Intervista a LaCùra
Benvenuti. Come vi siete conosciuti?
Andrea: Siamo tutti provenienti da esperienze musicali precedenti e le frequentazioni comuni ci hanno portato a decidere di collaborare insieme. La prima cosa che ci ha accomunato oltre alla musica è il feeling umano e una certa predisposizione naturale nell’elaborazione delle idee in modo concorde.
Carlo: Con Andrea e Gabriela ci si frequentava prima di suonare assieme, CZ abbiamo prima suonato e poi ci siamo conosciuti 😀
Potete presentare la vostra band, il vostro progetto artistico ai nostri lettori?
Andrea: Io e Carlo inizialmente suonavamo in una cover band (Pearl Jam, RHCP, RATM, Incubus…etc). Dopo l’abbandono del chitarrista eravamo in una fase di stallo e Carlo ha proposto di fare brani originali perché aveva già pronti alcuni riff /strutture dove suonava il basso riproducendo anche la chitarra. È stata la svolta. Ho subito accettato e aderito all’idea. Dopo qualche mese di assestamento abbiamo iniziato a dar forma alla prime canzoni. L’entrata nel gruppo di Gabriela è stata molto casuale. Mentre elaboravo il finale delle voci di “Specchio” mi si è presentato il dilemma di dover scegliere tra due melodie diverse con due testi diversi ma che stavano bene insieme. È stato a quel punto che ho chiesto a Gabriela di cantare in una delle due melodie. Il risultato è piaciuto subito e da quel momento ci siamo accorti che l’utilizzo della voce lirica inserita nel contesto dei nostri brani poteva essere un elemento aggiunto capace di dare nuova linfa alle composizioni. CZ è stato l’ultimo a far parte della band. Grazie a lui abbiamo trovato il giusto groove e da lì a poco abbiamo deciso di registrare 4 pezzi per farci sentire.
Quali sono i vostri ascolti attuali?
Andrea: Iosonouncane, Sleaford Mods, Bachi da Pietra, Royal Blood, Caparezza.
Carlo: Victor Wooten, Miles Davis, Royal Blood, DFA79, Black Stone Cherry.
Nominate 3 album che hanno segnato la vostra vita….
Andrea: Iron Maiden “The Number of the Beast”, Area “Arbeit macht frei“, Bad Religion “No Control “
Carlo: Iron Maiden “Iron Maiden”, Victor Wooten “What Did He Say?” / ”A Show of Hands”, Miles Davis “Kind of Blue”
Abbiamo recensito “Tra ignoranza e realtà”. Di cosa parlano le canzoni? Potete presentarlo ai nostri lettori?
Andrea: Innanzitutto, grazie per la bella recensione. Le canzoni nascono tutte da riflessioni personali ispirate a fatti legati all’attualità o ad esperienze dirette. Ogni pezzo ha un suo specifico significato ma il tentativo che mi sono riproposto è quello di rendere i testi sempre aperti alle interpretazioni di chi ascolta dando al tema trattato un punto di vista più generale che possa dar spazio ad altri aspetti possibili.
Cosa rappresenta l’artwork dell’ep?
Andrea: L’artwork è stato affidato ad un caro amico e bravo disegnatore Diego Pagani. Il suo stile caustico e allucinato ci ha sempre affascinato. Abbiamo dato a Diego i brani che abbiamo registrato chiedendogli di farci delle illustrazioni e un logo. Lui ha realizzato una serie di tavole che ci hanno convinto immediatamente. Abbiamo voluto creare un contesto visivo capace di dare sfogo alle suggestioni che Diego ha avvertito dai nostri pezzi.
Quale è la canzone dell’ep che preferite?
Andrea: Limite
Carlo: Limite
Come avete elaborato il vostro sound?
Andrea: Volevamo un lavoro diretto e genuino capace di rappresentare al meglio le nostre caratteristiche. La prima scelta è stata quella di affrontare le registrazioni in presa diretta. Basso e batteria sono state registrate insieme, mentre le voci sono state fatte separatamente. Tutto questo è avvenuto in una domenica, mi pare l’ultima prima del primo lockdown. Il resto del lavoro lo dobbiamo al bravissimo Gionata Bettini che ha saputo cogliere ed elaborare al meglio le nostre richieste in fase di missaggio.
Carlo: L’idea era quella di ricreare un sound più “garage” e meno patinato, come riferimento per il suono avevamo ascolti come i primi lavori di RB, DFA79 e Jack White.
Come è collaborare con DELTA Records & Promotion?
Andrea: Una volta registrati i 4 pezzi ci siamo chiesti come poterli sfruttare al meglio. Abbiamo visto che Fabio da poco più di un anno si stava impegnando con DELTA Records & Promotion. Così dopo avergli fatto ascoltare i pezzi ci ha proposto di entrare a far parte del Roster dell’etichetta. Il suo modo di lavorare la disponibilità la professionalità e il suo impegno ci hanno convinto immediatamente. Così è nata questa bella esperienza che ci ha portato sino a qua.
Quale è il filo rosso che unisce le vostre canzoni?
Andrea: La positività. Sono tutti testi critici ma mai disfattisti esiste sempre la possibilità di cogliere la pulsione positiva, la via d’uscita capace di dare luce anche al pezzo apparentemente più “scuro”. La musica sottolinea ancora meglio quest’energia. I riff di Carlo mettono proprio di buon umore!!!
Carlo: Anche secondo me la positività e quel fermento quasi “adolescenziale” che forse ancora ci appartiene.
Come nascono le vostre canzoni? Ci parlate del processo creativo alla base?
Andrea: La maggior parte dei brani nascono da uno scambio tra ma e Carlo. Lui elabora la base dei pezzi ed io poi inizio ad “incastrare” la voce e le parole. Ma è in sala prove che tutto prende forma e dove piano le sinergie si uniscono ed iniziano ad amalgamarsi.
Carlo: Per quanto riguarda l’aspetto prettamente musicale, compongo i brani come una sorta di flusso che si sbroglia durante delle improvvisazioni, la parte musicale completa viene girata ad Andrea per una prima fase di assestamento alle strutture e all’inserimento delle voci ed infine a CZ per il super groove finale.
Siamo in piena emergenza sanitaria, quanto questa situazione surreale ha cambiato la vostra vita?
Andrea: Non saprei rispondere forse me ne accorgerò tra qualche tempo.
Carlo: Sotto certi aspetti per il meglio, ho più possibilità di stare con la mia famiglia, di dedicare un po’ più di tempo a me stesso e a non passare ore e ore in treno o in macchina, di contro manca tantissimo, la musica live (suonata e ascoltata) e il calore umano di amici e familiari che stanno diventando un ricordo sbiadito.
Quale è il ruolo della musica nel mondo attuale e quale messaggio o messaggi sperate di trasmettere con la vostra musica?
Andrea: Il discorso è ampio e si presta a riflessioni che dovrebbero tener conto del modo in cui fruiamo della musica da qualche anno a questa parte, non saprei dire quale ruolo occupa la musica nel mondo attuale, il messaggio che però personalmente vorrei che passasse con LaCùra è quello di cui ho accennato prima: positività e ragion critica.
Carlo: Una riflessione su sé stessi e la società che ci circonda, una ricerca costante della positività anche quando tutto sembra negativo e il non “arrendersi mai”.
Quando finirà l’emergenza sanitaria quasi sicuramente si ricomincerà a parlare dell’emergenza climatica…Voi che pensate riguardo questo altro flagello?
Andrea: Le due cose sono strettamente correlate, le conseguenze delle azioni dell’uomo sull’ambiente passano attraverso questa pandemia. Siamo molto sensibili a questi temi. Personalmente credo che sia necessario cambiare le nostre abitudini ed elaborare dei nuovi paradigmi sociali.
Carlo: Diciamo che una delle cose positive di questa fase è stata quella di dare un po’ di respiro alla natura, ma il problema e tutt’altro vicino dal risolversi, ci sono troppe realtà che continuano a sfruttare e ad“oggettivizzare” tutto ciò che ci circonda.
Per finire, salutate i nostri lettori e diteci con quale grande band del passato o del presente vorreste collaborare….
Andrea: Grazie a System Failure per la bella chiacchierata e per lo spazio concessoci. Salutiamo i lettori e vi invitiamo ad ascoltare le nostre canzoni. Con chi mi piacerebbe collaborare???? Demetrio Stratos e gli Area. Un caro saluto da Andrea.
Carlo: Grazie a Voi per lo spazio dedicatoci! Su tutti direi Victor Wooten.