Intervista a Niamh

Bentornati su System Failure. Abbiamo recensito il vostro disco “Supersonic”. Potete parlarci della genesi di questo album? Dove è stato registrato? Difficoltà nel processo di registrazione?

[Tommy] l’album ha avuto lunghi tempi di scrittura visto il cambio di batterista, ma una volta trovato il feeling col nuovo arrivato, scrittura ed arrangiamento sono stati veloci e fluidi, registrato c/o i nostri amici dello Studio A, dove abbiamo registrato anche Corax, amici e grandi professionisti che esaudiscono con pazienza e capacità ogni nostra richiesta.

Cosa rappresenta la cover di “Supersonic”?

[Mike] Ci piaceva cercare una copertina che andasse contro il titolo. Mentre la parola “supersonic” esprime dinamismo, modernità e freddezza, la cover esprime calore, solidità e staticità. Ne avevamo preparate 4 e poi abbiamo scelto la versione finale con una poll su Facebook; ha vinto quella che vedete con ampio margine, anche se le altre erano molto valide.

C’è un brano di “Supersonic” che preferite? Perché?

[Mike] Scelta difficile; forse Universe, perché ha più sfaccettature, diversi stati d’animo.

[Tommy] La mia canzone preferita è la traccia 9, Heart Corroded, Pain Diluted …per la sua velocità con controtempi e grande apertura melodica sul ritornello.

[Mateja] Il brano che preferisco è Polaroids.

Di cosa parlano le canzoni di “SuperSonic”. Cosa vi ha ispirato per i testi?

[Mike] Tante cose, spesso la vita di tutti i giorni, le sensazioni, i sentimenti, le emozioni. Mi piace spaziare da cose più profonde come Heart Corroded o Siberian, a cosa decisamente ironiche come Black Metal Boy: “Coming out from Sephora, happy with your brand new make up…”

“Supersonic” e “Corax”: quali sono le differenze tra questi due album secondo voi?

[Mike] Per me questo sia un disco più estremo, inteso come “non incanalato” in un solo genere. Abbiamo osato di più e sperimentato di più, insenrendo una cover “scomoda” come Something in the Way dei Nirvana totalmente “niamhizzata”, un remix del singolo totalmente elettronico a tinte techno-trance, roba che a un metallaro medio parte un embolo!

[Tommy] Supersonic è un disco più maturo, moderno, con grandi riff che martellano in testa, elettroniche e melodie trascinanti.

[Mateja] Concordo, Supersonic è una diretta evoluzione di Corax. Ci sono tutti gli elementi del primo album, ma ha ovviamente preso una sua propria deriva, spontanea nella band.

Ci potete dire qualcosa riguardo il Supersonic Tour In Russia. Cosa vi è rimasto di quella esperienza?

[Tommy] In Russia è stato sorprendente il pubblico, come già anche nei festival in Ucraina. Abbiamo trovato calore e partecipazione, amore per la musica, spero che torneremo presto da quelle parti

[Mateja] Sì, la Russia è stata un’esperienza notevole, che ha completato la nostra già ampia esperienza in est Europa.

[Mike] Sì, come ci aspettavamo, il pubblico è l’arma in più quando suoni in Est Europa. Ti fa sentire vivo. Anche se la situazione del tour è stata un po’ surreale per via del Covid19, fino all’ultimo non sapevamo se ci avrebbero permesso di partire. Per fortuna è andato tutto liscio, tanta la soddisfazione, un po’ di apprensione per i nostri amici e le nostre famiglie in Italia. E se tutto va bene, torneremo presto.

Salutate i nostri lettori ed invogliateli ad ascoltare la vostra musica….

[Mike] Supersonic è uscito da poco, siccome dal vivo non so quando riusciremo a farvelo sentire, cercatelo on line, è disponibile su ogni piattaforma e piratato su ogni sito cinese che si rispetti!
Cercate anche i video, ci sono quelli ufficiali sul nostro canale YouTube e quelli non ufficiali e in stile “parkinson” in giro per la rete 😀