Intervista a Mymisses

1) Benvenute su system failure. Come si è formata la vostra band? Come vi siete conosciute?

Ciao a tutti! Il progetto Mymisses nasce alla fine del 2015 dall’incontro di Stefania e Marta, che hanno poi hanno proposto a Laura e Giorgia di fare una prova per vedere se la band poteva funzionare. Dopo qualche serata passata in saletta ci siamo subito trovate, sia dal punto di vista musicale che personale, e abbiamo quindi deciso di portare avanti il progetto in modo serio. È stato decisamente un incontro fortunato che ha funzionato al primo colpo!

2) Ci parlate del vostro background musicale?

Il nostro background musicale è decisamente molto vario e credo si senta parecchio anche dal nostro sound che è abbastanza eclettico. Abbiamo sempre ascoltato e ci siamo sempre ispirate a tutti quei suoni che vanno dal pop all’heavy metal, passando per hard rock, alternative rock e metal, grunge e persino il rap. Gli artisti che maggiormente ci hanno ispirato sono sicuramente quelli che si avvicinano di più al nostro genere: Alter Bridge, System Of A Down, Rage Against The Machine, Foo Fighters, Guano Apes, Iron Maiden, Muse, Queen e tanti altri.

3) Come prende forma una vostra canzone? Parlate del processo creativo alla base…

Diciamo che dipende da canzone a canzone, ognuna ha una sua storia: c’è quella nata in cameretta da un riff, quella nata in saletta strimpellando o quella che nasce già con una struttura dalla mente di qualcuna di noi e che poi va semplicemente arrangiata.

4) Nominate qualche disco che ha segnato la vostra vita…

Laura: American Idiot (Green Day), Blackbird (Alter Bridge), Toxicity (System Of A Down)

Stefania: The Resistance (Muse), Californication (Red Hot Chili Peppers), Enema Of The State (Blink 182)

Giorgia: Innuendo (The Queen), Proud Like A God (Guano Apes), Dookie (Green Day)

Marta: Meteora (Linkin Park), Proud Like A God (Guano Apes), Toxicity (System Of A Down)

5) Abbiamo pubblicato il video di “Later’s Too Late”. Dove è stato girato? Come è nato il singolo?

Il brano nasce da una bozza scritta durante la primavera. Da subito ci è sembrato un pezzo con un tiro e una melodia tali che potessero definirlo un potenziale singolo. Abbiamo così deciso di lavorarci e produrlo ancor prima di pensare agli altri brani che stavamo scrivendo, per poterlo rilasciare non appena possibile. Con l’aiuto di Riccardo siamo riuscite così a concluderlo, aggiungendo un ritornello funzionale e altri preziosi arrangiamenti. Nello stesso tempo abbiamo scritto anche il testo, che rispecchia un pensiero comune che da tempo volevamo esporre: “che ne sarà di questo mondo che sta andando a rotoli?”. Pian piano abbiamo trovato le parole giuste per lanciare questo messaggio forte, che sa tanto di “ultima chiamata” per la salvezza di tutto il pianeta. Il videoclip(che trovate subito sotto) è stato girato ad agosto da Gallo Films (Paolo Maneglia e Corrado Perria), due grandi registi e videomaker cagliaritani già parecchio conosciuti nel mondo della musica in Italia. Abbiamo proposto loro la trama del video, che segue abbastanza fedelmente quello trattato nel testo della canzone e loro hanno accolto subito e con piacere l’idea. Insieme a loro ci siamo quindi occupate in prima persona della story-line e della produzione, riuscendo a mettere insieme oltre 40 persone tra attori e comparse e chiudendo tutte le riprese in un’unica giornata, tra le saline dei Contivecchi e il lago di Poggio dei Pini, due location spettacolari alle porte di Cagliari. È stata una bellissima esperienza!

5) Quali sono le differenze tra “Later’s Too Late” e il vostro primo album “Straight on my way”?

A livello di intenzione, non tante. C’è sempre la stessa grinta, lo stesso tiro, la stessa anima rock. A livello musicale invece possiamo dire che “Later’s Too Late” è un brano concettualmente molto più pop con arrangiamenti molto melodici e anche il testo è decisamente più impegnato di “Straight On My Way”. Possiamo definirlo un pezzo “a sé”.

6) Come è stato collaborare con RAW (Riccardo Atzeni Workbench)?

Lavorare con Riccardo è sempre stimolante e si è rivelata una bella collaborazione ed esperienza, sin dall’inizio di “Straight On My Way” e anche per il singolo “Later’s Too Late”. Oltre che essere un grande musicista, si è rivelato sin da subito un ottimo arrangiatore e compositore all’evenienza, perfettamente in linea con i nostri gusti musicali, tra il metal, il rock e il pop: oltre a suonare le tastiere e i synth di tutti i pezzi, ci ha aiutato a migliorare le parti dei brani e i sound che non ci soddisfacevano per far sì che funzionassero alla perfezione, riuscendo a tirare fuori degli ottimi singoli. Grazie al lavoro svolto insieme le canzoni hanno sicuramente una marcia in più e ne siamo davvero felici. Oltre questo, anche il lavoro di recording e mixing è andato alla grande, sempre improntato a migliorare, da “Straight On My Way” (2017) ad oggi.

7) Dal comunicato stampa ho letto che “La canzone vuole essere una chiamata all’azione indirizzata a tutte le persone che hanno ancora la speranza di salvare il pianeta, ormai giunto quasi all’autodistruzione e al deterioramento a causa di problematiche sociali, politiche e ambientali trascurate”. Voi cosa pensate del movimento che ha scatenato Greta Thunberg? Cosa pensate del problema dei cambiamenti climatici?

Pensiamo, come ripetiamo nel brano, che il problema sia davvero reale e che tutti lo possano toccare con mano ogni giorno, mentre si continua a sentire in giro da parecchie persone che non è poi così grave la situazione. Noi siamo d’accordo con la posizione di Greta, quando diciamo che “dopo è troppo tardi” è perché veramente non è più possibile rimandare e far finta che l’umanità non si estinguerà se si continua in questo modo. Forse noi non faremo in tempo a vivere il collasso futuro, ma dovremmo iniziare a cambiare il nostro modo di agire e pensare almeno per il prossimo, per i giovani che come Greta si stanno accorgendo di quanto, negli anni, siamo stati menefreghisti.

8) In tempi recenti si è tornato a parlare di proibizionismo, di nazionalismo. In un mondo dove siamo al collasso sia economico che climatico per molti versi, ebbene in un mondo come questo di “nuovi muri” quale è il ruolo della musica?

Come diceva il sociologo Marshall Mc Luhan nei suoi studi sui media, l’artista ha un compito importantissimo: riesce a vedere per primo lo specchio dell’epoca in cui vive e ne racconta i segni, cercando di indicare una strada per migliorare la situazione, verso l’evoluzione. Marshall scrive agli inizi del ‘900, ma ancora oggi dovrebbe essere così. Crediamo profondamente che l’arte, in tutte le sue forme, debba essere libera e soprattutto che la musica possa ancora raccontare qualcosa di sensato al mondo, cercando di stimolare spunti di riflessione, anziché essere semplicemente un passatempo disimpegnato.

9) Ho letto anche queste parole: “Nonostante vengano trattati temi attuali e spesso controversi, le Mymisses non vogliono che questo messaggio venga interpretato come uno schieramento sociale o politico: “L’unico nostro schieramento è l’umanità””. Quindi per voi musica ed impegno politico devono andare separati a quanto pare. Spesso in Italia, con alcune band(pensiamo a 99 Posse o CCCP per esempio) musica ed impegno politico correvano su binari paralleli. Cosa pensate a riguardo?

Non per forza musica e politica devono andare insieme o separate, non intendevamo questo. Il fatto è che in un momento così controverso, in cui si sta pensando maggiormente a chi ha le idee politiche e sociali migliori, ci si sta dimenticando dell’unico fattore che realmente definisce ciò che siamo: l’essere umani e il provare empatia verso il prossimo. Vogliamo solo che emerga questo messaggio, perché è la cosa più importante in questo momento storico, più di qualsiasi fazione politica. Rispettiamo allo stesso modo le band che scelgono di impegnarsi politicamente o socialmente, è giusto che ognuno usi la propria arte per essere portavoce di un messaggio che sente realmente.

10) Progetti futuri?

Attualmente stiamo lavorando ad altri brani con l’obiettivo di comporre un nuovo album per il 2020. Contemporaneamente lavoriamo a tante idee e progetti per la band, compreso cercare di organizzare qualche data anche nella penisola e all’estero. C’è qualcosa in programma ma lo sveleremo prossimamente. L’importante al momento è continuare a lavorare sodo e far sì che la nostra musica possa raggiungere sempre più persone.

11) Per finire, salutate i nostri lettori ed invogliateli ad ascoltare la vostra musica….

Grazie alla redazione di System Failure per queste interessanti domande e grazie per chi ha letto fino in fondo questa intervista. Come sempre, ci teniamo a dire qualcosa a tutti quelli che seguono le webzine e la musica dal vivo: non dimenticatevi che se noi esistiamo è in gran parte merito vostro che ancora date sostegno alla musica inedita in Italia. Andate ai concerti, comprate i CD e sostenete la musica dal vivo! Questo è l’unico modo per permettere ai tanti musicisti bloccati qua di realizzare il proprio grande sogno. Come disse qualcuno: “Ogni grande band è stata prima di tutto una band locale. Supportate le vostre band locali!”.

Ecco qualche link utile per poterci seguire e ascoltare la nostra musica:

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