Intervista a Laederbraun

1) Benvenuti su System failure. Ci parlate del vostro percorso artistico fino a qui?

Grazie a voi per l’opportunità. Le nostre esperienze sono un po’ differenti. Ciascuno di noi, chi più o chi meno ha studiato/sta ancora studiando. Artisticamente ci siamo cimentati in cover band, tribute e per quanto riguarda Mik (Cello) esperienze di musica classica in orchestra. Io e Anto suoniamo insieme da 25 anni, Isa è con noi da 3, Mik e Gionni da un paio.

2) Ci parlate anche del vostro background musicale? Nominate anche 3 album che hanno segnato la vostra vita…

Il bello della band è che siamo molto eterogenei musicalmente parlando, con punti di contatto assoluti, tipo Led Zeppelin e RATM. Mik e Anto sono un po’ più per gli anni ’90 (Guns and Company), Gionni è più per il jazz-blues motown, Isi è più Giorgia-Adele-Zilli, io sono assolutamente seventy’s!
Siamo 5 quindi te ne cito cinque:
Appetite for Distruction (G’N’R)
Led Zeppelin IV (Led)
Giorgia Unplugged (Giorgia)
What’s Going On (Marvin Gaye)
Hai paura del buio (Afterhours)

3) Come nasce in voi la passione per la musica?

E’ stata un po’ una scelta naturale più che obbligata… La voglia di trasmettere, di raccontare, di comunicare qualcosa senza l’uso diretto di parole, usando metafore, allegorie e a volte parafrasando la realtà, come in una specie di grande universo comunicativo. Poi la fortuna di aver incontrato persone ed insegnanti che ci hanno canalizzato verso questa arte.

4) Abbiamo recensito il vostro “Ade”. Ci raccontate la genesi di questo album? Dove è stato registrato? Problemi nella registrazione? Raccontateci tutto per bene…

L’album è nato da idee (parole e musica sono di Simone) “lavorate” e messe a punto in sala prove. Gli arrangiamenti sono parte fondamentale di un disco e quando una band è in simbiosi, tutto è magico. Abbiamo registrato per Fil 1933 e il tecnico del suono è stato Matteo De Napoli. Le strumentazioni utilizzate sono all’avanguardia e ci ha fatto sentire subito a nostro agio. Tutto è filato via liscio come l’olio, con un paio di giorni in meno rispetto al previsto. Grande!!!!

5) Su quale traccia mi dovrei soffermare di “Ade” e perché?

Ade rappresenta una introspezione, una analisi che ciascuno di noi potrebbe/dovrebbe compiere. Il concetto ruota intorno ad esperienze personali, con l’ambizione di condurre l’ascoltatore ad immedesimarsi, ma, essendo testi molto “aperti” (interpretativamente parlando), ci piacerebbe pensare che ognuno ci veda un po’ del suo vissuto. Forse dovresti soffermarti su “Son qui x te”, brano dove quel “Te” è ambiguo e alla genesi della stesura del brano indicava l’Io, vedersi da fuori, ma parlare di se stessi. In alternativa “Marea”, riassunto viscerale della vita vissuta.

6) Ci parlate della cover di questo disco? Cosa rappresenta?

La copertina, come tutte le foto, sono un prodotto del gran maestro “Alessandro Fiorito”. Ti intrattengo 3 minuti in più ma merita la nascita del connubio Laederbraun-Fiorito. Scattò una foto a Simo, durante un contest e questa foto arrivò al secondo posto del concorso. Foto senza fronzoli e filtri, ma profonda e che catturava energia, sudore e spirito di tormento d’anima. Simo contatta Ale e racconta del progetto. Ale scatta una foto pazzesca al figlio, mentre cammina o meglio fluttua nel corridoio dell’Abazia di Orvieto, mentre tutte le altre foto sono scattate al Monumentale di Milano. Ale è il 6° Laederbraun e per noi è un cavolo di genio!!!!

7) Se la vostra musica fosse una città a quale assomiglierebbe? E se fosse un quadro?

Se fosse una città sarebbe sicuramente una di mare, nel cui porto alla sera si ritrovano persone della peggior specie a raccontare delle proprie scorribande, dove la birra scorre a fiumi e la musica e il divertimento non mancano mai. Atmosfere tipo “Sin City”. Se fosse un quadro sarebbe impressionista o al più di Escher, perché ogni volta che lo ascolti noti qualcosa di nuovo, una nuova prospettiva e perché i contorni e i dettagli non sono mai definiti.

8) Nuovi progetti in cantiere?

Stiamo lavorando ad un nuovo album, stiamo portando il progetto in oriente (Cina), stiamo espandendo!!!

9) Un ricordo indelebile di un vostro live…

Ogni live ha una storia a sé e prediligerne uno al posto di un altro, sarebbe un delitto. Comunque vedere la faccia di chi ci ascolta, di un amico/parente/moglie in adorazione e vedere le gambe muoversi e il sudore colare è pura magia.

10) Quale è la vostra massima ambizione come band? Dove vi vedete fra 5 anni?

Non esiste un limite all’ambizione. Siamo certi che faremo qualcosa di importante e che continueremo a scrivere e a portare in giro la nostra musica. Dove ci vediamo??? Bhè, chiaro, su un mega palco a far muovere il “culetto” di chi ci guarda!!!!

11) Con quale artista indipendente sognate di suonare? Su quale palco?

Di certo o Marlene Kuntz o Afterhours. Su un palco di un festival di 3 giorni con migliaia di spettatori.

12) Per finire, un messaggio ai lettori di System failure…

Non omologatevi! Ascoltate musica indie e sostenete realtà fantastiche come questa di System Failure che danno voce ad artisti indipendenti proprio come Noi e come altri che fanno musica onesta, col cuore e con la voglia di emozionare, non di far business!!! Stay tuned!