Intervista a Marlon Bianco

Benvenuto su system failure. Come è nato il progetto Marlon Bianco? Perchè questo gioco di parole?

Ciao e grazie System Failure, il progetto Marlon Bianco nasce a Londra nel marzo 2020 poco prima del primo lock down, avevo già in testa di fare un progetto tutto mio. Il nome nasce per scherzo infatti suona come un gioco, unendo Marlon (Brando) l’attore ed il mio vero cognome Bianco che suona fake anch esso ma ve lo giuro esiste.

Quale è la differenza tra suonare per una band e suonare per se stessi?

Per una band direi che c’è uno spirito più collettivo, amichevole a volte si a volte no e ci sono sicuramente più teste che si confrontano nelle decisioni. Invece, da solo hai più libertà di espressione e decisionale, nn si incolpa nessuno e nessuno incolpa te per le idee sbagliate o giuste che siano.

Come nasce una tua canzone? Parla del processo creativo alla base….

Beh per quanto riguarda me conto molto sulla memoria, oppure mi registro col cellulare delle idee, bozze, fischiettii, o anche dei motivetti a voce, o un ritmo con le mani sul tavolo. Molte canzoni le ho scritte anche con una chitarra o con delle tastiere, poi il processo dell’arrangiamento me lo faccio a mente nei giorni successivi ascoltando le registrazioni ripetutamente.

Che strumentazione usi per fare musica?

Tutto ciò che mi può essere utile. Anche se adesso con il progetto Marlon Bianco tendo ad essere più minimale, quindi meno cose sono meglio è. Come solo una chitarra, una tastiera una batteria qualche effetto synth e percussioni.

Come è nato il progetto “Summer Creatures” che abbiamo recensito?

“Summer Creatures” e’ una canzone che ho voluto dedicare a quelle notti d’estate quando si giocava o si stava fuori fino alle 4 del mattino con gli amici guardare la luna e le stelle, a raccontarsi storie, a farsi paura, a fare casino. Nella notte ci sentivamo padroni del nostro territorio, eravamo le sue creature.

Cathy Lucas. Come è collaborare con lei?

Con Cathy é stato super divertente, perché ci siamo sentiti subito a nostro agio ed era la prima volta che la incontravo, c’era ammirazione reciproca sin dal primo giorno. Lei mi ha aiutato molto nel portare alla luce le mie idee di suoni, il tipo di tastiera o di effetto moog che volevo, ed anche lei suona alcune chicche in alcuni brani, insomma ci siamo trovati veramente bene, e spero ad un altra collaborazione di nuovo insieme mi farebbe molto piacere.

L’ep “Life in Low-Fi”. Ci puoi dare qualche anticipazione a riguardo?

“Life in Low-fi” e’ l’inizio di un nuovo me, e’ un Lp dove c’è il me minimale ma anche dei brani un po più free meno schematici dove ho molto improvvisato. “Life in Low fi” esprime anche molto il concetto di uomo o più persone, dei loro rispettivi ruoli nel loro ambiente, abbiamo un uomo o più persone apparentemente soddisfatti ma allo stesso tempo non appagati dai loro stessi sogni o vita sociale, una etichetta Low alla propria quotidiana.

Il 25 giugno Marlon Bianco & The clones fanno “sold out” per il loro debutto sul famosissimo palco underground dello Shacklewell Arms a Londra. Cosa ci puoi raccontare di questa serata? Che emozioni hai provato?

E’ stata una magnifica serata, poi ritornare a suonare e’ stato fantastico guarda. La gente ha apprezzato molto avevamo come supporto il duo elettronico Monte che ha aperto la serata ed è stata subito festa, la gente non vedeva l’ora.

Quanto la pandemia ha danneggiato la tua attività artistica?

In realtà non l’ha danneggiata ma anzi proprio il contrario mi ha aiutato a fermarmi e a riflettere bene sulle cose che stavo facendo. E’ stato un vero e proprio reset generale…il secondo lock down ne ho risentito di più perché li ero solo a casa coi brani pronti ma non potevo andare a suonare o a poterli provare con la band.

Siamo in un mondo in crisi climatica, economica e sanitaria. Quale è il ruolo della musica in questo mondo?

Questi sono tasti dolenti purtroppo, io credo che con la musica bisognerebbe sempre parlarne ma con intelligenza e conoscenza sopratutto se no si rischia di dire solo stro…., o essere di parte di qualche partito politico o qualche complottista di turno. Io preferisco intrattenere con la musica far andare altrove chi ascolta, anche se nei miei testi ogni tanto scrivo qualche mio pensiero a riguardo i tanti vari disagi che ci circondano da te elencati. Io penso che l’ascoltatore abbia il diritto di staccare la spina per una mezz’oretta in modo che possa cambiare mondo ogni tanto.

Per finire, saluta i nostri lettori ed invogliali ad ascoltare la tua musica…

Ciao a tutti i lettori di System Failure Questi sono i link dove piano piano faro’ uscire tutto il mio materiale. Continuate a supportare le band emergenti. Grazie.

Web links:

https://www.facebook.com/Marlon-Bianco-and-The-Clones-100424571615221/

https://www.youtube.com/watch?v=nAC3pevZ-fY

https://open.spotify.com/artist/5ygDJFqAHzfXukMXZfGcxx

1 thought on “Intervista a Marlon Bianco

  1. Sono il fratello mi chiamo Simone bianco tengo a precisare che non sono di parte anche se vorrei esserlo ovviamente ma mi attengo sempre al detto ciò che è di Cesare è di Cesare quindi vorrei poter dire a mio fratello che mi piacciono i suoi progetti e pensieri riguardante la musica e quello che dovrebbe rappresentare ma sarebbe troppo bello poter ritornare ad abbattere i muri del potere infame di questo mondo come i tempi ormai lontani di wostock i doors bob Marley i pink Floyd ecc insomma la vera arte biblica della grande musica continua fratello migliorati sempre più un forte abbraccio

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