziato esplorando il folk irlandese ed il reggae per poi tornare alle origini dei nostri ascolti musicali a base di punk, grunge, e hard rock…
Come sono stati i vostri inizi con la musica?
NICHOLAS: Da piccolo per evitare che distruggessi casa mi mettevano davanti al televisore e tra un video musicale di DJ television ed un cartone animato dicevo di voler cantare con i BEE-HIVE… Poi ho iniziato a suonare la chitarra e cantare intorno ai 13 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere, cantare e suonare vari strumenti a corda
ALICE: io invece ho iniziato a suonare la chitarra classica a 11 anni quando ho deciso di iscrivermi alla scuola media ad indirizzo musicale del mio paese, ho proseguito per un po’ con gli studi per poi avvicinarmi al basso, più che altro per “gioco”, fino a che non sono entrata a far parte dei Noalter dove è diventato il mio strumento principale anche se mi diverto ancora a suonare la classica e a cimentarmi con il pianoforte e l’arpa celtica
Quali sono gli artisti che influenzano le vostre scelte musicali?
Potremmo stare ore a nominare artisti dai Clash ai Led Zeppelin, dai Pogues ai Guns’n’Roses, ma sicuramente uno dei nostri riferimenti maggiori sono i GANG, la banda dei fratelli Severini, con i quali negli anni abbiamo costruito un rapporto di amicizia e stima reciproca. Anche se pure i Sex Pistols hanno la loro parte di colpa…
Essere emergenti ora. Che Italia discografica vi trovate davanti?
Sicuramente fare punk-rock nell’era della Trap non è affatto semplice, considerando anche il fatto che i social hanno cambiato radicalmente l’ambiente che conoscevamo fatto di concerti e locandine fotocopiate a favore di una copertura mediatica che a volte rischia di sopraffarti… a questo aggiungi il “nuovo” mercato fatto di visualizzazioni anziché di vendita di dischi e la conseguente crisi delle etichette discografiche che cercano di adeguarsi al nuovo trend. La cosa fondamentale per noi rimane la musica, e se le regole del gioco cambiano vedremo di rimanere al passo.
Abbiamo recensito “CREATURA ANALOGICA”. Come è nato? Dove è stato registrato? Che tecnica di registrazione è stata usata?
Con il nostro precedente album (Terza Repubblica Elettrica) prodotto e pubblicato da indipendenti alla fine del 2016 ci siamo resi conto di aver raggiunto un punto di svolta: per crescere e migliorare avremmo dovuto affidarci ad una produzione esterna, da qui il contatto con la FIL1933 che ha creduto nel progetto e ci ha aiutato a svilupparlo. Le canzoni c’erano, il bisogno di fare pure e siamo partiti… abbiamo registrato nell’estate 2018 negli studi della FIL sotto la guida di Matteo De Napoli che ha curato la produzione lasciandoci la libertà di curare arrangiamenti e pre-produzione nel nostro home-studio. Per registrare l’ep abbiamo usato il meglio del digitale e dell’analogico iniziando con l’elettronica (batteria e loop), passando poi agli strumenti analogici e alle voci per rifinire tutto con qualche aggiunta di sinth.
Quale traccia dovrei ascoltare di “CREATURA ANALOGICA”e perché?
Noi vorremmo farle ascoltare tutte ma nel testo della Opener “I Santi Tossiscono” abbiamo citato molti nostri amici e situazioni a noi care, quindi se volete conoscerci e capirci questa è sicuramente la canzone adatta.
Ci parlate della cover di questo disco? Cosa rappresenta?
In copertina c’è il volto di SAM PUNKRAZIO, il nostro batterista elettronico. Cercavamo da tempo un logo unico e subito riconoscibile (come la lingua degli Stones. per intenderci: vedi la lingua e sai che si tratta di loro) così il disegno del volto a televisore è finito sulla copertina e su tutto il nostro merchandising riscuotendo subito un ottimo consenso
Ho visto il video di “Odio”? Ci parlate della sua genesi? Di cosa parla?
Noi siamo sempre stati molto attenti allo Stile, non all’immagine che è tutt’altra cosa, ed abbiamo sempre cercato la nostra unicità anche a livello estetico; infatti sia nei concerti che nel privato vestiamo principalmente abiti ed accessori di Vivienne Westwood, che nel ’77 ha dato un volto al suono di Londra. Quando si è trattato di pensare ad un videoclip, complice anche il fatto che Alice lavora nella moda abbiamo pensato di citare il programma di Miccio e della Gozzi per ribadire ancora una volta la nostra unicità e trasmettere un messaggio semplice: cercate di essere voi stessi e non fatevi omologare da nessuno. Speriamo che Enzo e Carla non si siano offesi troppo (risate)…
Di quale messaggio volete essere portatori con la vostra musica?
Possiamo giocare il Jolly? No, seriamente nelle nostre canzoni trattiamo i temi più diversi: dalla guerra alla società fino a goliardate e storie di persone e “personaggi” incontrati sulla strada, ma se c’è qualcosa che accomuna tutte le nostre canzoni è l’intenzione di dire ai ragazzi che ci ascoltano di tenere sempre la mente aperta e non lasciare che nessun altro pensi al loro posto.
Potete anticiparci qualcosa sui vostri prossimi progetti musicali?
Beh, oltre ad una serie di vecchi brani che hanno preso nuova vita grazie a suoni e arrangiamenti nuovi e che prima o poi vorremmo fissare su disco abbiamo un quaderno di canzoni nuove, una bozza di copertina su un hard disk ed un titolo che ci ronza in testa da qualche settimana ma per ora stiamo portando in giro CREATURA ANALOGICA e vogliamo concentrarci su questo…
Per finire, invogliate i nostri lettori ad ascoltare la vostra musica….
Potremmo sembrare pretenziosi nel dire questo ma reputiamo i NOALTER diversi dalle altre band emergenti e se iniziate a seguirci non ve ne pentirete affatto… poi comprando in modo massiccio la nostra musica e il nostro merchandising ci date anche la possibilità di non dover più andare a lavorare (che non ne abbiamo un cazzo di voglia) e ve ne saremmo molto grati!!!! (risate)