Intervista a Lenore S. Fingers

1) Come si è formata la vostra band? Ci sono stati cambi di line up?

P: L’idea nacque nel 2010, quando conobbi Federica e decidemmo di sperimentare qualcosa che risultasse musicalmente sia dolce che “violento”. Si unì subito Gianfranco alla batteria, che è l’unico rimasto da allora. Di cambi ce ne sono stati molti, ed ognuno ha dato il suo contributo. La formazione attuale sembra essere il definitivo equilibrio dopo tutti i passaggi. Speriamo bene!

2) Chi ascoltate in particolare? Le vostre band preferite…

G: Queen, Prince, Strapping Young Lad, Samel, Moonspell, Cradle Of Filth (fino a Cruelty and the Beast), Nick Cave, Marilyn Manson, Rob Zombie, Evergrey (potrei continuare per giorni!)

P: Insomnium, Architecs, As I Lay Dying, Type O NEgative, Anathema, Antimatter, Paradise Lost, Katatonia

N: Di tutto ma in particolare rock,punk e metal…di band ce ne sarebbero troppe da nominare..su due piedi ti dico Goblin,Black Sabbath, Nirvana,Alice in Chains, Anathema, Metallica, Iron Maiden, At the Gates, Dimmu Borgir (primi 3 dischi), Behemoth, Marduk, Satyricon, Limbonic Art, Death, Deicide…

F: Io ascolto metal ma ultimamente sto spaziando e ho iniziato ad ascoltare musicisti quali Eivor, Bjork, Massive Attack, Portishead… Insomma, mi sto appassionando al pop/ trip-hop. Rimango comunque fedele alle mie band rock/metal preferite: Paradise Lost, Type O Negative, Tiamat…

3) Nominate 3 album che per voi hanno contato tanto…

G: Metallica – Black Album; Strapping Young Lad – City; Paradise Lost – Draconian Times

P: And Justice For All dei Metallica, Draconian Times dei Paradise Lost, Smash degli Offspring.

N: Nirvana “Nevermind”, Metallica “Master of puppets”,  Behemoth “Thelema 6”

F: Brothers in Blood dei T.O.N., Disintegration dei The Cure, One dei Tesseract

4) Come è nato il nome Lenore S. Fingers?

F: E’ nato dall’unione di due nomi appartenenti a personaggi immaginari: Lenore è ispirato alla protagonista del fumetto di Roman Dirge e S. Fingers dal protagonisia di una youtube series horror chiamato Salad Fingers. Sono due dei miei fumetti preferiti e mi hanno sempre divertita molto. Inoltre, se si fa attenzione, Lenore S. Fingers nasconde un doppio senso.

5) Come è nato “All Things Lost On Earth”? Con quali tecniche è stato registrato? Ormai, a lavoro finito, avete qualche rimpianto? Qualcosa poteva essere migliorato?

P: E’ nato dal senso di smarrimento suscitato dal capitolo dell’Orlando Furioso da cui è ispirato. Il sottotitolo, leggibile da qualche parte nel disco, è “…are found on the moon”, aiuta a capire l’atmosfera dei brani i quali sono tutti legati da questa sensazione.

G:Personalmente avrei voluto un suono di piatti leggermente più presente, ma nell’insieme comunque non rimpiango nulla! Suona alla perfezione!

N: Il disco è stato frutto di un durissimo lavoro di sala prove, circa 2 anni, seguito da diverse pre-produzioni, quando abbiamo appurato che gli arrangiamenti e i brani in sé suonavano a dovere allora siamo passati alle registrazioni vere e proprie. Per quanto riguarda chitarre e il basso abbiamo registrato usando la tecnica del reamp, batteria, voci e arrangiamenti di tastiera (Grazie Anna 🙂 ) nel più classico dei modi…in studio di incisione seguiti dal nostro fonico di fiducia Lex. Rimpianti…beh io direi nessuno se non diciamo il lunghissimo tempo per la conclusione del lavoro dato comunque dalla distanza…vi ricordo che mix e mastering sono stati fatti in Svizzera…

6) Nella recensione al vostro album abbiamo scritto che proponete “un dark metal melanconico e introspettivo dai tratti spesso lenti e pieni di tetraggine, tratti caratteristici del gothic doom metal”. Spiegateci voi, a parole vostre, che musica proponete. Spiegateci anche come avete elaborato il vostro sound.

P: Quando devo dire che musica faccio con la mia band, rispondo generalmente “linee vocali melodiche con un muro di distorsione dietro”. Sinceramente non so quanto possa questo corrispondere ad una visione oggettiva dell’album, ma nella mia testa è così che suona: come un qualcosa di tranquillo, circondato da qualcosa di “violento”.

N: Già con il precedente lavoro diciamo che si poteva intravedere il percorso musicale della band, questo disco diciamo che ha decretato il tutto.

7) Nel solco della domanda precedente, che messaggio volete trasmettere con la vostra musica?

P:Non penso ci sia alcun messaggio, più che altro l’idea è di creare un’atmosfera particolare, che aiuti a riflettere. Non so se ci si è riusciti… 🙂

F: Credo sia più che altro un’amalgama di sensazioni e sfoghi personali. Ognuno poi, se percepisce affinità o meno, è libero di provare ciò di cui più necessita ascoltando i nostri brani. La musica è solo un input per liberare meccanismi mentali personali ed introspettivi.

8) Il vostro album sembra un unico viaggio sonoro. Come spiegate questa nostra impressione?

P: Tutti i brani sono nati dalla stessa idea, da diverse ispirazioni ma con gli stessi ingredienti. Non so come spiegarlo meglio.

F: E’ l’effetto della ‘malinconia’ che secondo me rende tutto un po’ più coerente. Ogni canzone parla di qualcosa di diverso ma percepisci comunque la stessa intenzione proprio perché il mood non intende cambiare.

9) Ci parlate della cover dell’album? Cosa rappresenta?

F: La sensazione che volevo trasmettere era quella di quando ti risvegli da un sogno e ti ritrovi nella tua stanza, confuso, e ancora hai le immagini passate impresse nella testa. E’ come ritrovarsi sulla Luna mentre sei distante dalla Terra chilometri e chilometri e sei solo con te stesso, non puoi chiedere aiuto, spiegazioni… Ma puoi solo osservare il tuo pianeta immobile ed immenso, davanti a te, capendo che puoi contare solo su te stesso.

P: “…are found on the Moon”. Tutto qui.

10) Quali sono i vostri punti forza, quelli che possono contribuire a colpire un eventuale nuovo ascoltatore?

P: Il connubio tra il timbro di Federica e gli arrangiamenti più pesanti.

F: I testi (abbastanza strambi ma comunque profondi) credo che destino curiosità, e questo è da considerare come punto forte. Per quanto riguarda la musica, invece, credo che da ascoltatore tu debba avere sempre un attitudine ad ascoltare il genere.

11) In un mondo dove si alzano nuovi muri e dove si torna a parlare di protezionismo e nazionalismo quale è il compito della musica?

P: Ricordare che, nel bene e nel male, ognuno nasce libero.

N: Quando la musica si lega a qualunque messaggio che sia di natura politica perde il suo significato artistico e a quel punto è propaganda. La musica è arte e note…non presupposto per comizi e tribune elettorali…dovrebbe servire ad aprire le menti ed è sconfortante ed inquietante il disinteresse dei giovani oramai verso la musica, diventata una cosa di “passaggio”… fatta di pochi secondi di ascolto dove invece bisognerebbe calarsi per ore e apprendere e percepirne l’essenza!

12) Se la vostra musica fosse una città a quale assomiglierebbe?

G: Tòrshavn (Iceland)

P: Reykjavík mi vien da dir

N: Io direi una Berlino decadente

F: Faer Oer o una triste Kyoto.

13) E se fosse un quadro o un film?

P: Film: The Eternal Sunshine of a Spotless Mind.

N: L’urlo di Munch sarebbe banale…direi più un dipinto di Bosch, un film…uhm direi un immaginario lungometraggio con alla regia Kubrick, Cronenberg e Lars Von trier insieme 🙂

F: il dipinto Persephone di Rossetti.

14) C’è tanta intensità drammatica nei vostri brani. Spiegateci il processo creativo alla base della creazione dei vostri brani e di come riuscite ad infondere tanta intensità drammatica…

P: Credo che tutti noi abbiamo ben presente cosa la nostra musica debba esprimere e allora creiamo tutti nella stessa direzione. La “drammaticità” che ne deriva è dovuta proprio al fatto che tutti suoniamo la stessa cosa.

F: Ogni vita ha un lato drammatico, basta esporlo e si crea la giusta atmosfera dark.

15) Avete mai pensato o vi hanno mai proposto di scrivere una colonna sonora?

P: qualcuno ha usato qualche nostro brano come colonna sonora a qualche piccola produzione.

N: Personalmente sì, come band al momento non mi risulta, ma sarebbe fantastico

16) Per finire, salutate i nostri lettori con un appello mirato a convincerli ad ascoltare la vostra musica….

P: Credo che il genere da noi suonato non rientri in nessuna definizione esatta. Quindi, anche solo per ascoltare qualcosa di potenzialmente diverso, direi che un ascolto andrebbe dato.

F: Penso che ascoltando i nostri brani ci sia qualcosa di riconoscibile in ognuno di noi. Mi farebbe piacere che qualcuno ascoltasse ciò che abbiamo da dire e magari ritrovarcisi ed iniziare un viaggio introspettivo, così da comunicare ancora più a fondo con sè stessi e riuscire a trovare le risposte, chi sa, che si stavano cercando.

Hanno risposto: Patrizio (P), Gianfranco (G), Natale (N), Federica (F)