INTERVISTA A LUCA MAZZIERI

Benvenuto su system failure. Come è nata in te la passione per la musica?

Ciao System Failure e grazie mille per l’invito! Direi che la musica è sempre stata presente nella mia vita. I miei genitori mi raccontavano che da piccolino per addormentami mi mettevano in macchina con la musica di Dalla e De Andrè a tutto volume e giravano senza meta fino a quando non mi “spegnevo”. Per quando riguarda la passione per il suonare direi sia partito tutto intorno ai 16 anni, soprattutto per far colpo sulle ragazze.

Sei cofondatore dell’etichetta indipendente La Barberia Records. Quali sono oggi le difficoltà perportare avanti un etichetta indipendente?

Rispetto a quando abbiamo iniziato io e Giovanni con la Barberia, ormai più di 10 anni fa, è tutto un po’ cambiato, tutto tranne noi. Questo può sembrare un problema ma è anche un punto di forza. Il nostro scopo non è certo fare i soldi ma provare a valorizzare giovani artisti (possibilmente locali) sperando che poi possano spiccare il volo, anche non obbligatoriamente con noi.Seguiamo poche band e siamo forse più una famiglia che un’etichetta classica quindi le difficoltà per noi sono relative, facciamo quello che possiamo al meglio e siamo contenti così!

Spari, il nuovo singolo di Luca Mazzieri. Di cosa parla la canzone? Ci puoi parlare della sua
genesi?

Spari, come quasi tutte le canzoni che scrivo, è fondamentalmente una canzone d’amore. Parla di volere e soprattutto volersi bene. E’ nata una sera nel giardino di casa mia. Erano un periodo per me complicato e una sera sono uscito in giardino a decomprimere un po’. La luce era incredibile, mia moglie giocava con i cani, i gatti mi rompevano le scatole ed io, dopo aver tirato un bel sospirone, mi sono detto “dai che la vita non è così male!”
Ne ho fatto una canzone un po’ allegra e un po’ malinconica da cantare a squarciagola a finestrini abbassati.

Quanto è importante reagire alla negatività?

Dirti TANTO è quasi banale quanto vero. Purtroppo spesso e per molti risulta difficile e questa è una piccola tragedia secondo me. Io fortunatamente ho una naturale predisposizione alla sopravvivenza. Quando lambisco pericolosamente il fondo trovo sempre le energie per risalire.

Chi sono i tuoi artisti o le tue band preferite? Puoi nominarci tre album che ti hanno segnato?

L’elenco sarebbe infinito…
Ti scrivo i dischi che più’ ho ascoltato mentre componevo “Quasi Mai”:
-“Coney Island baby” di Lou Reed
-“Dalla” di Lucio Dalla
-“The Stranger” di Billy Joel
Bonus extra il concerto che ho visto a Trento di De Gregori and Band

Il tuo primo disco si chiama Quasi Mai Lo puoi presentare ai nostri lettori?

Sono canzoni da bar. Sette storie d’amore che parlano di provincia e per la provincia (ma non solo). E’ un disco molto “classic” , tutto suonato, che dura il tempo di andare al lavoro, a bere l’aperitivo con gli amici o le amiche, a cena con il tuo amore. Da ascoltare anche più volte al giorno 😉

Quale è la differenza tra suonare per una band e suonare per se stessi?

La differenza più grossa non è tanto nel suonare ma nello scrivere per una band o per se stessi. Scrivere per una band significa inevitabilmente mediare perché parli per conto di una entità che comprende individualità e personalità diverse. Scrivere per se o a nome proprio ti mette forse più a nudo ma è anche, paradossalmente, più facile. Poi Luca Mazzieri ha una super band sia in studio che al vivo che lo coccola ma soprattutto spacca di brutto!

Quale è il filo rosso che unisce tutte le tue canzoni?

L’amore. Come tutte le canzoni del mondo.

Per finire, saluta i nostri lettori ed invoglia loro ad ascoltare la tua musica….

Che dire: appena uscirà fatevi un giro su “Quasi Mai” e, se vi piace, venite a vederci dal vivo. Ci divertiremo un sacco e, se vorrete salutarmi, sarò quello con il Camparino in mano.
Ciao!!!